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Cantone presenta il conto a sindaco e assessori foriani

di Marco Gaudini

 

FORIO – E’ arrivata per l’amministrazione Del Deo un’altra tegola, questa volta ci pensa direttamente l’Autorità Nazionale Anticorruzione, quella presieduta da Raffaele Cantone, quella alle quale molto spesso tanti fanno riferimento ma pochi ne rispettano le direttive. Ma l’ANAC si sa è molto attenta, ed ancora di più quando viene sollecitata ad attenzionare procedure e azioni delle pubbliche amministrazioni. La normativa obbliga, ormai, proprio le Pubbliche Amministrazioni a pubblicare on line sui siti istituzionali tutte le informazioni necessarie a consentire ai cittadini il controllo sull’attività dell’Amministrazione. E i cittadini, in presenza di omissioni da parte delle P.A., possono procedere a segnalarli all’Autorità Nazionale Anticorruzione che, nell’ambito delle proprie competenze, può procedere anche a sanzionare gli enti inadempienti. Tale attività è poi oggetto di rendicontazione periodica, che può essere visionata dai cittadini sull’apposita pagina web nella quale l’ANAC pubblica gli aggiornamenti. A Forio, però, stante quello che ha verificato l’Autorità non sono stati in grado di rendere realmente “trasparente” la pubblica amministrazione, attraverso ovviamente l’utilizzo del sito istituzionale. Così per il Comune di Forio è arrivata la batosta dell’ANAC che ha deciso di multare Sindaco e componenti della giunta per 1200 euro ciascuno. Ciò emerge dal comunicato dell’11 febbraio 2016, con cui l’ANAC ha reso noto l’avvenuto aggiornamento della pagina con la rendicontazione periodica degli esiti dell’attività di vigilanza sulle segnalazioni istruite nel 2015 e dell’elenco dei provvedimenti d’ordine in materia di trasparenza.
«dall’istruttoria è emerso che il comune,  – scrivono i giudici dell’Anticorruzione – alla data di avvio del procedimento sanzionatorio, non aveva adempiuto all’obbligo di adozione del codice di comportamento e che lo stesso si è attivato con notevole ritardo, sebbene già nel PTPC 2014-2016 (Piano triennale per la prevenzione della corruzione) si dava conto dell’elaborazione in corso del codice stesso. Come ribadito della delibera n. 75 del 24 ottobre 2013 da questa Autorità, l’adozione del Codice di comportamento da parte di ciascuna amministrazione rappresenta una delle “azioni e misure” principali di attuazione delle strategie di prevenzione della corruzione a livello decentrato, secondo quanto indicato nel Piano nazionale anticorruzione. A tal fine, il Codice costituisce elemento essenziale del Piano triennale per la prevenzione della corruzione di ogni amministrazione e la tardiva adozione dell’atto di cui trattasi non sana la violazione commessa»;

Secondo l’Autorità non sono rilevanti le motivazioni addotte dall’amministrazione per giustificare  il ritardo in quanto la mancata adozione del Codice di comportamento dei dipendenti del comune costituisce una vera e propria omissione rispetto a un preciso obbligo di legge, espressamente sancito dall’art. 54 comma5, del d.lgs. n. 165/2001. Inoltre, sempre secondo quanto si legge nel dispositivo a firma di Cantone, l’infrazione, ossia, la mancata adozione del codice di comportamento, è ancora più grave se si considera che il Comune di Forio, ha un numero consistente di abitanti (oltre 17.000), pertanto è da richiedersi, all’amministrazione, una adeguata capacità amministrativa e di gestione; infine l’ANAC precise che “l’elemento psicologico” che caratterizza la censurata condotta è da rinvenirsi nella colpa, escludendo quindi, “il dolo” ossia la possibilità che il comportamento omissivo del comune di Forio fosse il fine ultimo della sua azione.

Nelle motivazioni dell’ANAC  si legge pertanto che: «la sanzione resta a carico dei soggetti tenuti al dovere d’azione violato (sindaco, vice sindaco e assessori), in parti uguali tra loro e con il vincolo della solidarietà, in ragione della loro pari responsabilità – materiale e psicologica – nella causazione dell’illecito; ritenuto, altresì, che debba distintamente considerarsi la posizione dell’assessore [omissis], nominata solo in data 18.2.2015 e, dunque, a pochi mesi di distanza dall’effettiva adozione del Codice di comportamento.

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di irrogare la sanzione pecuniaria in misura pari a euro 1.200 (milleduecento) per ciascuno dei soggetti, e con il vincolo della solidarietà, trattandosi di concorso nell’illecito amministrativo, ai signori:

Francesco Del Deo, nella qualità di sindaco pro tempore,

Giovanni Matarese, nella qualità di vice sindaco,

Filomena Amalfitano, Vito Manzi, Giuseppe Di Maio, nella qualità di assessori,

di irrogare la sanzione pecuniaria pari a euro 1.000 (mille) a Rita Iacono, nella qualità di assessore.

Il pagamento della sanzione pecuniaria dovrà essere effettuato entro 30 giorni dalla data della comunicazione del presente provvedimento. Il pagamento della sanzione pecuniaria potrà essere oggetto di rateizzazione».

Ora quindi non vi sarà dubbio sull’applicazione del codice di comportamento e certamente chi di dovere si attiverà per rendere realmente “trasparente” la pubblica amministrazione.

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