QUANDO VIENI A CASA MIA
Quando vieni a casa mia
lascia tutto nella via.
Se tu vieni sei gradito
per te stesso e nulla più.
Non mi importa il tuo blasone
né accademica dottrina condiziona
la venuta, ma il cafone non lo voglio.
Lo scurrile resti fuori,
resti fuori il prepotente.
Se tu vieni sei voluto,
porti sempre compagnia,
ma alle forme non pensare,
non necessita un regalo.
Il motivo è presto detto:
io di affetti sono piena,
la famiglia è tutta intorno,
ma da piccola piangevo
se l’amico se ne andava,
ed in ciò non son mutata.
Con Peppino siamo uguali
più doniamo e più vogliamo
è l’affetto che ci scalda.
Se ti senti già senile
non conosci il pensier mio:
se all’anagrafe non vai, non c’è
regola che valga a contare i tuoi natali
e si è vecchi e giovinetti
come l’animo ci dice.
Se qualcuno è nato vecchio, è
un problema tutto suo.
Nella vita ho conosciuto
spesso giovane il canuto,
se la vita è impegnativa,
se ti complichi il pensiero
tutto il giorno a ragionare
vieni in casa e lascia stare,
dà all’effimero il suo spazio
e vivi il tempo senza età.
ELENA WHITEHEAD