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Che bella notizia!

 

 

Oggi si riunisce l’assemblea del CISI  dove il liquidatore, dottor GHIRELLI, tenterà di convincere i Sindaci ad emanare l’ordinanza sui saponi biodegradabili con la stesura finale dell’ordinanza. Questa volta da applicare veramente.

Una notizia che voglio dare ai sindaci e che con queste delibere nasceranno sull’isola una trentina di start up con un indotto di un centinaio di posti di lavoro.

Da una analisi comparativa ho dedotto che nel giro di pochi mesi i consumatori si orienteranno verso prodotti alternativi a quelli industriali. Il ritorno a come faceva la nonna.

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Si svilupperà la produzione di sapone di Marsiglia, per esempio, con olio di olive o altri oli presenti in tante piante; per la profumazione si potranno avere coltivazioni di lavanda, rose, gelsomini ecc.ecc

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Tutto questo servirà anche a dare sviluppo al recupero dei terreni incolti.

Questi prodotti, che saranno DOC, potranno sostituire i falsi prodotti, non fatti ad Ischia, esistenti nei negozi dell’isola e potranno fornire un contributo all’irrobustimento di prodotti locali con un beneficio al turismo oltre che all’economia di casa nostra.

Il Gal, Gruppo Agricolo Locale, del quale fanno parte anche i Comuni di Barano e Serrara Fontana, tra non molto sarà inondato di finanziamenti europei. Cosa vieta al Gal di lanciare nuove linee di produzioni per alimentare anche  questa filiera? Il mondo va avanti con idee, nuove e diverse, e sono certo che i sei Sindaci non si faranno sfuggire questa occasione.

Leggo che dopo i saponi l’Evi propone la raccolta degli oli domestici usati (e sarebbe un altro grande risultato e passo in avanti). Vi rendete conto come da un provvedimento illuminato dei Sindaci possono nascere tante cose?

Qualcuno sostiene che l’inquinamento ad Ischia deriva dalla vicinanza della costa e che da quei posti arriva a noi. Se parliamo di inquinamento superficiale qualche verità l’abbiamo.

Andando al porto fermatevi un momento nei pressi del pontone che sta demolendo il pontile Uno. Noterete un serpente di gomma che vieta la fuoriuscita del materiale che si vuole circoscrivere.

Quarantacinque anni fa proposi per i Maronti, all’allora Sindaco Gaudioso, quella soluzione. Una genialata? No. La usavamo sulle petroliere, dove ero imbarcato, per evitare l’inquinamento del mare in caso di incidenti. La produceva una ditta tedesca la Masserman e costava anche poco. Purtroppo, però, non se ne fece nulla.

 

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