LE OPINIONI

IL PUNTO La saggezza salvifica di un presidente

Gigi,un grande amico di stazza e di ingegno, nell’offrirci l’onore di prestare attenzione ad alcune nostre riflessioni sullo stato di salute della ragione nella società contemporanea, nel condividerle, ci ammoniva ad incanalarle non verso la rassegnazione ma, giustamente, verso la speranza. Come, per incanto, il suo monito ha avuto un effetto immediato. Infatti, in un periodo in cui la stagione dell’odio sta conducendo negli abissi il Paese, succede qualcosa che conduce allo stupore e meraviglia socratica. Che cosa?

Il Presidente della Repubblica, consapevole che si è imboccata la strada del non ritorno,corre con passo felpato,a rapire dalla caverna platonica, la ragione amorevole e attraverso la figura somatica di Mario Draghi,la trasporta sugli schermi televisivi, annunciando Urbi et Orbi: Governo o Morte.

Così risorge la Speranza improntata sull’etica della responsabilità che dovrà condurre la cara penisola fuori dalla melma rovinosa in cui sta precipitando.

Infatti le sceneggiate degli ultimi tempi,come quella offerta dal tavolino davanti a Palazzo Chigi,manifestano la consunzione dell’attuale sistema sociopolitico.

Il Capo dello Stato ha ritenuto urgente aprire la strada ad una decisiva rivoluzione educazione per salvare l’esistenza di una comunità.

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Un itinerario pedagogico che apre la possibilità di vivere in modo più riflessivo e intelligente entro una pluralità di esperienze e di sentimenti tanto da fare comprendere, con pacata attenzione,gli interessi, i desideri degli altri.

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Significa incamminarsi verso un salto di qualità enorme nello sperimentare il rispetto,la comprensione,pur nella diversità delle scelte e degli atti che ci plasmano.

Quando c’è l’interscambio del rispetto e della comprensione, accompagnato dalla interazione reciproca, le muraglie cinesi di attriti tra individui, fazioni, Stati,planano dentro lo spirito di tolleranza che ci illumina sul principio del salvarsi tutti insieme.

Ecco il Risorgimento della Politica, intesa,come dice Max Weber, vocazione al dialogo per la realizzazione del bene comune.

Postilla finale: Grazie Presidente e ci associamo al plauso di Massimo Recalcati per il “Cecco Angiolieri fiorentino”.

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