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Rinvio d’ufficio delle cause in caso di maltempo

Di Francesco Ferrandino

ISCHIA. Gli ultimi giorni, caratterizzati da condizioni meteo avverse, con i trasporti marittimi frequentemente sospesi a causa del vento e del mare fortemente mosso, riportano all’attenzione dei cittadini isolani annosi disagi e vecchi problemi. È capitato a tutti di rimanere bloccati sulla banchina senza potersi recare in terraferma, oppure al contrario di tornare sul porto di Napoli dopo una giornata al lavoro o all’università, e avere la sgradita sorpresa rappresentata dalla cancellazione di tutte le corse da e verso le isole. Tali isolamenti forzati sono connaturati alla condizione insulare, ma diventano forieri di difficoltà e danni anche maggiori quando influiscono su alcune attività in cui le scadenze temporali costituiscono un aspetto determinante, come  nel caso delle attività giudiziarie, dove il rispetto dei termini diventa decisivo ai fini delle decadenze che incombono sull’andamento dei processi. Una situazione spesso insostenibile, per i disagi che arreca non soltanto agli operatori del diritto, ma anche ai tanti cittadini coinvolti, anche in veste di testimoni, nei procedimenti giudiziari. Secondo il Presidente dell’Assoforense isolana, l’avvocato Francesco Cellammare, è giunto il momento di affrontare in maniera concreta il problema: «Ho proposto ai giudici della sezione distaccata di Ischia, al Coordinatore e al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati – afferma Cellammare – che venga stilato un Protocollo d’Intesa con la Presidenza del Tribunale di Napoli, affinché nei casi di avverse condizioni meteomarine e di conseguenti sospensioni dei corse degli aliscafi, le cause vengano rinviate d’ufficio. In tal modo, si potrebbe evitare questo autentico strazio ai danni delle parti, dei testimoni e degli avvocati costretti ad aspettare due ore l’arrivo dei giudici da Napoli, evitando nel contempo ai magistrati di dover affrontare il mare in tempesta». D’altra parte si sa che in caso di maltempo, di solito il collegamento con la terraferma viene sospeso pressoché ininterrottamente per circa tre giorni. Vista la presenza di onde alte persino tre metri e mezzo, diventa praticamente impossibile spostarsi tra Ischia e Napoli: «Naturalmente – continua il Presidente dell’Assoforense – la proposta dovrebbe valere anche, a parti invertite, per chi si reca in terraferma per la celebrazione delle cause, che dovrebbero essere rinviate d’ufficio in mero prosieguo senza alcuna decadenza a carico degli avvocati che non riescono a raggiungere la terraferma. Nei prossimi giorni ne parlerò alla Presidenza del Tribunale di Napoli: il Protocollo che ho in mente dovrebbe essere innanzitutto un accordo tra avvocati e magistrati, ma costituirebbe anche una buona norma del vivere civile. Nessuno di noi si tira indietro pur di assicurare il funzionamento della giustizia, ma non è giusto che per potersi recare a lavorare, avvocati e magistrati debbano affrontare vere e proprie tempeste, col concreto rischio di rimanere bloccati a Napoli, come è spesso accaduto a molti di noi nelle giornate scorse. Gli stessi magistrati spesso arrivano stremati a Ischia, alle ore undici passate, quando l’inizio delle udienze è fissato alle nove:  comprensibili i disagi per chi, come testimoni o cittadini costituenti parti in causa, attende da quell’ora lo svolgimento dell’udienza. È assurdo chiedere a tutti questi soggetti, che devono chiedere appositi permessi di lavoro per recarsi in Tribunale, di attendere due ore e mezzo l’arrivo dei giudici (che, appunto, in alcuni casi non riescono proprio ad arrivare). Ecco perché ho riunito avvocati e magistrati per discutere un possibile protocollo d’intesa: non si può andare avanti così». Se la sua proposta venisse approvata, come funzionerà in concreto? «Se di mattina le corse d’aliscafo vengono sospese, allora dovrà scattare il rinvio d’ufficio delle udienze: è inutile aspettare ore e ore per il primo eventuale traghetto disposto a partire, magari in tarda mattinata, quando ormai è tutto inutile. In tal modo, una volta che il Tribunale abbia dichiarato ufficialmente il rinvio delle udienze, le parti e i testimoni, ma anche gli avvocati, potranno evitare lunghe e vane attese alla porta abbandonando seduta stante il tribunale, ed evitando ulteriori disagi e perdite di tempo. Non costituirebbe nemmeno un reato d’interruzione di pubblico servizio, essendo un semplice rinvio d’ufficio dei procedimenti, dovuto a cause di forza maggiore». Le prime reazioni alla sua proposta? «Intanto, per ora posso dirle che tutti i giudici operanti presso la Sezione di Ischia si sono dichiarati favorevoli all’ipotesi del Protocollo d’Intesa. Ho sentito l’avv. Armando Rossi, consigliere segretario del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, col quale concorderemo il da farsi per articolare nei dettagli la proposta. Speriamo – conclude Cellammare – che il Presidente del Tribunale la accolga».

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