CULTURA & SOCIETA'

Riecco il carnevale lontano dalla pandemia: torna il “Carnival Party” a Casamicciola con zucchero filato, musica e divertimento. A Monterone animerà la piazza l’allegro e pimpante Gigione

I CARNEVALI DEL PASSATO FANNO PENSARE AL GRANDE ED INTENSO RAPPORTO CHE GLI ISCHITANI HANNO SEMPRE AVUTO PER QUESTA MANIFESTAZJUIONE DI EVASIONE, ALLEGRIA, LICENZA E SPENSIERATEZZA - In tempi lontani La scuola elementare Marconi di Porto d’Ischia pensò di scendere in campo e nel volgere di pochi mesi di preparazione organizzò il primo vero Carnevale dei Bambini in cui i piccoli avevano il ruolo principale. Correva l’anno 1964. Ci fu una vera e propria mobilitazione popolare con in prima fila le mamme e le maestre delle elementari di tutto il Comune d’Ischia. Chiunque concorse alla riuscita di quell’ indimenticabile Carnevale dei bambini. Furono dodici i carri allestiti e ciascuno con un tema ispirato alle maschere del teatrino dell’arte carnevalesca: da arlecchino a Pulcinella da Colombina a Pantalone. Peccato che tutto finì lì, senza seguito per gli anni successivi. Poi vi fu il tentativo degli storici Vincenzo Telese, Ugo Cacciapuoti, Giannino Messina, Vincenzo Funiciello e Sisina De Lautentiis di organizzare un Carnevale più impegnativo a sfondo turistico dove si chiese la consulenza dei Maestri di Viareggio e di Putigliano. Ma anche questa “impresa” si bloccò e non ebbe seguito. Vi rimase il Carnevale Destinato anch’esso ad entrare nel libro dei ricordi.

Oggi sull’isola sin dal mattino, incoraggiati anche dal palpabile calo della pandemia, sarà giornata positiva per un Carnevale 2022 nuovamente da vivree, dove i protagonisti in gran numero saranno in barba ai contagi la scuola, i bambini ed i ragazzi più grandicelli delle Medie,oltre alle singole maschere ed ai gruppi organizzati che se la vedranno da soli in sale aperte ed addobbate per la festa finale di un Carnevale che ancora una volta viene vissuto lo stesso,ma con tutte le cautele dovute per la pandemia che anche se in calo rimane ancora il nemico da cui difendersi.

IL POPOLARE CANTANTE GIGIONE CON LA MITICA CAMPAGNOLA QUESA SERA AL CARNEVALE DI FORIO
IL POPOLARE CANTANTE GIGIONE CON LA MITICA CAMPAGNOLA QUESA SERA AL CARNEVALE DI FORIO

Quindi, quello di oggi tutto sommato sarà un Carnevale in maschera dove ma maschera carnevalesca sostiuirà la mascherina pandemica con musiche , balli, canti e scherzi di ogni tipo anche se in forma un po’ ridotta però.. Ormai comanda ancora lei col suo maledetto virus che può colpire chiunque in qualsiasi momento, specie negli assembramenti incontrollati dove il contagio non fa eccezioni. Poiché c’è voglia di Carnevale. Casamicciola, Forio, Ischuia e Serrara Fontana in costume oggi pomeriggio scendono in piazza con un pogramma di festa niente male, isp3ecial moidoi Casamicciola e Forio. A Casamicciola oggi pomeriggio le maschere sfileranno sul palco in piazza Marina all’insegna dello zucchero filato per tutti. Animazione in piazza con le ,mascotte, musiche e balli con i pirati. In Prartico quello di Casamicciola sara u n “Carnival Party” aperto a tutti. Forio invece presenta un programma più sostanzioso ed articolato. Infatti l’Associazione Folkloristica Monterone presieduta da Antonio Mendella fa sapere che oggi  martedì 1 marzo 2022 torna lo storico Carnevale di Monterone, nella 103esima edizione. Solo per quest’anno gli appuntamenti artistici saranno svolti  presso il Largo Rione Umberto I al di sopra del nuovo parcheggio di Monterone a Forio,  sufficientemente ampio ed idoneo per i controlli anti-contagio. Il pomeriggio comincerà alle 15.30 con l’omaggio ai più Piccini cui seguirà la consueta sfilata del “PRINCIPE CARNEVALE” accompagnata dalla storica banda “CITTÀ di MONTERONE” diretta, eccezionalmente per quest’anno,  dal Cantante Fantasista SALVATORE MATTERA “RENZIERI” nelle vesti del Pazzariello. La sfilata andrà seguita ai bordi delle strade senza creare corteo ed assembramenti. La gustosa tradizione del Cav. Pietro Calise è rimandata al 2023. Al rientro sempre presso il Largo Rione Umberto I spettacolo musicale con I PERSONAL. Gran finale con la travolgente simpatia del famoso artista napoletano GIGIONE. Presentano ANNA CASTAGNA e NELLO DI LEVA. Il coordinamento artistico è di GAETANO MASCHIO. Non mancheranno gustose prelibatezze preparate dagli Chef GIUSEPPE CUTELLESE SALVATORE MATTERA “MALVISIELLO” e tante sorprese.

