Un anno fa ci lasciava Benedetto Pepe

Un anno fa, precisamente il 7 maggio 2022, ci lasciava Benedetto Pepe, medico e sindacalista dal cuore metà napoletano e metà casamicciolese. Dopo decenni trascorsi in zona Perrone coi genitori Imma e Antonio, Benedetto si era trasferito con la famiglia in zona Cretaio, dove trascorreva mesi interi sulla nostra isola curando decine di ischitani. Così, un discorso pronunziato sia al Senato che alla Camera dei Deputati ha celebrato il “Coordinatore nazionale del Sindacato Autonomo Urgenza Emergenza Sanitaria” (SAUES) che – nei panni di sindacalista – ha portato a casa numerosi risultati a sostegno dei medici del 118 e di milioni di pazienti. Su sua spinta, ad esempio, quel famoso emendamento che durante la pandemia consentì ai malati oncologici e ai soggetti immunodepressi di svolgere il proprio lavoro in smart-working, così da evitar loro di ammalarsi. Come medico psichiatra, invece, è celebrato per aver migliorato la qualità della vita di centinaia di pazienti, che lo ricordano sia per l’enorme professionalità che per l’umanità spiccata. Dirigente Medico di primo livello dell’ASL Napoli 1, stimato dai suoi colleghi del Dipartimento di Salute Mentale di via Adriano, è andato via per un arresto cardiaco, che lo ha portato via troppo presto, strappandolo dalle braccia dalla moglie Angela Aiello (per cui stravedeva in un modo incredibile), e dagli amatissimi figli Luca Antonio (legislativo parlamentare), Daniele, psicologo e i fratelli Roberto e Giuliana. Che di lui ricordano il sorriso sempre presente sul viso, l’amore per la famiglia, il carattere supersocievole, le doti da attore comico e la grande professionalità.

Degne di nota le parole pronunciate dal Senatore Sergio Puglia, che così lo ha ricordato nell’aula del Senato: “Se c’è una cosa su cui non bisogna MAI tagliare, è la Sanità. Un territorio densamente abitato come quello campano necessita di investimenti importanti sotto questo profilo, soprattutto a favore del 118. Quante vite potrebbe salvare un defibrillatore installato nei condomini, nei negozi, nei ristoranti? Migliaia! E probabilmente anche quella di Benedetto. A cui, a nome del Senato della Repubblica Italiana, rivolgo un sentito ringraziamento per il servizio medico prestato a tutela dei più deboli, degli ultimi e per aver cercato strenuamente di migliorare la qualità del 118 italiano. Onorevoli Colleghi, gli eroi non indossano solo il mantello ma anche un camice e un fonendoscopio. Grazie Benedetto.

A queste parole, fanno eco quelle pronunziate dall’Onorevole Alessandro Amitrano, già Membro dell’Ufficio di Presidenza presso l’Aula della Camera dei Deputati: “Ogni anno muoiono 60mila per arresto cardiaco. Come il celebre medico napoletano, il Marchese Benedetto Pepe, Coordinatore nazionale del Sindacato Saues e Dirigente Medico di primo livello dell’ASL Napoli 1. Strappato troppo presto dalle braccia dei suoi familiari Angela Aiello, Luca Antonio e Daniele, e dai fratelli Roberto e Giuliana. Sempre ricorderemo il suo sorriso, la sua dolcezza, l’amore per la famiglia. Eccellenza della psichiatria nazionale, ha salvato centinaia di vite. A nome dell’Ufficio di Presidenza della Camera ringrazio Benedetto Pepe per il servizio prestato alla medicina, alla psichiatria e al 118. Amarlo è stato facile, dimenticarlo sarà impossibile”. A queste parole, seguono quelle della famiglia che chiedono alle istituzioni isolane di estendere la rete di defibrillatori sul territorio (così da salvare vite umane) e, dando seguito alla richiesta già avanzata dalla Camera dei Deputati, di apporre una targa in memoria di Benedetto presso il Comune di Casamicciola Terme, così da celebrarne l’impegno prestato alla nazione come sindacalista, nonchè a tutti i pazienti fragili che hanno beneficiato delle sue prestazioni mediche.