CULTURA & SOCIETA'

Scuola e legalità, al “Telese” una targa per Vincenzo D’Anna

L’iniziativa dell’associazione Libera in occasione del trentennale della sua morte accompagnata dall’inaugurazione di una piccola sezione bibliotecaria della legalità. Il tutto tra ricordi e racconti che hanno conquistato gli studenti

DI ARIANNA ORLANDO

Nei giorni scorsi si è tenuto presso l’istituto IPSAR V. Telese lo scoprimento della targa del presidio di Ischia e Procida dell’associazione Libera, dedicata alla memoria di Vincenzo D’Anna – in occasione del trentennale della sua morte – e alla inaugurazione di una piccola sezione bibliotecaria “della legalità”. Commovente è stata la testimonianza di Emilio D’Anna, figlio di Vincenzo D’Anna, il quale racconta delle tragiche circostanze della morte del padre, piccolo imprenditore edile del napoletano, che fu colpito fatalmente nel 12 febbraio del ’93. Il seminario ha celebrato l’installazione della piccola biblioteca attraverso le appassionate parole di fra Fedele Mattera che si è configurato autore di una tesi di dottorato in filologia dal titolo “Accompagnamento pastorale delle vittime innocenti delle mafie” in cui lo stesso sostiene che i familiari delle vittime possono essere strumento di riscatto per il proprio territorio. Fra Fedele Mattera ha in particolare modo sottolineato l’importanza degli “incontri” intesi come “occasioni per cambiare la nostra vita” ricordando ai ragazzi quanto l’incontro con i signori Emilio D’Anna e Luciana Montanino, moglie di Gaetano Montanino che tragicamente perse la vita nel 2009, sia portatore di realtà divergenti rispetto all’immaginazione.

Nella nostra fantasia di fatto è possibile forgiare, a seguito dell’esperienza di testimonianze così tragiche come quelle di Emilio D’Anna e di Luciana Montanino, immagini portatrici di odio e rancore quando in verità sia l’uno che l’altra si sono mostrati come figli di pace. Di fatto Emilio D’Anna ha raccontato di quanto fondamentale sia stato nella loro vita il momento in cui hanno compreso che all’odio e all’offerta era possibile contrapporre la pace del perdono. È possibile rinvenire in questi avvenimenti una profonda forza morale, di impareggiabile portata, capace di sovvertire l’ordine consequenziale delle cose e di farci spavento, chè non è sempre possibile profetizzare o annunciare il futuro ma è possibile crearlo e modellarlo sulla base delle buone intenzioni. La stessa testimonianza di Luciana Montanino è stata avvolgente e toccante, gli studenti e tutti i presenti hanno ascoltato con devota accoglienza le parole gentili di lei che parlava a figli e figlie di così giovane età. E giacché si dice che il miglior insegnamento è l’esempio, gli studenti del Telese – sotto lo sguardo appassionato e affettuosissimo del preside Mario Sironi – hanno imparato, attraverso l’esperienza di altri, cosa voglia dire al mondo essere forti. Il discorso del referente provinciale dell’associazione Libera, Antonio D’Amore, fortifica la consapevolezza negli studenti che la legalità non è una banalità ma l’unico mezzo per raggiungere la giustizia sociale. Questi ha ribadito l’importanza delle pari opportunità che devono essere indipendenti dal luogo di nascita. Hanno suggellato il discorso le conclusioni del preside Sironi che ha contribuito a diffondere il messaggio per il quale la scuola ha il merito e il dovere di consolidare la certezza che è sempre possibile un domani migliore. La cerimonia si è infine conclusa con la performance musicale di Vincenzo D’Anna e, nell’allegria dei partecipanti, è stata aperta la torta preparata magnificamente dalla sezione pasticceria della scuola alberghiera.

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