LA PITTRICE ANGELA IMPAGLIAZZO - IL CARNEVALE A FORIO
LA PITTRICE ANGELA IMPAGLIAZZO – IL CARNEVALE A FORIO

L’ Associazione alk riguardo ringrazia il Sindaco,  l’ Amministrazione comunale di Forio per il sostegno all’iniziativa, le Associazioni ed i simpatizzanti per la collaborazione. L’Associazione inoltre prega di osservare le norme anti-covid, evitare gli assembramenti, seguire le indicazioni rispettando i controlli con obbligo di super green-pass e uso della mascherina durante l’intera manifestazione.Lacco Ameno ormai da tempo non è più sulla scena.. Pertanto non resta , che pensare al passato, ai nostri carnevali passati che ormai fanno parte della storia dell’isola di Ischia in tema di divertimento…invernale. Del resto l’isola d’Ischia col Carnevale ha avuto sempre un buon rapporto. L’hanno “onorato” per il passato fino a due anni fa quando tutto era normale ,bambini ed adulti, mascherandosi senza pudore, nel senso allegro della parola, uscendo anche fuori dalle regole ma subito rientrandovi. Ischia pensò ad un carnevale tutto suo che portasse le insegne dell’isola, con maschere e carri allegorici ispirati ai più famosi Carnevali di Viareggio e Rio del Janeiro in Brasile, guardando al fattore turistico. Si ebbero contatti anche con Venezia e Putignano in Puglia, per ottenere suggerimenti sulla creazione di nuovi costumi e maschere originali da utilizzare in quello che doveva essere il nascente Carnevale ischitano. Ideatore e sostenitore dell’iniziativa insieme all’architetto Ugo Ccciapuoti ed alla maestra Signora Sisina De Laurentiis, iniziativa che doveva rientrare nel programma promozional-turistico dell’allora Ente Autonomo per la Valorizzazione dell’isola d’Ischia, il vecchio EVI, era il compianto Giannino Messina confortato per altro dall’appoggio del Comm. Vincenzo Telese e del Dr. Giacomo Deuringer, personaggi del passato di “maestri’” artigiani locali e l’intraprendenza di brave organizzatrici di eventi, in special modo nell’ambiente scolastico.

LA PITTRICE ANGELA IMPAGLIAZZO – LE MASCHERE ISCHITANE ALL’OMBRA DEL CASTELLO ARAGONESE

Ma qualcosa non andò per il verso giusto e la cosa si arenò per strada. Qualche anno dopo la scuola elementare Marconi di Porto d’Ischia pensò di scendere in campo e nel volgere di pochi mesi organizzò il primo vero Carnevale in cui i bambini avevano il ruolo principale. Correva l’anno 1964. Ci fu una vera e propria mobilitazione popolare con in prima fila le mamme e le maestre delle elementari di tutto il Comune d’Ischia. Chiunque concorse alla riuscita di quell’ indimenticabile Carnevale dei bambini. Furono dodici i carri allestiti e ciascuno con un tema ispirato alle maschere del teatrino dell’arte carnevalesca: da arlecchino a Pulcinella da Colombina a Patalone. Peccato che tutto finì lì, senza seguito per gli anni successivi. Per chiudere riportiamo pari pari la descrizione di un carnevale degli anni ’50 che si viveva a Piedimonte e dintorni e non solo raccontato dalla scomparsa Maria d’Acunto che lo ha vissuto. Il racconto si apre e si chiude con i versi di un breve filastrocca in omaggio a Carnevale. Ecco il testo integrale: “ Carneva’, Carnevaletto! T’e mangiato tutt’e pulpette. T’aggio ditto: “Dammene una”. T’e mangiate ‘ maccarune. T’aggiu ditto: “dammenne n’ata” M’e menato na zucculata. Era l’unico vero giorno di una grande abbuffata: maccheroni, polpette, sanguinaccio e costolette . Delle costolette di cui si è perduto per sempre il sapore. Tutte pietanze che venivano da una vittima sacrificale, di cui si sentivano le grida di dolore mentre stava per essere scannato. Un rito cruento che risuona ancora dentro di noi. Tutti avevano un maiale. Quei pochi che non lo allevavano avevano il “segno”. E così tutti potevamo abbuffarci. Ma quello era anche il giorno delle doglianze. Perchè tra noi si aggiravano i morti. Si mascheravano per non lasciarsi scoprire, così come si fa ancora oggi. E piangevano insieme a noi durante il corteo funebre. Costruivamo un fantoccio di paglia e lo portavamo in giro per il paese. Accompagnati e guidati dal suono lugubre di una conchiglia o di una tromba improvvisata. Le lacrime venivano spontanee e noi piangevamo veramente. Forse di rimorso per quell’animale sacrificato. o forse per noi stessi, perchè sentivamo che il piacere era così effimero. Poi tornavamo sulla piazza. Il fantoccio veniva gettato sulla legna accatastata e si accendeva il fuoco. Tutti intorno, in cerchio, guardavamo le vampe che divoravano il nostro fantasma. E cantavamo in coro. Carneva’! Pecchè si muorto? A ‘nzalata steva all’uorto. Pane e vino nun te mancava. Schiatta e crepa, Carneva!

Foto Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

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