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Si arrendono anche i tassisti, consegnate le chiavi al sindaco

Gli operatori del servizio pubblico da piazza di tutta l’isola si sono incontrati a Parcheggio Guerra e raggiunto il municipio. Si prospetta una stagione senza lavoro e un inverno da incubo. La testimonianza a Il Golfo: «Sono senza lavoro e soldi, fin qui per me e mio figlio 90 euro di buono spesa…»

Alla fine si sono arresi anche loro. O meglio, forse avevano capito da subito che avrebbero dovuto alzare bandiera bianca. Parliamo dei tassisti dell’isola d’Ischia, un vero e proprio esercito spalmato in sei Comuni isolani che ieri ha ufficialmente consegnato le chiavi dei propri mezzi al sindaco d’Ischia Enzo Ferrandino, che rappresentava ovviamente anche i suoi colleghi delle altre municipalità. Un gesto simbolico, che aveva visto protagonisti in un recente passato anche ristoratori e titolari di bar e noleggiatori, ma di simbolico c’è appunto solo il gesto: perché la prospettiva di vivere una stagione senza lavoro e senza incassi, a meno di clamorosi ribaltoni e colpi di scena, è più che una remota eventualità.

Erano tantissimi ieri gli operatori del servizio pubblico da piazza che puntuali, alle 9.45, hanno iniziato a raggiungere il parcheggio Guerra alla spicciolata. Qualche riflessione sul momento difficile, qualche commento sul decreto rilancio e molto di cui discutere relativamente alla mancanza di aiuti concreti (leggasi supporto economico) da parte delle istituzioni tutte, in primis il Governo Centrale. Poi tutti a piedi, senza autovetture per non causare intralcio a un traffico che sembra essersi rianimato ma che pure è ancora “parente lontano” di quello che impazzava a ogni ora nella Ischia pre Covid. Una volta all’esterno del municipio in Piazza Antica Reggia, gli agenti del commissariato di polizia di Ischia e gli uomini del comando di polizia locale a vigilare che tutto avvenisse nella massima correttezza. E, ovviamente, così, è stato.

Aspettando il sindaco Enzo Ferrandino abbiamo raccolto alcune impressioni. E ci hanno particolarmente colpito le parole di Franco Impagliazzo, che non crediamo abbiano bisogno di commento alcuno: «Sono uno dei più sfortunati – racconta – ho un fitto di casa di cinquecento euro al mese e vivo con un figlio minorenne. Ebbene fino a questo momento dallo Stato ho ricevuto complessivamente un buono spesa di novanta euro. Non lavoro da ottobre dell’anno scorso, mi vedo perso. Cosa mi aspetto? Spero che ci sia qualcosa per la categoria, anche una miseria, personalmente sono finito male: il Governo favorisce immigrati e stranieri, io e miei figli con novanta euro al mese non possiamo comprare nemmeno una fetta di mortadella e un pezzo di pane. In tanti anni di lavoro non ho mai creato problemi né chiesto favori agli amministratori, sono andato avanti sempre e soltanto con le mie forze. Oggi, però, ho davanti a me un futuro poco rassicurante».

Parole che toccano il cuore, credeteci, soprattutto per il modo quasi “imbarazzato” con il quale Franco le ha pronunciate. E parole che la dicono lunga su come Ischia, senza soluzioni o aiuti rapidi, concreti ed efficaci, rischia di finire in un pauroso baratro. Perché certi fenomeni, da che mondo è mondo, conoscono soltanto l’effetto domino. Il suo collega, Giovangiuseppe Pesce, spiega: «La Regione potrebbe darci un sussidio, come ha fatto con l’Eav ma vanno aiutati anche gli albergatori: se aprono le strutture ricettive lavoriamo anche noi. La stagione? Sono pessimista, ormai siamo a giugno, non riesco a vedere positivo. Noi siamo stagionali, lavoriamo tre mesi l’anno: non so come faremo quest’inverno, davvero».

Dal palazzo municipale, poi, è sceso il sindaco Enzo Ferrandino che ha raccolto simbolicamente le chiavi dei tassisti, ha promesso il massimo impegno alla categoria ribadendo ancora una volta l’importanza di rimanere uniti e remare tutti nella stessa direzione. E poi sui timori per le prospettive poso rassicuranti ha detto: «Non dobbiamo avere paura di aver paura. Stiamo vivendo una pagina drammatica del nostro paese e Ischia non fa certo eccezione, anzi essendo una località turistica la nostra isola soffre due volte.

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Ma come amministrazione muoveremo tutti i passi e adotteremo tutte le iniziative del caso per aiutare la categoria dei tassisti e tutte le altre messe in ginocchio dal Covid-19». Poi il rompete le righe e, lungo la strada del ritorno verso Parcheggio Guerra, i tassisti discutendo tra loro iniziano a fare la conta degli alberghi che potrebbero rimanere aperti e di quelli che invece non riapriranno i battenti. La speranza, in fondo, è sempre l’ultima a morire.

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