CRONACA

Sciame sismico, Villano: «Vicini alla gente»

Il vescovo d’Ischia e di Pozzuoli è intervenuto in una trasmissione di Radio Vaticana dopo i recenti fenomeni che stanno interessando i Campi Flegrei. E il pastore delle due Diocesi non ha nascosto la sua preoccupazione

Anche il Vescovo di Pozzuoli e di Ischia, don Carlo Villano è intervenuto sulle problematiche legate al Bradisismo e allo sciame sismico in atto. Mons Villano ha parlato dell’attuale momento che sta vivendo la comunità a seguito degli eventi in atto nei Campi Flegrei in una breve intervista a Radio Vaticana trasmessa nel corso del Radio Giornale delle ore 14,00. La terra non smette di tremare nei Campi Flegrei dove sono in corso da giorni sciami sismici di cui la comunità scientifica non vede la fine e di questo incubo non vede la fine neppure la popolazione,costretta a rincorrere gli eventi e le incertezze che ne derivano.

Negli ultimi mesi la sismicità non ha fatto altro che aumentare – sia in termini di numero di eventi, ravvicinamento degli sciami, aumento dell’energia e questo sta ingenerando tanta paura e disagispecie dopo l’ultima scossa che ha superato la magnitudi 4.0. Di disagi e paura ha parlato il Vescovo Carlo Villano: “Lo stato d’animo è certamente unostato d’animo preoccupante per questa situazione, perché c’è anche questo stato di incertezza, dovuta al fatto che non si sa come evolve la situazione, perché come pare questo sciame sismico non dovrebbe avere termine a breve. Quindi il fenomeno è in intensificazione, sia come scosse che si susseguono nel tempo, ma le scosse cominciano anche ad essere di grado un pò più elevato”.Parlando di cosa può fare la Chiesa per la popolazione locale, spesso costretta da questa situazione a privazioni ed ansie, Villano ha detto: “Sentiamo molto lo stato di privazione ed ansia della popolazione, tentiamo di essere vicini con la nostra presentata nella vita delle persone e questo credo che, questo condividere le loro ansie tensioni e preoccupazioni, in questo momento, per la popolazione è un motivo anche di speranza e di conforto. Che la chiesa condivida con loro in questo momento”.

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