CRONACAPRIMO PIANO

SE MILLE LIRE DIVENTANO UN “TESORO”

La storia di Aniello Coppa, ischitano che ha ritrovato un buono fruttifero di 1.000 lire emesso nel lontano 1952: il “cimelio” era nella casa della nonna paterna a Ponza e oggi potrebbe valere circa 22.000 euro. Per vedersi riconosciuta questa somma il 73enne si è rivolto all’avvocato Francesco Di Giovanni dell’associazione Giustitalia. Cosa prevede la normativa in casi del genere

Possono mille lire, sì proprio quelle tanto amate vecchie lire, trasformarsi in poco più di 22.000 euro? Interrogativo amletico, non c’è dubbio, al quale probabilmente saranno le vie legali a scrivere una risposta. E, partendo da quella che almeno sulla carta sembra una missione impossibile, contribuire magari a scrivere una pagina di quelle da ricordare e perché no, magari tramandare ai posteri. Quella che vi raccontiamo è una storia che ha due precise caratteristiche: la prima, siamo davanti ad uno di quei fatti che certo non si verifica tutti i giorni. La seconda vede protagonista un nostro concittadino anche se i fatti in questione si sono verificati più o meno a trecento chilometri dalla nostra isola. La genesi della vicenda riguarda un ritrovamento davvero singolare fatto da Aniello Coppa, classe 1951, originario di Ponza ma anagraficamente residente a Ischia. Il 73enne ha ritrovato un tesoro insolito, forse inizialmente senza nemmeno rendersi conto che si trattasse di un tesoro: parliamo di un buono postale fruttifero emesso nel lontano 1952 (quando lo stesso Coppa aveva la tenera età di un anno) di un valore nominale di mille lire. Che però, pare quasi superfluo sottolinearlo, negli anni ’50 aveva un valore decisamente “pesante”.

Da qui ecco che Aniello Coppa ha subito intuito che dietro quella mille lire potesse nascondersi una somma decisamente rilevante. Per questo motivo l’ischitano – dopo aver ritrovato (all’interno dell’abitazione della nonna paterna in quel di Ponza) quello che magari inizialmente pensava potesse rappresentare poco più di un cimelio o di un inusuale reperto finanziario, ha deciso di indagare e chiedere informazioni per scoprire il suo effettivo valore. Si è allora rivolto a un consulente specializzato che gli ha fornito risposte a dir poco “succulente”: dall’attività è emersa infatti una stima che suggerisce che il Coppa potrebbe vedersi corrispondere un rimborso di circa 22.000 euro. Una somma che, va detto, risulterebbe comprensiva di interessi legali, rivalutazione e capitalizzazione, calcoli che andrebbero stilati dalla data di emissione del buono postale al momento del ritrovamento. E se qualcuno si meraviglia della somma che l’ischitano potrebbe riscuotere, beh pensate pure che sono trascorsi 72 anni, un arco di tempo decisamente considerevole. In ogni caso Aniello Coppa non intende lasciare nulla di intentato ed ha conferito mandato legale all’avvocato Francesco Di Giovanni dell’associazione Giustitalia. Si tratta di una organizzazione di consumatori e utenti, liberamente costituita, autonoma, senza fini di lucro ed a base democratica e partecipativa. Ha per oggetto esclusivo quello di operare, in particolare sul territorio della Comunità Europea, nazionale, regionale e locale per informare, promuovere, assistere, tutelare, rappresentare e difendere i diritti e gli interessi individuali e collettivi dei cittadini e degli stranieri, nonché consumatori di beni e degli utenti di servizi e comunque gli interessi diffusi dei consumatori e degli utenti in genere. L’Associazione si propone di tutelare, altresì, i soggetti che siano vittime di azioni criminali riconducibili a recenti fenomeni sociali e mediatici quali la violenza alle donne ed in particolare il fenomeno del c.d. “femminicidio”, la sicurezza stradale e la salute pubblica, anche promuovendo azioni legali risarcitorie e/o restitutorie, azioni inibitorie giudiziali o stragiudiziali, costituzioni di parte civile nel processo penale. Ovviamente l’associazione si occupa, tra i suoi vari compiti, del recupero dei buoni postali e dei titoli di Stato su scala nazionale ed internazionale.

Ma in un caso decisamente sui generis come quello che vi abbiamo appena esposto, è lecito chiedersi quale sia l’orientamento giurisprudenziale. E’ interessante notare che in tale contesto sia Poste Italiane che il Ministero dell’Economia e delle Finanze sono obbligati in solido a “onorare” tutti i debiti esistenti, anche quelli risalenti al periodo precedente alla Repubblica Italiana. Questo include non solo i titoli emessi durante la Repubblica, ma anche quelli del Regno d’Italia. Insomma, un indizio evidente di come il ricorso alle vie legali sia una strada che il 73enne ischitano ha fatto bene a seguire. Non è tutto, però. Riguardo alle contestazioni di prescrizione sollevate da Poste Italiane, l’avvocato Di Giovanni fa riferimento all’art. 2935 del Codice Civile, che stabilisce che la prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere. Nel caso di specie, che riguarda Aniello Coppa, il conteggio decennale della prescrizione inizia dalla data del ritrovamento del titolo, poiché prima di tale momento, l’esistenza del credito era ignota. A questa “impalcatura” va senza dubbio aggiunto un altro dato statistico parimenti interessante: sul territorio nazionale ci sono circa 10 milioni di titoli di credito “antichi” non riscossi ma ancora riscuotibili, compresi buoni postali, libretti bancari e Bot. Purtroppo, c’è ancora molta disinformazione da parte degli enti responsabili del pagamento. Insomma, ecco perché il cittadino ischitano rischia di scrivere una pagina giurisprudenziale significativa che potrebbe aprire la strada ad un vero e proprio precedente in grado di fare da “indicazione” in altre vicende analoghe: con il supporto dell’associazione Giustitalia, Aniello Coppa si è lanciato in una missione di recupero che potrebbe rivelare, e soprattutto svelare, un capitolo dimenticato della storia del nostro paese.

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Croce Antonio

Sono anche io in p.ossesso di un buono postale del 1949 e di un libretto postale del valore di 1000 lire emesso nel 1954,ma non so a chi rivolgermi . Anche il buono postale è del valore di 1000lire.

Croce Antonio

È molto interessante questa informazione per riscattare i buoni postali.Non so a chi rivolgermi.Potete aiutarmi?

Francesco

C’è lo anche io come faccio a venderla

Sara de franco

Salve io ho dei soldi in lire che posso vendere Sara de franco

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