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Ricostruzione sostenibile, Ischia come modello

Ieri presso la Sala Giovanni Carbonara a Palazzo Reale di Napoli la firma Protocollo di Intesa per la definizione degli aspetti paesaggistici del Piano di Ricostruzione dei Comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno interessati dal sisma del 21 agosto 2017 e dall’alluvione del 26 novembre 2022

Una ricostruzione sostenibile per Ischia, non solo in termini ambientali, naturalistici e paesaggistici, ma anche in termini burocratici ed amministrativi. Che dalle catastrofi passa nascere un “valore”. Così, dopo anni di lotte intestine, tensioni tra enti, veri e propri scontri in punta di competenze, tra Ministero Regione, Soprintendente e Comuni si è finalmente raggiunta una intesa che si pone un Obiettivo chiaro: partire da Ischia per creare un modello, un prototipo da esportare. È stato questo quanto emerso ieri in occasione della firma del Protocollo di Intesa per la definizione degli aspetti paesaggistici del Piano di Ricostruzione dei Comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno interessati dal sisma del 21 agosto 2017 e dall’alluvione del 26 novembre 2022. Un primo tassello fissato sotto l’egida dell’Assessorato al Governo del Territorio e all’Urbanistica della Regione Campania e dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli. L’accordo è stato sottoscritto alle ore 15 30, presso la Sala Giovanni Carbonara del Palazzo Reale di Napoli, da Mariano Nuzzo Soprintendente ABAP Area Metropolitana di Napoli, Bruno Discepolo Assessore regionale al Governo del Territorio, Luciano Schifone Consigliere del Ministero della Cultura per il Mezzogiorno, alla presenza del Sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale, in rappresentanza del Cratere di Ischia e del Geologo Vincenzo Albanese, dirigente del Commissariato Straordinario per la ricostruzione intervenuto in assenza del Commissario Giovanni Legnini.

«Il Protocollo rappresenta un importante passo avanti nella ricostruzione sostenibile delle aree colpite dagli eventi sismici del 21 agosto 2017 e dall’alluvione del 26 novembre 2022, ed è frutto di un lavoro congiunto tra l’Assessorato regionale e la Soprintendenza, che mira a definire gli aspetti paesaggistici del Piano di Ricostruzione, integrando così la tutela del patrimonio culturale con le esigenze di riqualificazione territoriale- ha spiegato l’Assessore Regionale Discepolo- La Regione Campania sta lavorando incessantemente per garantire una ricostruzione rispettosa del tessuto paesaggistico dell’Isola d’Ischia e, in questo senso, il piano di Ricostruzione non solo consentirà interventi pubblici e privati in un contesto urbanistico ordinato e sicuro, ma garantirà anche la coerenza con gli indirizzi di pianificazione regionale». «La firma del Protocollo – ha sottolineato ancora l’Assessore Discepolo- riveste un particolare significato in un auspicabile processo di armonizzazione delle attività di ricostruzione con il percorso di pianificazione paesaggistica attualmente in fase di definizione per l’intero territorio regionale e di avvio della ricostruzione delle aree colpite dal sisma e dagli eventi alluvionali».

In questo quadro la Soprintendenza, guidata da Mariano Nuzzo, sta collaborando con la Regione e il Commissariato di Governo affinché possano essere rispettati sia i valori storici del territorio che quelli paesaggistici, impegnandosi a snellire le procedure per raggiungere in breve tempo gli obiettivi concordati.

«L’evento rappresenta un momento cruciale nella nostra missione di tutelare e valorizzare il patrimonio paesaggistico della nostra regione -afferma il Soprintendente Nuzzo che non nasconde l’incertezza e la necessità di rivedere l’organizzazione degli uffici dopo il caso Ischia e le sue catastrofi- La collaborazione con la Regione Campania ci permetterà di realizzare un Piano di Ricostruzione condiviso e sostenibile, rispondendo alle esigenze delle comunità colpite dagli eventi calamitosi. Lo ammetto puntiamo ad un lavoro nuovo anche nella riorganizzazione degli uffici che, sin qui, non eran preparati a gestire una situazione come quella di Ischia che ora può divenire modello». «Per le popolazioni colpite questo potrà rappresentare concretamente uno strumento a cui fare riferimento» ha concluso Nuzzo rispondendo alle nostre domande.

