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Il riassetto delle partecipate ed il “sì” del consiglio comunale

ISCHIA – Interessante, certo, non poteva non esserlo e non ha tradito le attese. Anche se, per ovvi motivi, la discussione è stata prettamente di natura tecnica e dunque non poteva certo entusiasmare più di tanto i pochi ed annoiati spettatori presenti. Ieri si è dunque svolta l’attesa seduta di consiglio comunale di Ischia, con i soliti 40 minuti di ritardo, e Lello Montuori – per la cronaca – a fare l’appello e le veci del segretario generale Giovanni Amodio, vittima di un infortunio (auguri di pronta guarigione, a proposito). Quando si parte, viene osservato un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime degli attentati di Bruxelles, su proposta del presidente Gianluca Trani, ed il silenzio che cala in municipio è di quelli che rendono l’idea di come quanto accaduto in Belgio abbia davvero scosso le coscienze di tutti, lasciando un profondo sentimento di dolore e costernazione.

Poi palla al centro e si procede con la discussione sul primo punto all’ordine del giorno e cioè la razionalizzazione delle società partecipate e dunque, chiamiamolo così, il riassetto delle stesse. A prendere la parola per conto della maggioranza è il vicesindaco Enzo Ferrandino, che relaziona ai consiglieri. Il commercialista ricorda come l’ente locale pensò ad un certo punto alla privatizzazione non soltanto della Ischia Ambiente ma in genere delle società partecipate dal Comune di Ischia. Ferrandino è poi entrato nel cuore di quella che sarebbe stata la delibera da mettere ai voti e che prevedeva la liquidazione di Ischia Risorsa Mare con la possibilità di continuare l’attività dando incarico al liquidatore di preparare anche un piano di rilancio dell’azienda che si occupa del diportismo, magari abbassando i costi ed aumentando i ricavi, in modo tale da finanziare eventualmente i nuovi investimenti. I dipendenti dovrebbero passare alla Ischia Ambiente, mentre il Comune andrebbe ad acquisire il ramo d’azienda. Chiediamo scusa se vi abbiamo fatto perdere in un labirinto, ma davvero più facile di così non riuscivamo a spiegarvela. Ma il vicesindaco d’Ischia ha parlato anche della Genesis, soffermandosi sulla necessità di una rivisitazione dei costi e di una ottimizzazione dei ricavi, aggiungendo che non mancano i tributi da riscuotere e che allo stato dell’arte risultano essere “incagliati”, con grave nocumento per le casse comunali. Un passaggio pure sulla Evi spa, pure in liquidazione: “Si lavora per il rientro in bonis della società, sarebbe un grande risultato”.

A quel punto è entrato in scena uno dei protagonisti più attesi, ossia il consigliere di minoranza Carmine Bernardo. L’avvocato ha immediatamente eccepito il fatto che il Comune volesse adeguarsi ad un indirizzo del Governo Centrale che però allo stato non rappresenta un obbligo di legge. Quindi il milione di euro non fatturato da ischia Risorsa Mare non obbliga affatto l’ente locale di via Iasolino a porre la società in liquidazione. A quel punto abbiamo assistito alla cronaca di un film già visto, con il solito scontro frontale sull’asse Bernardo-Ferrandino. L’esponente di minoranza, però, intanto aveva tolto il freno a mano ed ha pure spiegato che effettuare la cessione del ramo d’azienda (Ischia Risorsa Mare, ndr) al Comune poteva significare accollarsi in maniera surrettizia anche una gestone dissennata: “Si sta commettendo una illegalità clamorosa – ha detto – la delibera non va votata. Vorrei capire che significa mettere in liquidazione Ischia Risorsa Mare, qui si chiede a un liquidatore non di gestire l’ordinario ma addirittura di investire. E su questo punto ci sono centinaia di sentenze di condanna, siamo davvero all’assurdo. Ma come è pensabile che una volta in liquidazione si possano incrementare i ricavi?”. Già che c’era Bernardo regala anche un confettino sulla Ischia Ambiente (“vi abbiamo sempre detto che la privatizzazione portava solo aziende vicine al malaffare, un servizio peggior e costi più alti e bastava guardare cosa succede a Lacco Ameno e Forio, e questo senza voler entrare nelle questioni giudiziarie”) e poi sull’Evi dove ha bacchettato l’operato di Pierluca Ghirelli, capace di aumentare il costo della bolletta in maniera a suo dire assolutamente arbitrario ed illegittimo. Dal canto suo Ciro Ferrandino ha rimarcato la iattura derivante dalla esternalizzazione dei servizi invitando l’amministrazione ad un repentino dietrofront. Ad impedire quello che era diventato un vero e proprio monologo ci ha pensato il capogruppo del Pd, Ottorino Mattera, che ha annunciato voto favorevole della maggioranza alla delibera e all’emendamento griffato Enzo Ferrandino. Pungente, poi, Salvatore Mazzella, il quale ha messo il dito nella piaga (“sulle partecipate avete cambiate idea cinque volte…”) e poi ha sollevato un dubbio che se confermato sarebbe drammatico. “Ma non è che con quest’operazione di Ischia Risorsa Mare rischiamo di perdere la gestione del porto?”. Dopo la votazione di una serie di emendamenti (una curiosità, quello di Ciro Ferrandino è passato con i voti anche di alcuni esponenti della maggioranza), si è passati alle dichiarazioni di voto. Poi la delibera di riassetto è stata votata con il “sì” dei consiglieri di maggioranza ed i “no” di Salvatore Mazzella, Carmine Bernardo, Ciro Ferrandino, Gianluca Trani.

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