POLITICA

Soccorso e meritocrazia, l’affondo di Vito Iacono

Il consigliere di minoranza di Forio parla senza mezzi termini di assenza di senso di accoglienza e rispetto per il paese, contestando pesantemente le scelte di gestione del patrimonio culturale ma anche l’organizzazione dei servizi pubblici: non va giù, su tutto, l’iniziativa degli aperitivi con annesso tramonto nello storico Piazzale

Lei ha nuovamente contestato l’operato dell’attuale amministrazione comunale foriana parlando di mancato di Stani Verde.Si parla ancora di mancato senso dell’accoglienza e di rispetto della vocazione di un territorio?

«Chiaramente io non condivido il loro modo di pensare il paese, altrimenti insomma sarei stato di là. Non avrei in campagna elettorale e negli anni, nel tempo, contrastato  il loro modo di vedere il paese, di pensare ad alcune iniziative.Sicuramente questa iniziativa del Soccorso che è diventato ormai un bar a cielo aperto, insomma, non la condivido, perché ritengo che un giacimento culturale, come il piazzale monumentale del Soccorso – ma dire altrettanto come l’osservatorio di Casamicciola, piuttosto che l’Eremo di San Nicola – rappresentano dei riferimenti o dovrebbero rappresentare dei riferimenti importanti per un progetto di riqualificazione dell’offerta turistica e di valorizzazione all’insegna della valorizzazione dei giacimenti culturali. Ritengo che Forio abbia altrettanti angoli suggestivi, che sono le spiagge che sono altriangolo del paese dove è possibile ammirare i il tramonto senza contaminarlo con i rumori e senza contaminarlo con quei colori e senza contaminarlo con quel modello di offerta anche in qualche modo gastronomico o di altra natura».

Quindi?

«Quindi c’è un’idea diversa. Si rassegnasse il sindaco, l’amministrazione, i suoi supporters: d’altronde la stessa idea del concerto del 16 agosto, la stessa idea di ospitare iniziative private. D’altronde bisogna ricordare che l’intervento di bonifica nel Soccorso era intervenuto a supporto di una iniziativa che ospitava di fatto il sindaco, piuttosto che il Comune. Poi loro dovrebbero spiegare perché in 15 anni di consiglio comunale, negli ultimi 5 anni di opposizione, quando lamentano che la vecchia amministrazione teneva nel degrado quelle aree,  cosa hanno fatto! Perché hanno consentito che venisse tenuto nel degrado. Quindi il nostro ruolo è quello di non consentire determinate cose. Come non avremmo consentito che il soccorso arrivasse al degrado della vecchia amministrazione che loro denunciano. Ma  della vecchia amministrazione loro sono complici, complici dello scempio che ha determinato.D’altronde non è un caso che tantissimi anzi proprio i massimi rappresentanti degli imbrogli e del malaffare del passato sono in coalizione con loro addirittura ricoprono ruoli importanti all’interno della stessa».

Lei si è spinto oltre?

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«Si, io avevo rappresentato queste mie perplessità in una nota scritta, il sindaco che invece di rispondere agli atti ufficiali, risponde ad un post Facebook è quanto meno curioso. Resta il fatto che il Piazzale del Soccorso non può essere quella roba li, ci sono le spiagge, c’è il lungomare, ci sono angoli stupendi per fare quella roba li, ma non il Soccorso, e poi, lo dico a quelli venuti da fuori, non può essere trattato come un mercato per i loro elettori da una e dall’altra parte o contendibile, come, del resto, il tramonto. Il Soccorso come i siti ed i giacimenti culturali del nostro Paese meritano altro. Io in consiglio comunale avevo proposto una sorta di regolamentazione nell’uso di quel piazzale, la risposta direi che è arrivata in tempi brevissimi,  anche per dare una segnale concreto di pacificazione del Paese, che non riesco a capire cosa possa significare. Purtroppo la cosa pubblica è ridotta a questo.

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Ed intanto il Torrione è chiuso, la Colombaia … pure, il Soccorso abusato, nostri Artisti espongono altrove e loro  si emozionano, invece di provare un minimo di salutare imbarazzo, non uso vergogna per non suscitare altre reazioni scomposte dai soliti, loro si che lo sono, permalosoni. Però, bisogna dare atto a questa amministrazione delle grandi cose che sta facendo. Prima fra tutte di aver, finalmente, dato inizio alla stagione delle competenze e, soprattutto, del merito: il merito di essere stati candidati con loro, di averli votati, di essere loro supporter, di mettere i dovuti like alle loro iniziative, di esibire offese, mettere in ridicolo o minimizzare chi si azzarda ad esprimere un benché minimo dissenso. Immagino ci sia una sorta di graduatoria in questo senso, almeno per i like ed i commenti. E così incarichi professionali, assunzioni in aziende partecipate o di stretto collegamento con l’amministrazione, lavori, favori, patrocini o selezioni di iniziative di spettacolo o di altra natura non sfuggono a questi criteri.E tutto questo non può essere giustificato dall’era dei social. E’ in gioco la dignità di tanti professionisti ed imprenditori scodinzolanti, non solo sui social, ma soprattutto sono mortificate le tante intelligenze, sensibilità e competenze che vivono nel nostro Paese».

Un’idea diversa di paese che viene bollata come sterile polemica!

«E’ difficile replicare alla demagogia ed al populismo. Il nostro ruolo prima di cittadini e di politici è quello di rieducare il paese partendo dalle nuove generazioni, al rispetto. Certo, mi rendo conto che è difficile provare a dire che non sono d’accordo con loro, che la penso diversamente da loro, che mi sento molto diverso da loro, loro sono sicuramente migliori, secondo il loro punto di vista. Ma se ne facciano una ragione: abbiamo una idea diversa del paese e delle sue bellezze, anche della sua cultura.Accettiamo la loro deriva senza gli insulti, senza attaccarci il marchio di chi fa polemica “sterile” o ha pregiudizi. Ma vedo che altrettanto trattamento lo riservano anche ad altri,non solo a me, altri che nulla c’entrano con quello che resta della nostra Forio. Intanto io provo solo a vincere la loro grande intolleranza e poca pazienza che offende il dibattito, limita  il confronto andando oltre ogni regola di democrazia». 

Lei sostiene senza mezzi termini che mancano senso dell’accoglienza, stravolgimento dei luoghi culturali simbolo del paese e la deportazione degli utenti del servizio pubblico verso luoghi angusti e lontano dai servizi del centro cittadino. «Si è proprio il senso questo del fallimento di un sistema che assume scelte senza senso se non per favorire i propri sodali, la premialità per gli adepti senza un ritorno costruttivo per il paese e l’utenza pubblica. E lo hanno fatto con vergognosa presunzione ed arroganza.Dinanzi al fallimento delle loro scelte anche con chi lamentava la scellerata scelta dello spostamento della fermata del bus giù al porto. Sempre più spesso sono decine i cittadini che occupano marciapiede e sede stradale senza poter godere dello spazio davanti l’edicola, dove poteva essere montata una tenda sponsorizzata, o fare uso dei servizi dei bar e delle attività commerciali circostanti. Altro che sterile polemica! Per chi ha un minimo di sale in zucca o la sensibilità di condividere e farsi carico di quella situazione c’è molta sostanza. Una questione di cultura ed educazione all’accoglienza. Ma anche come diceva lei di offerta di servizio pubblico. Tra l’altro si stenta a capire quali benefici abbia portato all viabilità questa deportazione».

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