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RIEPILOGO – Terremoto choc, l’epicentro era a Casamicciola: l’osservatorio corregge il tiro!

A questo punto il quadro è finalmente chiaro. E qualcuno ci deve delle spiegazioni. Perché qui o siamo davanti ad incompetenza allo stato brado (e non vogliamo crederlo, ovviamente) o è successo qualcosa di molto strano. E’ da martedì mattina che esperti ed anche semplici cittadini continuano a porsi un interrogativo all’apparenza inquietante ma in realtà molto banale: possibile che un terremoto il cui epicentro sarebbe stato registrato in mare (prima a Punta Imperatore, poi altrove, poi non si capisce dove, insomma una barzelletta) e con una magnitudo tale possa aver causato quei danni nella zona di Piazza Maio a Casamicciola? E ancora, se l’epicentro stesso fosse stato in quell’area, come avrebbe fatto il terremoto a “scavalcare” Forio colpendo soltanto la parte alta di Lacco Ameno e della cittadina termale? Posti così, i quesiti parevano quasi delle barzellette, invece un senso ce l’avevano eccome. Non è un caso che nelle ultime quarantott’ore una serie di perplessità sono iniziate ad essere formulate e messe sul tavolo anche da addetti ai lavori ed esperti: avevano iniziato degli scienziati americani, poi si sono accodati quelli di casa nostra. No, decisamente qualcosa non quadrava.

Ebbene, quel quid è venuto clamorosamente alla luce nel pomeriggio di ieri, quando con una disinvoltura incredibile dall’Osservatorio Vesuviano è giunta una nota della direzione. Poche righe e un grafico (che vedete riprodotto in pagina) con il testo che leggete di seguito: «Si comunica che si è proceduto alla rilocalizzazione degli eventi della sequenza in atto all’isola d’Ischia utilizzando un modello di velocità rivisto. Di seguito la mappa con le nuove localizzazione e la tabella con l’aggiornamento degli eventi registrati». Letta così, sembra quasi una comunicazione di servizio, in realtà le cose sono decisamente più gravi, di una gravità che non esitiamo a definire inaudita. Perché guardando bene la localizzazione delle due scosse, ci accorgiamo che la prima ha avuto come epicentro il sottosuolo di Piazza Maio e la seconda del Monte Epomeo. Con una profondità, per giunta, inferiore ai due chilometri (si attesa per la precisione a 1.73, per farla breve e come se ci fosse scoppiata una bomba sotto i piedi). Insomma, cambia tutta la scena.

L’epicentro non è stato affatto il Mar Tirreno, o il mare aperto se preferite, ma proprio Casamicciola. E questo a onor del vero cambia anche tutti i ragionamenti che si sono fatti fin qui. Ce la siamo presi con l’abusivismo edilizio, con le case costruite con materiali scadenti ma considerata la verità storica dei fatti ristabilita non ci resta che trarre una conclusione: è già tanto che non sia andata giù mezza isola. Resta da chiedersi come è possibile che sia stato commesso un errore simile ed a questo punto è giusto alimentare una serie di dubbi – che certo sono da ritenere legittimi, allo stato dell’arte – anche sulla magnitudo (che da questa inversione di rotta resterebbe l’unica cosa confermata). Ci sarebbero discrasie anche sugli orari in cui si sarebbero verificati i fenomeni sismici, e questo contribuirebbe a rendere il quadro ancora più fosco. Per quanto, e questo forse è quello che preoccupa maggiormente, allo stato dell’arte quello esposto pare quasi un dettaglio. Partendo dal presupposto che noi non siamo degli addetti ai lavori, possiamo affermare con certezza pressoché assoluta che a memoria d’uomo non ricordiamo per nessun evento sismico si siano date tre spiegazioni diverse e tre localizzazioni diverse. E’ successo anche questo, e crediamo che vada fatta luce quanto prima. Non basterà dire che si era presa una topica, anzi due. Questa dovrebbe essere scienza, si è trasformata… in fantascienza. Del surreale, però.

Gaetano Ferrandino

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