La firma del Protocollo d’Intesa è solo l’inizio, dunque, di un processo che coinvolgerà attivamente la partecipazione della comunità e degli stakeholder locali. La Soprintendenza e l’Assessorato regionale si impegnano a garantire la massima trasparenza e condivisione delle decisioni riguardanti la ricostruzione. Questo è quanto sottolineato al tavolo della firma. A margine della ratifica del protocollo- che comunque suggella precedenti intese tra gli stessi enti su Ischia- c’è stato modo di approfondire i dettagli del Protocollo d’Intesa e per illustrare i prossimi passi verso la definizione del Piano di Ricostruzione. Anche sulla scorta dell’ultima delibera di Giunta regionale n. 137 del 19 marzo 2024 su cui fonda, di fatto, il Protocollo e che detta gli indirizzi del prossimo Piano di Ricostruzione che, in attesa del PAI, il piano dei rischi idrogeologici affidato alla autorità di Bacino, attende di essere rimodulato. Discepolo ha ricordato: «Il PdRi era pronto a novembre 2022 attendevamo solo di presentarlo, poi c’è stata la frana che ha stravolto tutto. Ora siamo pronti a presentare i nuovi progetti e le nuove regole ed il piano che insieme al nuovo Piano Paesistico della Regione Campania a cui stiamo lavorando, solo altre 4 regioni in Italia ne sono dotati, ci darà strumenti innovativi in tal senso che ci permetteranno di partire proprio da Ischia nella rivoluzione urbanistica della nostra Regione».

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«Il Ministero sta seguendo con attenzione l’iter della questione paesaggistica, della definizione dal punto di vista urbanistico, della complessità che presenta l’isola d’Ischia, aggravate dal sisma e dall’alluvione recente. Tutto questo ha determinato una condizione di emergenza sulla quale il Ministero con i suoi organi periferici, con la Soprintendenza ed il Soprintendente Nuzzo e la Regione conl’Assessore Discepolo, hanno trovato una convergenza per avviare a risoluzione una definizione innovativa del Piano Paesaggistico che può determinare una risoluzione anche in riferimento alle attività del Commissariato. In prospettiva questa iniziativa e questo protocollo possono fare scuola- ha detto Luciano Schifone Consigliere del Ministero della Cultura per il Mezzogiorno. Un progetto pilota rispetto al piano paesaggistico regionale. Quando si entra nelle questioni che riguardano la popolazione, le strutture e l’economia, il Ministero riesce sempre a trovare l’accordo- conclude parlando anche delle tensioni tra Enti ed Istituzioni da nord a sud sul tema paesistico e sui Piani. L’intesa per Schifone è il fondamento di un valore da costruire per le popolazioni colpite- Il valore del protocollo per le comunità colpite è rappresentato dalla base di partenza su cui definire i piani di ricostruzione. Un grande passo avanti. È’ il fondamento, non la fine, per potere proseguire nel piano della ricostruzione.

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«L’Approvazione schema di Protocollo d’intesa per la definizione degli aspetti paesaggistici del Piano di Ricostruzione è un atto che attendevamo da tempo e che ci permetterà di guardare con fiducia al futuro dopo tutto il lavoro fatto in questi anni grazie all’intervento della Regione, del Ministero, del Commissariato e della Soprintendenza. Ci tenevamo praticolarmente ed oggi siamo qui a testimoniare la nostra fiducia e l’impegno ulteriore. La ricostruzione sostenibile è il nostro obiettivo ed oggi abbiamo gettato le fondamenta di un futuro nuovo e di un nuovo modo di governare» ha dichiarato il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale.

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