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“Sceriffata” a Lacco, Pascale: non so nulla della denuncia di Monti

LACCO AMENO. La “sceriffata” è finita in Procura. L’alterco tra il Comandante della Polizia Municipale di Lacco Ameno, Raffaele Monti, e il titolare della ditta che sta eseguendo in subappalto i lavori fognari nel paese, diverbio che vide l’intervento anche del sindaco Giacomo Pascale, ha indotto il responsabile dei vigili a notiziare la Procura dell’accaduto, profilando per l’imprenditore l’accusa di minaccia a pubblico ufficiale, mentre lo stesso primo cittadino è accusato di oltraggio: «Di quest’ accusa – afferma il sindaco Pascale – ne ho letto solo sui giornali. Al momento non ho contezza di questa denuncia, se non appunto da indiscrezioni giornalistiche. I fatti sono chiarissimi. C’erano una ventina di testimoni che hanno assistito: io ho semplicemente richiesto al comandante di recarsi a via Pannella e deviare il traffico in tale strada. Se effettivamente sono stato denunciato, valuterò con i miei legali il da farsi». Per il sindaco, l’antagonismo che emerge con il comandante non è affatto una questione personale: «Dal comandante Monti non pretendo né simpatia né antipatia verso la mia persona, né pretendo che lui condivida o meno la linea della mia amministrazione. Non ho nulla contro il comandante, perché ho grandissimo rispetto per i rispettivi ruoli. Pretendo solo ed esclusivamente che egli faccia il proprio dovere, e che dia qualcosa in più come tutti i dipendenti comunali stanno facendo in questo momento in cui c’è una fortissima carenza di personale, e l’intero comune di Lacco Ameno versa in una particolare situazione critica. Bene farebbe, secondo me, se uscisse più spesso dall’ufficio per rendersi maggiormente utile dando una mano lungo le strade, soprattutto oggi che il paese è sventrato per i lavori fognari. Una simile collaborazione me la sarei augurata anche l’estate scorsa, con personale ridotto e senza poter assumere i vigili stagionali: siamo stati invasi dalle auto, ma anche all’epoca la mia speranza fu vana. Mi sarei aspettato una maggiore collaborazione non certo per fare cosa gradita al sindaco, ma al paese che gli paga lo stipendio da trent’anni, però so bene che questo attiene a decisioni del tutto personali e io non posso obbligarlo».

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