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Stani Verde e l’accusa al vetriolo: «Una manovra per prendersi Citara e il lungomare»

ISCHIA – Lo incontriamo dopo quella che certo non ha i crismi di una bella notizia, anzi potrebbe rappresentare a tutti gli effetti una mazzata difficile da digerire. Ma lui, Stani Verde, consigliere comunale di Forio, ci accoglie in maniera molto allegra e sorridente. Ride, scherza, non sembra affatto deluso dall’esito del ricorso presentato al Tar sull’ormai arcinoto caso della votazione dei bilancio a Forio. Poi parte il botta e risposta ed il nostro prende i classici “giri”, ma lo fa conservando sempre un invidiabile contegno. Insomma, non schiuma rabbia, tutt’altro.

 

Il Tar ha respinto il ricorso ed il sindaco ha esultato per aver scongiurato il commissariamento. Non sono mancate bordate all’opposizione e a chi ha promosso il ricorso.

«Un chiarimento è d’obbligo: il sindaco di Forio ha detto che le opposizioni sono il male di Forio e chi ha promosso il ricorso al Tar ha esposto il comune al rischio commissariamento, che sarebbe stata una iattura. Al sindaco rispondo che gli unici mali di Forio sono lui e questa amministrazione. I danni che stanno facendo sono incalcolabili e sotto gli occhi di tutti. Queste persone vanno fermate in ogni modo: ricorso al Tar, sfiducia, tutto affinché vadano via il prima possibile per scongiurare ulteriori danni».

Usciamo dai tribunali e torniamo alla quotidianità di Forio e ai lavori pubblici: anche qui il balletto tra le parti è fatto da scambi di accuse reciproche tra maggioranza e opposizione, soprattutto Stani Verde.

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«La famosa pluviale da Forio a Panza è una responsabilità del sindaco. Già in corso d’opera avevo detto al sindaco che i lavori erano stati eseguiti male. In un consiglio comunale gli ho chiesto perfino di verificare se quello che gli avevo riferito corrispondesse al vero. Al consiglio successivo mi rispose che aveva verificato quanto da me denunciato e che era tutto in ordine, salvo ritrattare tutto dopo l’ennesimo cedimento e dire che hanno revocato l’appalto alla ditta. Ma a quale appalto vi riferite? Siete voi che avete permesso alla ditta di spendere quasi tutti i 2 milioni di finanziamento e di fermarsi a metà strada. Sono arrivati nei pressi dell’hotel Mediterraneo: perché vi svegliate solo dopo aver fatto tutti questi danni? se a casa tua ti accorgi che i lavori sono fatti mare, non permetti alla ditta di rovinarti la casa. L’amministrazione Del Deo ha rovinato due estati consecutive e messo a rischio l’incolumità di cittadini e turisti per un’opera che va rifatta».

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Le segnalazioni sono però diventate denunce. Perché?

«Perché non avevo altra scelta. Quando stai dicendo la cosa giusta ma non vieni ascoltato cosa puoi fare, stare a guardare mentre devastano il paese? Sto al comune con un mandato: devo rappresentare le persone che mi hanno votato e quelli che non mi hanno votato. Come faccio a rappresentarle se metto anche io la testa sotto la sabbia come fanno gli struzzi della maggioranza?».

Ritorniamo al ricorso respinto.

«Guarda, posso dirti che una volta appreso l’esito ho ricevuto tantissime telefonate, tutti erano delusi dall’esito del ricorso perché volevano chiudere l’esperienza amministrativa di Del Deo: c’è gente che sui social ha acceso simbolicamente dei lumini… Ma guardiamo il bicchiere mezzo pieno, il Tar ha sancito che eravamo legittimati a proporre ricorso, resta il fatto che la sentenza è a dir poco sconcertante. Basti pensare che sbagliano anche a citare il numero dell’articolo dello statuto cui facevamo riferimento. Vedremo se la fortuna di Del Deo & co proseguirà anche al Consiglio di Stato e se certe sviste della magistratura non si verificheranno nell’ultimo organo di giudizio».

Insomma, non mancano motivi di ottimismo.

«Credo che dal dopoguerra ad oggi, nella storia di Forio, nessun sindaco abbia raggiunto un picco minimo di consensi come quello che attualmente può vantare Francesco Del Deo. Ripeto, sconcerta ancor di più il fatto che i suoi consiglieri di maggioranza lo screditino anche in pubblica piazza, ovviamente quando non è presente. Ora, visto che magari lo stesso sindaco pensa che io stia scherzando, mi permetto di dargli un consiglio: si faccia firmare da tutti i suoi un documento in cui gli si rinnova massima ed incondizionata stima per l’operato fin qui svolto, in modo tale che anche la cittadinanza capirà realmente cosa pensano del loro capo i suoi stessi sodali».

A proposito di ricorsi, c’è stato anche il caso Citara. E subito c’è chi vede addensarsi nubi fosche all’orizzonte.

«Lo dico senza mezzi termini: io credo che Citara sia strettamente collegata al lungomare di via Marina. Il disegno che è nella mente contorta di alcuni amministratori è quello di utilizzare il Piazzale per andare ad estendere un certo “progetto” nella zona portuale. E sai da dove lo si evince? Guarda caso, c’è un progetto di riqualificazione che prevede – per l’esecuzione dell’opera – l’abbattimento di una serie di strutture su suolo pubblico. Ed è facile pensare che Citara debba fungere da volano. E mi fermo qui, naturalmente per adesso…”

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