CRONACA

Truffa la nonnina a Procida, 18enne già scarcerato

Il giovane di Secondigliano era finito in manette dopo essere stato acciuffato dai carabinieri: arresto convalidato ma udienza rinviata per direttissima e così l’imputato è tornato in libertà perché incensurato

La notizia era già rimbalzata nel pomeriggio di ieri (anche grazie al trionfale annuncio social del sindaco Dino Ambrosino) e non a caso l’avevamo riportata anche nell’edizione di ieri del nostro giornale. Ma adesso sono chiari anche i dettagli che hanno portato i carabinieri della Stazione di Procida – guidati dal capitano Tiziano Laganà e coordinati dal luogotenente Antonio Di Francia – a portare a compimento l’ennesima operazione contro una pessima categoria di truffatori che sta davvero imperversando sulle due isole del Golfo negli ultimi mesi. In sintesi si è arrivati ad un altro arresto per truffa da parte dei militari dell’Arma: si tratta del quinto soggetto finito in manette dall’inizio della stagione estiva, in tutto sono 15 se consideriamo anche quelli denunciati in stato di libertà all’autorità giudiziaria.

Location dell’accaduto, come detto, Procida dove a finire nella rete dei carabinieri è stato un 18enne di Secondigliano, incensurato. E’ pomeriggio e il telefono fisso squilla, a rispondere una donna: di fatto chi è dall’altra parte della cornetta prova a mettere in atto la truffa del finto corriere e del pacco “urgente” da consegnare per il nipote in difficoltà. La vittima acconsente alla richiesta ma per scrupolo – una volta terminata la conversazione telefonica – chiama i carabinieri. I militari arrivano giusto in tempo e trovano il 18enne napoletano che era appena uscito dall’abitazione della truffata. Nelle mani del ragazzo una busta che la vittima gli aveva appena consegnato, al suo interno la somma contante di 1.600 euro. L’epilogo è fin troppo scontato: il denaro è stato restituito alla signora mentre l’incensurato truffatore è stato condotto ieri mattina presso il Tribunale di Napoli per essere processato per direttissima. Il giudice ha convalidato l’arresto dei carabinieri, differendo però l’udienza: l’imputato è così tornato in libertà, anche alla luce della sua incensuratezza.

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