Ischia, che numeri: 72mila arrivi nella settimana di ferragosto

Come da tradizione, i numeri confermano che l’isola d’Ischia nel periodo ferragostano “tira” sempre. Nella settimana dal 9 al 15 agosto, i transiti sull’isola sono stati ben 131.000. Nel dettaglio, i passeggeri in arrivo stati 72mila a fronte di 59mila partenze. Le cifre, fornite dalla Capitaneria di Porto di Ischia agli ordini del Tenente di Vascello Antonio Cipresso, dimostrano che il flusso turistico resta ai livelli, altissimi, delle migliori stagioni recenti. Se si pensa ad esempio al periodo di ferragosto 2017, dunque proprio pochi giorni prima del drammatico terremoto che colpì l’isola il 21 agosto, si vede che i numeri sono sostanzialmente in linea con quelli attuali. All’epoca, dall’11 al 16 agosto gli arrivi furono quasi 63mila, quindi pur calcolando un giorno in meno rispetto al computo del 2021 si può dire che le cifre di quest’anno sono quasi perfettamente sovrapponibili. Il tutto nonostante la pandemia e le misure che hanno impedito – o dovrebbero impedire – iniziative foriere di eccessivi assembramenti in ottica di prevenzione sanitaria. Naturalmente le considerazioni sulla dimensione dei flussi turistici lascia spazio all’ormai più che logoro dilemma che da sempre caratterizza l’offerta turistica nostrana, sempre in equilibrio instabile tra il positivo giudizio per i riscontri numerici e il pericolo costituito dal badare solo alla quantità, senza invece considerare la qualità del turismo che Ischia riesce ad attirare. Da decenni si dice che la quantità non è affatto sinonimo di qualità, in quanto il low cost incoraggia determinate fasce di visitatori che di fatto apportano poca ricchezza al territorio vista la bassa capacità di spesa che non alimenta le attività collaterali, in primis il commercio. Ma in tempi di pandemia sembra che la filosofia del tirare a campare, piuttosto che di pensare a un reale cambio di strategia, si sia addirittura rafforzata. E i numeri danno il consueto supporto, prima dell’improduttivo letargo invernale.