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Sotto Tiro – Agricoltura a KM zero

L’ultima riunione indetta dal Sindaco di Serrara Fontana ,Rosario Caruso,su questo argomento ha visto un afflusso veramente notevole di persone.

Il dibattito è stato interessante.

Tra le tante cose dette a me non è piaciuta l’idea di creare tre punti vendita nel Comune di prodotti locali.

I tre punti vendita di Fontana,Serrara e S.Angelo sono destinati al non successo perchè è proprio nel Comune montano che vi sono la maggior parte di coltivatori “dilettanti” che non formano la massa di utenti per far sopravvivere l’iniziativa.Nè contribuiranno ad alimentare la vendita le centinaia di turisti che vengono portati in giro per le escursioni. E dagli altri comuni certamente non si andrà in questi luoghi a fare la spesa.

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La strada da percorrere è un’altra.

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Bisogna creare la filiera produttiva e tentare di aumentare la produzione locale in modo da poter alimentare le richieste degli ischitani e degli alberghi con continuità

Sto elaborando i dati di un grande albergo ischitano in modo da capire cosa una azienda agricola deve fornire ad un albergo.

Per ottenere un qualche risultato concreto bisogna incominciare a capire quale produzione bisogna sviluppare sull’isola per poter confezionare un menù da ripetere ciclicamente per 7/15 negli alberghi che sceglieranno di proporsi come alberghi a KM0.

Avrò bisogno di consultare i nostri bravi cuochi a 5 stelle per poi avviare un discorso con albergatori che vogliono imbarcarsi nell’avventura del KM0. Il passo successivo sarà la creazione di aziende agricole che partirebbero con convenzioni già convenzionate con alberghi.

Chiederò ai responsabili del GAL (gruppo agricolo locale) al quale hanno aderito Barano e Serrara Fontana di darmi un aiuto

Aiuto che chiedo anche a qualcuno che mi legge per portare avanti questa iniziativa.

E’ talmente elevata e varia la quantità di prodotto agricolo necessaria nel territorio che sicuramente se facciamo sul serio potremmo creare tanto lavoro e dare al territorio una fisionomia turistica veramente all’avanguardia.

Non pensate che il turismo futuro di Ischia possa insieme al mare ed alle terme passare anche dall’offrire prodotti genuini e biologici della nostra terra?

 

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