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Tribunale da salvare, chiamata alle armi per gli studenti

Sabato mattina si è svolta l'assemblea dell'Associazione forense dell'isola d'Ischia con milleduecento studenti isolani coinvolti nella lotta per la stabilizzazione della sede giudiziaria, che rischia di chiudere a dicembre in mancanza di un intervento legislativo

Milleduecento studenti isolani hanno partecipato all’assemblea organizzata sabato mattina dall’Associazione forense dell’isola d’Ischia. I vertici associativi, guidati dal presidente Gianpaolo Buono e dal segretario Francesco Cellammare sono stati accolti al liceo Buchner di Ischia nell’aula di informatica, collegata telematicamente con gli altri istituti scolastici isolani. L’assemblea era stata preceduta nei giorni scorsi da un incontro con i dirigenti scolastici e i rappresentanti di classe e di istituto, in cui l’avvocatura aveva chiarito i motivi della protesta contro la chiusura del tribunale, una battaglia a vantaggio di tutti i cittadini, per diffondere la consapevolezza che la perdita di un tale indispensabile servizio potrebbe essere l’anticamera della perdita di altri pilastri fondamentali, dalla sanità ai trasporti.

Grande interesse e notevole maturità da parte dei ragazzi, che nei loro interventi hanno dimostrato un altissimo senso di responsabilità, consapevoli dell’importanza di salvaguardare un servizio fondamentale come la giustizia

E sabato mattina i ragazzi hanno risposto con entusiasmo alla chiamata dell’Assoforense, dimostrando una grande maturità e senso di responsabilità su una tematica che coinvolge il loro stesso futuro di cittadini, come è stato evidente negli interventi dei vari rappresentanti di classe e di istituto che hanno preso la parola durante l’assemblea. «È stata un’assemblea molto fruttuosa – ha dichiarato il presidente dell’Assoforense, avvocato Gianpaolo Buono – perché abbiamo avuto la possibilità di spiegare a tantissimi studenti il problema che stiamo affrontando.

Avevamo già avuto un’impressione molto positiva sabato scorso, quando ci siamo riuniti presso l’istituto alberghiero, e stavolta abbiamo avuto la conferma di avere come interlocutori dei ragazzi molto maturi, che ci hanno anche posto degli interrogativi sulle iniziative da assumere, dimostrando di avere ben compreso in ogni aspetto la drammaticità della situazione, col pericolo secondo cui, perdendo il tribunale, quanto prima potremo perdere tutti gli altri servizi. Sono stati gli stessi studenti a chiederci di continuare ad essere coinvolti nelle nostre iniziative, dalle trasmissioni televisive alle manifestazioni pubbliche. Ho detto loro che avrei piacere di coinvolgerli in un progetto più ambizioso, quello cioè di misurarsi sulla modifica dell’articolo 119 della Costituzione: se non lo fanno i giovani, soprattutto studenti che stanno ipotecando il loro futuro, chi dovrebbe farlo? È stato un momento di particolare interesse per noi, che abbiamo la possibilità di dialogare frequentemente con varie categorie, ma non con gli studenti. E il loro coinvolgimento deve comprendere non solo la questione del tribunale, ma anche le altre che riguardano l’intera comunità isolana. Soprattutto, bisognerebbe organizzare una cabina di regia che dovrebbe monitorare tutte le problematiche per operare in maniera sinergica. Soltanto coinvolgendo in maniera costante ogni categoria si potranno ottenere risultati concreti. In Emilia Romagna, ad esempio, la categoria degli albergatori interagisce efficacemente con le amministrazioni, senza attendere passivamente.

Il presidente dell’Assoforense Gianpaolo Buono pensa all’istituzione di una cabina di regia, in cui coinvolgere gli studenti, in grado di monitorare costantemente le problematiche isolane, per collaborare con le amministrazioni nell’individuare le soluzioni

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Il senso civico diffuso favorisce la collaborazione tra categorie, enti, settori del tessuto sociale. Analogamente, bisogna comprendere che in una sinergia è importante il ruolo di tutti: dobbiamo evitare di pensare a un ordine verticistico, ma concepire un ordine orizzontale. I sindaci e gli amministratori vanno coadiuvati, e io ho chiesto agli studenti di far parte di un simile tavolo permanente di concertazione che dovremmo istituire a livello isolano, altrimenti non supereremo mai questo gap culturale. È necessaria un’inversione di tendenza, e la lotta per salvare il tribunale sarà l’occasione per sperimentare il cambiamento. In ogni settore, dovrà essere la cabina di regia a supportare gli amministratori nella risoluzione dei problemi. I ragazzi sono già impegnati in questo cambiamento: per la problematica della sicurezza stradale hanno interloquito col Ministero, ottenendo diversi risultati importanti, dimostrando la loro determinazione. È importante quindi coinvolgerli per la battaglia a tutela del presidio giudiziario», ha concluso il presidente Gianpaolo Buono.

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