CRONACA

Serrara Fontana, per il post-covid aiuti a famiglie e imprese”

Proposto l’esonero dal pagamento del parcheggio di Cava Ruffano per i santangiolesi, allo studio una riduzione dalla tassa rifiuti e l’estensione ai negozi dell’annullamento della tassa di occupazione del suolo pubblico

“In questo momento economicamente così complicato per il nostro territorio, la politica ha il dovere di individuare soluzioni in grado di soccorrere i cittadini e le imprese”. Così l’assessore al Bilancio del Comune di Serrara Fontana, Emilio Giuseppe Di Meglio, che ha annunciato un piano di dilazione delle imposte al 2021, un meccanismo di premialità per le aziende che hanno deciso di riaprire in questi giorni. Inoltre, su impulso di Di Meglio il Comune sta valutando di affiancare alla riduzione dell’Imu disposta dal governo centrale l’estensione dell’annullamento della tassa di occupazione del suolo pubblico da maggio a ottobre per le attività commerciali (già esenti ristoranti e bar). In più, aggiunge Di Meglio, “è in corso una trattativa con la ditta che si occupa della nettezza urbana per una riduzione dei costi che si tradurrà in un risparmio, per l’utenza, di una percentuale compresa tra il 10 e il 20%”.

Alla giunta e al consiglio comunale di Serrara Fontana, Di Meglio ha infine proposto l’esonero, per le famiglie di Sant’Angelo e i lavoratori residenti nel Comune dal pagamento del canone mensile del parcheggio comunale di Cava Ruffano per tutto il periodo previsto di durata della concessione a privati nell’anno 2020, “per non gravare sulla già precaria condizione familiare di alcuni cittadini”.

Si tratta di una serie di iniziative che traggono origine dalla presa di coscienza – sottolinea Di Meglio – di come “l’emergenza COVID-19  abbia generato un blocco totale delle attività economiche, molte delle quali si trovano nella difficoltà di ripartire, nonostante il blocco sia stato revocato” e come “la chiusura o apertura parziale, o apertura ritardata della attività turistiche abbia innescato una reazione a catena nel tessuto economico dell’isola d’Ischia, che vive essenzialmente di turismo, con indubbie ricadute sul piano occupazionale e difficoltà della maggioranza delle famiglie di sopravvivere in questa fase dell’emergenza, che non è ancora finita”.

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