CRONACAPRIMO PIANO

SE ISCHIA E’ PRONTA A CAMBIARE ROTTA

Più stranieri, meno turismo “cafonal”, di prossimità e di massa in questo mese di agosto sull’isola. E la tentazione comincia a diventare quella di voler invertire una tendenza consolidata da decenni. Il Golfo ha raccolto le impressioni di alcuni addetti ai lavori, con sfaccettature diverse ma un comune denominatore: siamo davvero a un bivio

C’è un numero, un dato, una sensazione, una percezione chiara e netta che si avverte in questa estate 2023 a Ischia. La noti a occhio nudo quando passeggi per strada, sali su un autobus, ti muovi su e giù lungo il territorio isolano. La percezione è stata quella di un agosto certamente non “claustrofobico” come quello cui siamo abituati ormai da tempo immemore e soprattutto caratterizzato da una percentuale decisamente minore di turismo di prossimità e “cafonal” per non parlare di vera e propria “mazzamma”. Tutto questo senza che i dati diffusi dall’ufficio circondariale marittimo – e relativi al periodo di Ferragosto – abbiano fatto registrare cali o “emorragie” in termini di presenze rispetto al 2022, anno della vera e propria invasione con la gente che non vedeva l’ora di concedersi una vacanza e dare libero istinto ai propri sfoghi dopo le sofferenze patite con il covid. Meno cafoni, più stranieri, soprattutto più giovani. Non ci addentriamo in analisi che non ci appartengono per cultura – anche se ormai sui social sono diventati tutti esperti (anche) di marketing turistico – ma è chiaro che un paio di quesiti sorgono spontanei: quali sono stati e saranno i pro e contro di questa repentina inversione di tendenza? E soprattutto, parliamo di un evento casuale o che è anche possibile vada consolidandosi? E nel caso, in che cosa dobbiamo farci trovare pronti per far sì che questo possa accadere?

Mimmo Barra

Domande tutt’altro che semplici che forse proprio per questo abbiamo girato a degli addetti ai lavori. Partendo da Mimmo Barra, ai vertici dirigenziali della Regione Campania e di recente nominato dal governatore Vincenzo De Luca nel team di esperti nella materia del turismo, del marketing territoriale e della comunicazione della Regione Campania. Barra non ha dubbi nel commentare questo rimescolamento delle carte (e delle presenze) che ha caratterizzato il turismo ischitano in questa estate 2023: «Credo sia semplicemente un caso – spiega rivolgendosi al cronista – meno gente, meno persone indesiderate. Mi ha colpito il report delle forze dell’ordine di qualche giorno fa che citava della considerevole azione di prevenzione e fermi: circa il 20 per cento aveva precedenti penali. Spesso questi individui si accompagnano a persone poco gradite che quest’isola non merita. Sono sempre più convinto che il grosso del ‘cafonal’ dipende dalle affittanze che dovrebbero essere controllate prima, durante e dopo. Inoltre non bisogna sottovalutare gli arrivi via mare con mezzi ‘propri’». Barra è perentorio anche quando gli chiediamo su come si potrebbe far sì che questa tendenza non rappresenti un fuoco di paglia: «Ci vorrebbe tanto altro, molto ancora c’è da fare per invertire la rotta. Come ripeto da tempo bisogna alzare l’asticella per avere un turismo dignitoso e di grande qualità magari proprio diminuendo i posti letto a vantaggio di un’accoglienza in grado di garantire nelle nostre strutture standard oramai elevatissimi. In sostanza inutile avere 25/30 mila posti letto per poi svendere le camere a prezzi stracciati. Di tali tipi di “cattivi” esempi ne abbiamo visti pure in questa calda estate, fino ad arrivare a quelli secondo cui esiste un disallineamento tra certe strutture che presentano un numero elevato di stelle e i servizi che proprio questi alberghi offrono alla propria clientela. Se pensiamo che molti stranieri, americani ad esempio, non mancando francesi o spagnoli, sono accaniti viaggiatori e conoscono varie località in giro per il mondo, non possiamo fare a meno di rivedere il modello del turismo isolano. Per concludere, non ripensare il turismo e servizi in chiave moderna può presentare l’elevato rischio di perdere appeal sul mercato internazionale».

