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Sisma, il “caso Ischia” può creare un braccio di ferro nella maggioranza di governo

L’emendamento di marca dem, che “dimentica” la procedura agevolata per i condoni, rischia di provocare un’altra crepa nell’alleanza Pd-M5S

Non si placano le polemiche sull’emendamento concepito dal partito democratico per modificare la legge di ricostruzione post sisma. Diversi addetti ai lavori hanno espresso numerose perplessità, fino a dichiarare senza mezzi termini che se dovesse essere approvata la proposta così com’è, si metterebbe a rischio la stessa ricostruzione.

La questione è nota: si teme la possibile “riforma” di quanto previsto dal famoso articolo 25 della legge di ricostruzione: con tale proposta si perderebbero tutti i benefici previsti dalla legge condonistica n.47 del 1985. In sostanza, nell’emendamento verrebbe a sparire la previsione secondo cui per tutte le tipologie di istanza di sanatoria (ai sensi delle leggi sul condono del 1985, del 1994 e del 2003) sarebbe stata utilizzata la procedura semplificata prevista nel 1985. Dunque verrebbe resa enormemente più difficoltosa la possibilità di ottenere il condono per un numero rilevante di persone, soprattutto per coloro che lo hanno richiesto ai sensi delle ultime due leggi condonistiche, rendendo anzi quasi impossibile. Mentre le procedure dell’85 consentivano di superare i problemi relativi alle difformità paesaggistiche, quelle previste nelle leggi successive non lo consentono. Il tutto, paradossalmente, mentre lo stesso emendamento propone di riconoscere la sospirata parificazione tra immobili legittimi ab initio e immobili condonati grazie alla raggiunta sanatoria. Una contraddizione in termini che è stata stigmatizzata dallo stesso commissario alla ricostruzione, Carlo Schilardi, che ha generosamente parlato di possibile disattenzione, e ieri dal senatore De Siano, che come si ricorderà ha dichiarato senza mezzi termini di “proposta devastante” che “impedirebbe qualsiasi prospettiva di ricostruzione ad Ischia e vanificherebbe lo straordinario impegno e il lavoro fin qui portato avanti dal commissario Schilardi con i sindaci dell’isola”.

La questione rischia di aprire un braccio di ferro anche nella maggioranza di governo, in quanto l’allora sottosegretario con delega Vito Crimi, del Movimento Cinque Stelle, si era impegnato a recepire le istanze dei sindaci e del Commissario in maniera tale da mantenere la previsione della procedura agevolata, oltre che parificare finalmente lo status degli immobili condonati a quelli legittimi. Il passaggio di Crimi agli Interni sta complicando in parte le cose, e rende molto incerto l’esito del dibattito, in aula e in commissione, che dovrà portare a una connotazione definitiva della normativa, ora che da parte democratica si è arrivati a questa proposta che con una mano sembra venire incontro alle istanze dei cittadini alle prese con l’ottenimento della sanatoria, requisito indispensabile per ricevere il contributo di ricostruzione, e con l’altra mano blocca proprio la speranza di raggiungere il condono.

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