CRONACA

Remise en forme, il 25% spende più di quanto preventivato

Il trend: non si pianifica quindi non si risparmia e la costanza è optional, metafora di ciò che avviene spesso anche in ambito economico

Le giornate si allungano, sono sempre più soleggiate e come ogni anno suona la sveglia per rimettersi in forma in vista della primavera/estateKRUK Italia, l’esperto del debito, ha indagato attraverso un sondaggio quali sono i comportamenti economici degli italiani per quanto riguarda la remise en formeper mandare un messaggio di responsabilità così da evitare che la prova costume non si trasformi in una nuova occasione di indebitamento. Per il buon senso comune e il 63% dei rispondenti al sondaggio di KRUK Italia, la remise en forme dovrebbe essere uno stile di vita che dura tutto l’anno ma, nonostante questo, addirittura il 78% del campione dichiara di iniziare a occuparsene solo all’ultimo. Il dato che preoccupa l’esperto del debito è che il 53% delle persone non preventiva le spese per rimettersi in forma. Questo, unito alla poca costanza degli italiani durante l’anno nel condurre una vita sana, porta a spendere, in pochi mesi, una parte importante del proprio budgetsenza che questo fosse stato preventivato o sforando il tetto che ci si era imposti – il 25% dichiara di spendere sempre più del previsto. Esiste però uno spiraglio di luce: confrontando un’indagine condotta da KRUK Italia, sul medesimo tema, nel 2021 era addirittura l’87% il campione che non preventivava le spese per la remise en forme vs. il 53% che dichiara lo stesso nel 2024.

Ma quanto costa la remise en forme? Il 22% risponde ben oltre i 350 e il 18% addirittura oltre i 600€. Il dato è aumentato rispetto all’indagine KRUK Italia del 2021, dalla quale emergeva che solo il 17% avrebbe speso più di 350€. Le categorie per cui si spendono più soldi sono: prodotti beauty (38%), l’estetista (34%), l’abbonamento in palestra (32%) e alimenti più sani (30%). Analizzando quindi il dato che svetta e quello per cui i rispondenti spendono più soldi si notano alcune differenze tra i comportamenti d’acquisto delle donne e degli uomini. Dal sondaggio di KRUK Italia emerge, infatti, che i due generi affrontano l’acquisto di prodotti beauty in modo diverso: sono solo il 16% le donne che dichiarano di non acquistarne contro il 31% di uomini. Inoltre, del campione maschile intervistato, chi acquista prodotti beauty lo fa comprando gli essential per la propria routine di bellezza (contorno occhi e crema antirughe per il 25%, detergente per il 19% e dopobarba per il 12,5%). Le donne, invece, spendono per prodotti più specifici per contrastare gli inestetismi i: il 43% per gli anticellulite, il 39% per gli antiage e il 37% per gli scrub.

La costanza è sicuramente un punto debole del campione interpellato, visto che il 41% dei rispondenti dichiara di provare a mettersi in forma per la prova costume, ma senza continuità. Infatti solo il 14% delle persone afferma di preferire il pagamento mensile della palestra non essendo certi di sfruttarlo tutto l’anno – evitando una spesa che potrebbe impattare notevolmente sulle proprie finanze per un servizio inutilizzato.

Mentre la perseveranza risulta ampiamente quando il campione dimostra tutta la sua fedeltà ai propri love brand: l’86% è disposto ad acquistare prodotti di marche a cui è affezionato anche se questo comporta di doverlo comprare a prezzo pieno.

Quello della remise en forme è uno spunto che ci porta a considerazioni che possiamo estendere a tutti gli ambiti della vita, anche quello economico”, spiega Simona ScarpaField Manager di KRUK Italia “da anni incentiviamo una maggiore educazione finanziaria, e non possiamo fare a meno di notare come i risultati dalla nostra indagine sulla remise en forme siano un po’ una metafora di quei comportamenti fin troppo disinvolti che osserviamo nell’ambito dei debiti. A cominciare dalle buone intenzioni che non trovano il loro corrispettivo nei fatti, per poi passare ad una completa astensione a preventivare spese e conseguentemente a pensare ad un piano di risparmi, fino alla poca costanza. Notiamo – però – con piacere che il dato sul preventivare le proprie spese è in miglioramento rispetto a qualche anno fa, ma ancora c’è tanto da lavorare sul piano dell’educazione ad una maggiore responsabilità finanziaria, poiché la corretta gestione del denaro deve diventare una priorità di ogni individuo.”

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L’esperto del debito invita quindi a una pianificazione precisa del proprio budget mensile, che comprenda anche le voci “risparmio” e “imprevisti”. Questo permette alle persone di salvare comunque una parte del proprio budget per il futuro o per spese improvvise ma necessarie, anche in periodi come quello che precede l’estate in cui, per mancanza di costanza durante l’anno, siamo portati a sostenere spese, anche ingenti, che in pochi mesi potrebbero avere grandi conseguenze sul bilancio personale.

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