Riaperta la chiesa dello Spirito Santo, san Giovan Giuseppe torna a casa sua
Sarà questa sera la banda musicale “Aurora” di Panza (Forio), ad aprire i concerti musicali di piazza a ischia Ponte per l’apertura della Festa di San Giovan Giuseppe della Croce. Ieri sera invece c’è stata una emozionante anteprima della Festa al suono delle campane delle tre chiese del Borgo di Celsa, con il giubilo dei tantissimi fedeli accorsi per il memorabile evento.. Infatti, dopo importanti e necessari lavori di restauro, è stata riaperta al culto la Chiesa parrocchiale dello Spirito Santo – Santuario di san Giovan Giuseppe della Croce, in Ischia Ponte, con una S.Messa solenne celebrata da mons. Vescovo Pietro Lagnese. Nello stesso momento è avvenuta anche l’intronizzazione della statua di San Giovan Giuseppe della Croce, momento che tradizionalmente apre i festeggiamenti settembrini in onore del Santo patrono della Diocesi isclana. La settecentesca statua del Santo concittadino ha lasciato la Cattedrale dopo alcuni mesi di temporanea esposizione al culto dei numerosi fedeli che in processione hanno seguito l’atteso trasferimento, in quella che è la sua casa ufficiale rimessa a nuovo. L’intronizzazione della statua del Santo per tradizione avviene il giovedì mattina, ossia oggi e richiama soprattutto gli emigranti ischitani di California, di Argentina e di altre parti del mondo in vacanza sull’isola per la Festa del Santo Concittadino. Anche questo cambio dà l’idea di come quest’anno i festeggiamenti in onore del Santo Concittadino non proseguono con la completa normalità. Ormai quest’anno vivremo una festa notevolmente condizionata dall’effetto-terremoto.
La smania di essere esageratamente solidali anche quando la situazione non lo richiede nella sua totalità, spinge a farci prendere dalla mano per cadere in sterile retorica ed in una sorta di falsa e distorta solidarietà. Avevamo scritto che a nessuno venga in mente di proporre tagli di inutile solidarietà alla Festa del Santo Patrono per la scossa di terremoto che ha colpito una parte circoscritta di Casamicciola con riflessi nel vicino comune di Lacco Ameno . Si è già fatto troppo rumore, esagerando a tutti i livelli. Avevamo altresì scritto che mai come in questo momento l’isola deve dimostrare di avere la luce accesa , di essere viva in ogni suo aspetto della propria quotidianità, e di lasciare intatte le programmazioni di eventi e feste patronali a cui turisti e ischitani tengono, compresi qui fuochi d’artificio, croce e delizia per tanti, ma che nella realtà esprimono senso di gioia e di vita in festa. A tale proposto Don Carlo ha risposto alla grande diffondendo un suo comunicato in cui tra l’atro si dichiara: “…Coscienti del “terrorismo mediatico” che si sta abbattendo sulla nostra isola, dove si vive prevalentemente di turismo e in cui molte famiglie rischiano di restare senza lavoro proprio nel cuore della stagione turistica, il Comitato ritiene che le feste patronali, e in particolare la festa del Santo Patrono della Diocesi isclana, siano un momento fecondo, dal punto di vista sia spirituale che sociale, per sconfiggere anche quel “terremoto mediatico” che sta dipingendo Ischia come completamente rasa al suolo o non più vivibile.
In considerazione del fatto che sia le luminarie che alcuni spettacoli previsti durante i festeggiamenti sono stati offerti dal Comune di Ischia e che i contratti sono stati stipulati da tempo, la festa si terrà ugualmente e quanto raccolto sarà devoluto esclusivamente ai nostri fratelli più in difficoltà; anche le iniziative collaterali previste, come la Pesca di beneficenza e gli stand gastronomici, andranno a sostenere questa importante causa. Non vi sarà inoltre lo sparo di fuochi pirotecnici. La Comunità parrocchiale è non solo impegnata, sin dal giorno seguente l’evento sismico, nella raccolta di beni di prima necessità (indumenti e alimenti), ma si è preparata anche a ospitare, nel Centro Pastorale Parrocchiale intitolato proprio a San Giovan Giuseppe della Croce, tutti i dirigenti della Protezione Civile che saranno ad Ischia in questi giorni offrendo loro vitto e alloggio. Ci mettiamo ancora una volta fiduciosi sotto la protezione del nostro celeste patrono San Giovan Giuseppe e della Beata Vergine Maria perché ci aiutino ogni giorno a vivere da veri figli di Dio e fratelli tra di noi. Don Carlo”.Domani mattina processione dell’antica statua della Madonna di Costantinopoli per le strade di Ischia Ponte e trasferimento nella chiesa dello Spirito Santo- Santuario magnificamente restaurata. Lunedì 4 settembre la grande processione via mare senza il festoso sparo dei fuochi pirotecnici che turisti ed ischitani attendevano con vivo interesse. Non c’era proprio bisogno di abolirli a quasi 15 giorni dal sisma che aveva colpito Casamicciola alta.
Antonio Lubrano (antoniolubrano1941@gmail.com)