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Reddito di cittadinanza, anche a Ischia spunta il modello fake

ISCHIA – Quando c’è per lo mezzo la vile pecunia, spesso e volentieri l’istinto prevale sulla ragione. In questi giorni stanno circolando in rete tutta una serie di articoli nei quali viene riportato il fatto che molte persone avrebbero preso d’assalto i CAF (ovverosia i centri di assistenza fiscale) per richiedere il modulo da compilare per ottenere l’ormai noto reddito di cittadinanza, che è stato uno dei principali cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle durante l’ultima campagna elettorale. Secondo quanto riferito in questi articoli (opportunamente corredati da fotografie), all’esterno di molti CAF si sarebbero create delle code interminabili di cittadini che avrebbero richiesto a gran voce di essere messi nelle condizioni di accedere a questo famigerato reddito.

Tuttavia la notizia delle lunghissime file, ben presto, è stata seccamente smentita: si è trattato, infatti, dell’ennesimo caso di fake news create ad arte e date in pasto al vorace popolo della rete e a qualche giornalista eccessivamente credulone. Le fotografie rimbalzate di bacheca in bacheca – e di redazione in redazione – sono state volutamente alterate. La gente era sì in coda, ma all’esterno degli uffici di Poste Italiane. Svelato l’arcano, anche sulla nostra isola non sono mancati gli internauti che, con fare ironico, hanno postato sui propri profili social un fantomatico modello per chiedere il reddito di cittadinanza.

COS’È IL REDDITO DI CITTADINANZA? Al di là delle facezie della piazza virtuale di Facebook, a molti (grillini inclusi) non è del tutto chiaro cosa sia – e soprattutto cosa preveda – questa erogazione monetaria. Il reddito di cittadinanza – si legge nel vademecum recentemente pubblicato dall’agenzia Adnkronos – è un sussidio destinato a chi è senza lavoro o in stato di indigenza, ma erogato solo a particolari condizioni. Stando al programma Cinquestelle, per ottenere il reddito di cittadinanza, bisognerà sottostare ad alcuni requisiti: essere cittadini italiani, aver compiuto almeno 18 anni, essere disoccupati o percepire un reddito o pensione considerati al di sotto della soglia di povertà dall’Istat. Inoltre, se a fare domanda saranno cittadini in una fascia di età compresa fra tra i 18 e i 25 anni, sarà loro richiesto il possesso di almeno una qualifica professionale, di un diploma di liceo o superiore oppure la frequenza di un corso di formazione per accedere a questi titoli.

Avere diritto al sussidio imporrà inoltre il rispetto di alcune regole, pena l’esclusione. Tra queste, l’iscrizione al centro per l’impiego (che nelle intenzioni del M5S dovrà essere potenziato), la partecipazione a progetti di utilità sociale organizzati dal Comune di residenza per un massimo di 8 ore settimanali, la partecipazione a corsi di formazione, l’accettazione di uno fra i primi tre lavori offerti dal centro per l’impiego. Rifiutando tre offerte, infatti, i cittadini saranno esclusi dal sussidio. I cittadini dovranno inoltre dimostrare di impiegare alcune ore al giorno alla ricerca di un lavoro. La cifra varierà in base alla composizione del nucleo familiare, indicativamente però il sussidio dovrebbe ammontare a circa 780 euro massimi al mese, a persona.

Dove troveranno i soldi per realizzarlo? Stando a quanto scritto dal blog delle Stelle, “il reddito di cittadinanza tende a ripagarsi da solo sia in ragione degli spazi che apre ai consumi sia perché ci sosterrebbe nel dibattito con la Ue circa una revisione del nostro Pil potenziale, dell’output gap e dunque in merito ai più ampi margini finanziari utilizzabili persino a regole invariate. Senza dimenticare che la riforma dei centri per l’impiego darà forza lavoro qualificata a sostegno della competitività delle imprese”.

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