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Un corso intensivo per imparare a scrivere con Andrea Liserre

di Isabella Puca

foto Enzo Rando

Casamicciola –  È stato accolto con vivo entusiasmo il secondo corso di calligrafia organizzato da Velissa Castagna e tenuto dal maestro calligrafo Andrea Liserre. Quattro giorni di corso intensivo a Villa Castagna per imparare  a scrivere il corsivo inglese, scrittura dalla punta sottile, lineare e con “svolazzi”. Lo scorso anno i partecipanti si erano cimentati con una scrittura dalla punta tronca con tratti spessi e geometrici, parliamo del  font “foundational”, un carattere progettato da Edward Johnston ideale per chi si mette alla prova per la prima volta. Anche quest’anno sono stati dieci gli aspiranti calligrafi, dai 20 ai 50 anni d’età, ma con il comune una grande voglia di apprendere l’arte della calligrafia per motivi più svariati. «Alcuni – ci ha raccontato Velissa Castagna – sono rimasti affascinati dal corso dello scorso anno e hanno partecipato anche a questa seconda edizione curiosi di imparare quest’altro font. Molti si sono avvicinati al mondo della calligrafia con grande curiosità anche se, all’inizio, erano impauriti e intimiditi, tuttavia si sono trovati bene, anche perché, ogni volta, si inizia da zero». La prima lezione ha visto lo studio delle forme delle lettere, maiuscole e minuscole, numeri e punteggiatura; prima con la matita ovviamente. E se all’inizio sembrava complicato tenere in mano la cannuccia e il pennino da inchiostrare, dalla matita si è passati presto all’inchiostro di china nero con il quale tutti e dieci gli aspiranti calligrafi sono riusciti a realizzare uno scritto. Curioso il tipo di font insegnato dal maestro, per realizzare il quale, è necessario impegnare tutto il corpo. «Per scrivere il corsivo inglese – ci ha detto ancora Velissa – è necessario avere la mano a 55° in modo da assecondare il naturale movimento dello scrivere, un lavoro non di polso, ma di dita. Importante, quindi, anche l’impugnatura e ancora una determinata posizione per gamba destra e sinistra così come il foglio da tenere sul tavolo da lavoro non dritto, ma a 55°». Tra appassionati d’arte o di fotografia, c’è anche chi si è avvicinato al corso perché aveva problemi con la scrittura, un modo per superare un ostacolo che oltrepassata l’età scolare sembra insormontabile e che, invece, non lo è. «Alla fine del corso – ha concluso Velissa –  mi hanno chiesto quando sarà il prossimo appuntamento e mi hanno proposto di farlo in primavera, due appuntamenti l’anno invece che uno. Insomma, vedremo anche in base alle iscrizioni che ci saranno, ma i presupposti sono buoni. La cosa più bella è sentirli affiatati nel condividere queste passioni e spendere del tempo insieme per metterle a frutto».

 

 

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