CRONACAPRIMO PIANO

LA PAGELLA DI BONAVITACOLA: «LEGNINI DA OSCAR»

Il vicepresidente della giunta regionale della Campania promuove l’operato del commissario plaudendo alla sua proroga anche per la ricostruzione post sisma. Annuncia che il 2024 sarà l’anno in cui Palazzo Santa Lucia varerà il piano e parla anche di sviluppo e promozione turistica dell’isola, guardando con favore alla sinergia tra i 6 Comuni. E poi…

Partiamo dalla notizia più recente, quella della conferma di Giovanni Legnini a commissario per la Ricostruzione. Il merito e la logica andavano in questa direzione, ma nella vita e soprattutto in politica non c’è mai nulla di scontato. Come commenta questa decisione?

«Non posso che commentarla molto positivamente, mi pare ovvio. Innanzitutto parto da un presupposto: ha ragione lei, in politica non bisogna mai dare niente per scontato. Ricordiamoci che a valle degli eventi tragici che accaddero il 26 novembre dello scorso anno si pose il problema della nomina di un commissario per l’emergenza post alluvione. Tutti pensarono che sarebbe stato logico assegnare subito e senza esitazione alcuna la funzione in questione allo stesso professionista già in carica per la ricostruzione post sisma del 2017, eppure raggiungere questo risultato no fu una passeggiata: il governo voleva nominare un’altra persona, andando di fatto a creare quello che sarebbe stato un dualismo che sarebbe stato assolutamente deleterio. E poi…».

E poi?

«All’epoca ci fu una posizione ferma e decisa della Regione, in primis del presidente De Luca e oggi a posteriori possiamo dirci contenti di come sono andate le cose. Concludendo, la conferma di Giovanni Legnini ci incoraggia e vuole essere anche un riconoscimento per il lavoro svolto ma anche per la passione con cui ha esercitato il suo compito. Il commissario ha creato anche una sintonia umana con la comunità ischi tana e anche questo non era affatto scontato».

Sisma e frana restano l’argomento “caldo” sull’isola d’Ischia. Cosa aspettarsi in questo 2024?

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«Non c’è dubbio alcuno, sicuramente noi a breve dovremo chiudere il procedimento legato al piano di ricostruzione. E’ una competenza regionale, ma va ricordato che l’vento alluvionale ha purtroppo stravolto i piani e determinato un contesto diverso. La normativa nazionale, infatti, ha previsto che bisogna arrivare a redigere un unico piano che preveda tutta un’altra serie di aspetti, ivi compresi ad esempio quelli legati alla delocalizzazione ed al regime di sicurezza idrogeologica. Quest’ultima incombenza, invero, spetta all’Autorità di Bacino che ha svolto la sua funzione predisponendo un proprio programma di interventi. La Regione dovrà fare sintesi di tutto quanto redatto, ed è chiaro che rimane questa la priorità per il nuovo anno solare».

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Palazzo Santa Lucia sta assistendo nella promozione turistica non poco l’isola: posso chiederle in tutta sincerità quanto si aspetta però uno slancio e maggiori iniziative anche dalla politica e dall’imprenditoria locale?

«Cominciamo col dire che noi veniamo da alcune botte patite sull’isola che hanno tramortito un po’ tutti e comprensibilmente spazzato via anche un po’ di energie, ivi comprese quelle imprenditoriali. Adesso, a maggior ragione, occorre fare fronte comune: devo però sottolineare che vedo maggiore disponibilità degli enti locali a ragionare come squadra. Io, ad esempio, non posso che valutare positivamente la candidatura congiunta ed unitaria dei 6 Comuni dell’isola d’Ischia al bando Scabec per la valorizzazione dei borghi. L’iniziativa assunta nella complessità mi sembra un buon viatico per cominciare a interpretare la nuova fase. Come lei ricordava poc’anzi abbiamo sostenuto interventi legati alla promozione turistica, adesso nel 2024 dovremo però fare importanti passi in avanti: c’è il capitolo della filiera termale che può dare più di quello che dà oggi e dunque va messa necessariamente a regime. Ischia ha una sua attrattività che la rende unica in ogni periodo dell’anno, ecco perché la destagionalizzazione è non soltanto auspicabile ma concretamente possibile. L’isola non può limitarsi a luglio ed agosto per fare grandi numeri, e lo dico in maniera convinta».

Nel 2024 in ogni caso sono attesi 15 milioni di vacanzieri in Campania, secondo le prime stime. Quanto e dove la nostra Regione ha ancora margini di crescita?

«Non dimentichiamo in primo luogo che siamo una Regione composta da qualcosa come 550 Comuni, che siamo dotato 1 milione e 300mila ettari, che abbiamo grandi realtà di attrazione turistica consolidata e mi limito a citare soltanto Napoli, Paestum, la Costiera, le isole, i siti archeologici, monumenti con la Reggia di Caserta. Poi, però, disponiamo ancora di un patrimonio di tesori nascosti nelle aree interne che vanno necessariamente valorizzati. Ecco, la sfida è quella di candidarci ad un turismo che possa finalmente essere diverso da quello tradizionale, un turismo che proponga un modello di organizzazione di uno stile di vita. Ecco perché la nuova “mission” è quella di promuovere il brand “Borghi salute e benessere”».

L’ultima variazione normativa ha concesso la possibilità del terzo mandato per i sindaci nei Comuni con popolazione non superiore ai 15.000 abitanti. Lei concorda con queste limitazioni o ritiene piuttosto che alla fine il giudizio debba essere sempre lasciato agli elettori senza limitare la possibilità di potersi confrontare con le urne?

«Sarò telegrafico, la logica mi dice che nella parte finale della sua domanda è già contenuta la risposta».

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