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Rebus scuole a Lacco, riparte la caccia alle aule

Il Comune vara un nuovo avviso pubblico di manifestazione d’interesse per reperire un immobile da adibire ad uso scolastico

Il Comune di Lacco ci riprova. Con l’approssimarsi dell’inizio dell’anno scolastico, l’amministrazione ha varato nuovamente un avviso pubblico per individuare immobili privati da adibire ad uso scolastico. Finora infatti la ricerca ha dato scarsi risultati, e le speranze di reperire un edificio da prendere in locazione per sistemarvi le classi dell’Istituto “Vincenzo Mennella” non sono molto alte. Lo scorso inverno, con l’alternanza tra didattica a distanza e frequenza in presenza, l’amministrazione era riuscita sostanzialmente a scongiurare i doppi turni. Stavolta, se la ripresa imporrà le lezioni in presenza in maniera costante, i problemi torneranno a emergere. Sono sei le aule di cui il “Mennella” necessita, ma il loro numero è destinato ad aumentare se si pensa che il piano di ricostruzione post-sisma delle scuole coinvolge non soltanto il plesso principale del “Principe di Piemonte”, ma anche quello della Fundera. E proprio ad accogliere le classi della Fundera sarebbe destinato l’immobile che si sta cercando tramite l’avviso pubblico.

L’esigenza di dare corpo al piano di ricostruzione e adeguamento dei plessi (oltre al Principe di Piemonte, anche la Fundera) rende impellente la necessità di trovare nuovi spazi per la didattica

Un anno di incontri e richieste ufficiali non hanno sortito effetti, in quanto l’Istituto Mennella anche nella più recente riunione del 23 giugno non è riuscito ad acquisire la disponibilità della Città Metropolitana a cedere ulteriori aule nell’edificio scolastico situato alla via Provinciale Lacco-Fango (spesso denominato ex-Scientifico). Di qui la necessità di varare l’avviso pubblico.

L’accenno alla Città Metropolitana non sorprende chi conosce l’andamento del difficile scacchiere scolastico isolano, dove ogni tessera del mosaico è direttamente dipendente da tutte le altre, e dove dopo dodici mesi la situazione rischia di finire in una pericolosa impasse. Alcuni ricorderanno che Lacco Ameno rivendica la proprietà dell’edificio in cui dal 1993 erano ospitate le classi dello Scientifico. Ma la Città metropolitana a sua volta rivendica la titolarità dell’edificio lacchese e la legittimità della messa a disposizione a favore del liceo di Ischia.

Vista la procedura che dovrebbe consentire al liceo di ottenere nuovi spazi al Centro Polifunzionale, l’intento del Comune di Lacco Ameno è quello di ricevere la disponibilità di nuove aule presso l’ex-Scientifico. Purtroppo, anche a causa di disposizioni legislative piuttosto ambigue, l’edificio lacchese poi concesso in uso al Liceo viene appunto rivendicato sia dalla Città Metropolitana sia dal Comune di Lacco Ameno. Quest’ultimo fonda la sua pretesa sul fatto che l’edificio fu costruito su terreno acquistato dal Comune e costruito dall’ente stesso, dapprima adibito a mercato e poi modificato, sempre dal Comune di Lacco, per usi scolastici. E quella che viene percepita come una “occupazione” da parte dell’ex Provincia impedisce alla terremotata scuola lacchese di provare a risolvere i guai provocati dal sisma di quattro anni fa, visto che la completa disponibilità dell’edificio consentirebbe una gestione delle classi tale da permettere di pianificare adeguatamente le opere di ricostruzione dei vari plessi sul territorio di Lacco Ameno. Tuttavia le controparti non demordono e per il momento tale disponibilità, come si è detto, non c’è.

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L’edificio di via Provinciale Lacco-Fango potrebbe costituire una parziale soluzione, ma dalla Città Metropolitana finora non è arrivata la disponibilità a cedere l’utilizzo di ulteriori aule

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Nell’avviso varato dal settore dei lavori pubblici, è stabilito che l’edificio da individuare mediante manifestazione d’interesse, oltre ad essere oggetto di un contratto di locazione, dovrà essere ubicato sul territorio lacchese, e preferibilmente in una zona lontana da attrezzature urbane che possano disturbare bambini e ragazzi. Inoltre dovrà trattarsi di un immobile già realizzato o con interventi di manutenzione già conclusi entro il 10 settembre prossimo. Oltre a rispondere a tutte le normative vigenti in materia di edifici scolastici, l’avviso specifica che l’edificio dovrà disporre di almeno cinque aule di circa 35-40 metri quadri.

Le istanze, tramite l’allegato scaricabile dal sito dell’ente, andranno inviate con annessa proposta economica, la cui congruità verrà valutata dall’Ufficio tecnico dell’ente, all’indirizzo utclavoripubblici@pec.comunelaccoameno.it entro e non oltre il termine delle ore 12.00 del 23 agosto 2021. L’avviso specifica che il Comune si riserva di non selezionare alcuna offerta o di scegliere quella ritenuta preferibile, oltre alla facoltà di recedere dalle trattative senza obbligo di motivazione, qualsiasi sia il grado di avanzamento. Individuato l’immobile o gli immobili rispondenti alle richieste, sarà avviata una trattativa con la proprietà, finalizzata all’indicazione delle condizioni definitive di contratto e dall’individuazione della migliore proposta. I proponenti si dovranno impegnare a mantenere la proposta avanzata come irrevocabile per almeno dodici mesi a decorrere dalla scadenza dell’avviso. Inoltre, si dovranno impegnare a consegnare l’immobile o la porzione di immobile, vuoto e completamente inutilizzabile entro il 10 settembre 2021.

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