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RILANCIARE A ISCHIA IL TURISMO RELIGIOSO FA BENE ALLA CHIESA DIOCESANA E ALL’ISOLA

Un paese come il nostro che principalmente vive di turismo, oltre a migliorarsi nel suo assetto sociale ed ambientale, difende le sue tradizioni per darsi una identità meglio definita e con qualcosa di più da “vendere”. Le feste patronali e le altre ricorrenze religiose come quelle di Pasqua e Natale, rappresentano il lato tradizionale più amato e seguito  dei nostri usi e costumi di vita sull’isola, e rientrano di diritto nell’indice di gradimento dei nostri ospiti tedeschi, svizzeri, inglesi, olandesi e da qualche tempo, anche russi, serbi, croati e bosniaci. In realtà questi appuntamenti festivi particolari, occupano le prime posizioni nella graduatoria, dietro solo il nostro mare, le terme,il verde, le spiagge, l’ospitalità. Al riguardo è stato più volte ribadito e quindi riconosciuto che le feste religiose patronali, hanno anche un serio risvolto turistico importante.solo che bisogna metterlo in pratica, senza indugio. La prossima festa di Santa Restituta a Lacco Ameno che apre il ciclo delle feste patronali dell’anno, la festa di San Giovan Giuseppe della Croce a Ischia, la festa di San Vito a Forio, la festa si San Michele Arcangelo a Sant’Angelo, tanto per citare le più importanti,  permettono ai turisti e agli ischitani stessi, tra le altre cose, di ammirare un’intera isola immersa in un’atmosfera festosa e magica, con gli spettacoli evidenti delle luminarie stradali, degli addobbi e dei fuochi d’artifici, resi questi ancor più solenni da appropriati sottofondi musicali, che li fanno apparire di grande suggestione ed ancor più affascinanti di quanto già lo siano. I Tour Operator che lavorano con la nostra isola, lo sanno e spronano le autorità locali a gettare nuove e più sicure  basi, per ufficializzare un certo tipo di turismo religioso che la Chiesa di Ischia,  da parte sua  può e deve prendere in considerazione, con seria convinzione e trasporto, favorendone col proprio appoggio e disponibilità, il rilancio. Sull’isola nell’arco dell’anno si svolgono numerose feste patronali. Ogni Comune  ne vanta più di una, con Comitati di supporto che si impegnano al massimo per far bella figura. Fede e tradizione sono le componenti di base per mantenere vivo l’entusiasmo che anima le comunità parrocchiali  che nelle feste in onore del proprio Santo, credono e si rispecchiano in esse per ritrovare valori passati rimasti purtroppo solo nei ricordi. Le processioni, il suono a distesa delle campane, le luminarie stradali, i fuochi pirotecnici, le bancarelle, l’allegria dei bambini, le bande musicali (l’isola ne conta ben quattro) sono tutte componenti insostituibili in una festa che si rispetti. L’ ischitano di fede e di passioni, non fa mistero del suo attaccamento a tradizioni e culture dei propri padri che gli armonizzano l’esistenza, quasi che fossero ancore di salvezza per non precipitare in vuoti da dove poi sarà difficile uscire. Le Feste patronali,nel paese in  cui si consuma con pienezza il proprio vissuto quotidiano con sguardi al passato ed al futuro prima ancore che si ragioni sul presente, mettono decisamente di buon umore. Chi non è d’accordo non creda di non avere per conto suo un problema esistenziale e di coscienza . Che può risolvere scrollandosi di dosso quel velo di apatia che lo avvolge, migliorando i suoi pensieri e giudizi critici che in generale non lo rendono simpatico alla comunità. In queste circostanze scegliere di essere soli è davvero triste. Quindi feste, farina e…vita per l’isola e per i turisti che vi arrivano con il sorriso e la gioia di godere tutto quello che Ischia, dal Castello a Sant’Angelo, sa e può offrire.

 

antoniolubrano1941@gmail.com

Antonio Lubrano

Foto Giovan Giuseppe LUbrano

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