Giacomo Pascale

Un’analisi, quella di Barra, che in alcuni tratti viene sposata anche dal sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, che esordisce spiegando che «tutto è riconducibile alla innegabile circostanza che c’è meno gente in assoluto. Anche agosto, appare chiaro, è diventato ormai mordi e fuggi per il turismo, la gente soggiorna alcuni giorni (prevalentemente nei fine settimana) e poi va via. Certo, è positivo che ci scelgano gli stranieri, così come è auspicabile poter contare su questo target anche negli anni successivi, ma per far sì che questo succeda occorre una cosa su tutte: alzare il livello dei servizi. Così facendo il turismo “cafonal” non sarà cacciato, si allontanerà in modo spontaneo dall’isola non trovando più il suo habitat naturale. Sarà in ogni caso un percorso lungo e difficile, tra l’altro il problema dell’isola non è di pubblico quanto piuttosto di appeal: non siamo né carne né pesce, qui mancano i servizi sia per poter puntare alla quantità che alla qualità. E se non troviamo una identità, inevitabilmente il turista inizierà a domandarsi perché mai debba scegliere Ischia per una vacanza». Poi la conclusione: «Il turismo migliore visto in questo 2023 deve rappresentare un punto di partenza e non di arrivo, visto che in questo momento siamo un qualcosa di ibrido allora troviamo il coraggio di prendere scelte anche difficili e puntiamo sulla qualità. Certo, andrà poi verificato quali e quante aziende reggeranno a questo calo di presenze, questo rimane un rebus: ma ribadisco che occorre percorrere determinate strade perché immagino che ormai siamo arrivati a un punto di non ritorno». 

Luca D’Ambra

Più sintetico ma ugualmente chiaro nelle sue esternazioni anche Luca D’Ambra, presidente di Federalberghi Ischia: «Effettivamente non si è registrato il sold out ad agosto, ma certamente c’è stata una componente internazionale molto interessante e significativa che dovremo curare. Mi chiedi se possono bastare solo anglosassoni e americani? Forse potremmo ragionare su nuovi mercati, ma io ritengo che con questo innalzamento del costo per il pernottamento dal punto di vista ricettivo chi ha saputo muoversi sul mercato internazionale sta realizzando in ogni caso numerio e performance interessanti, garantendosi tra l’altro un mese di agosto meno “stressante”. Da questo punto di vista, penso e spero che sia un’inversione di tendenza fattibile in chiave futura, lo auspico davvero per Ischia visto che mai come in questo momento siamo davanti a un bivio».

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Marco Vizzardelli

Basta che la soluzione non sia quella banale che si sta adottando altrove. Cioe’ fare di Ischia un luogo per iper/ricchi da cui i normali siano esclusi, con iperlussuosissimi resort senza anima.
Il piccolo albergo accigliente con calore locale e’ sempre stato l’anima di Ischia. Non disperdetela

Vincenzo

Solite chiacchiere di una notte di mezza estate…..mancano i fatti e tutti compreso l’articolista fanno finta di ignorare che la lobby degli albergatori è quella che decide. Articolo inutile

Anita

Ischia solo per ricchi, peccato andremo in Albania. Qui non si tratta di escludere i “cafonal” bensì di tagliare fuori la stragrande parte di italiani medi che col loro stipendio faticano sempre più ad andare avanti. Così anche nel turismo come in altri settori si sta creando una frattura sociale discriminante.

Giovanni

Servizi si, senza altro, ma prioritariamente infrastrutture (mobilità e depurazione)

Gennaro

Sono isolano e vivo in Toscana, vengo in ferie sempre d’estate.
Sono ststo alla spiaggia dei pescatori e al, risalire dalla spiaggia per pulire i piedi dalla sabbia, con la famiglia abbiamo riempito una bottiglia d’acqua dal mare… Al limite della spiaggia c’è una struttura recintata nuova con un banco del pesce e intorno tutta spazzatura (in abbondanza), qualche metro avanti i vigili facevano delle multe per il divieto di sosta…
Mancano i servizi principali come una fontanella per pulire i piedi dalla sabbia, manca un occhio nel tenere pulite le zone più frequentate, meglio una multa in meno che una zona degradata come l’ingresso di una spiaggia.

Teresa

Prima volta in assoluto ad Ischia, nonostante io sia napoletana residente al centro: ero spaventata soprattutto dalla folla del mese di agosto, essendo questo l’unico mese in cui posso godere delle ferie. Lacco Ameno l’ho trovata proprio carina, della mia idea di vacanza. Qualche servizio in più certo non guasterebbe: magari se i vigili rispondessero ad una chiamata per lavori di escavo notturni. Ma questa è un’altra storia

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