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Via la plastica dall’isola, arrivano gli esempi virtuosi

L'esperienza di Antonio Longobardi e Peppe Trani che hanno abolito i materiali non biodegradabili dalle loro attività

C’è chi non ha bisogno delle ordinanze per autoregolamentarsi e trattare con riguardo l’isola. È il caso di Antonio Longobardi e Giuseppe Trani, due imprenditori isolani che hanno scelto, al di là delle ordinanze, di diventare plastic free. “Bar e ristorazione senza utilizzare la plastica è possibile”. Parola di Antonio Longobardi, gestore del ristorante “Cava dell’isola ad ovest” “Ho aggiunto nella denominazione ‘ad Ovest’ perché da qui si può ammirare uno dei tramonti più belli dell’intera isola”.

A cava dell’isola niente più bicchieri, piatti, cannucce in plastica. E non solo. L’acqua viene venduta in lattine da 330cl (come quelle delle bibite gassate, per intenderci) oppure in vetro a rendere. E per il take away i contenitori in polpa di cellulosa biodegradabile. “Essere plastic free per un ristorante non è una scelta semplice – ha detto Antonio Longobardi  – Comporta operation di natura logistica e operation di natura commerciale particolari: logistica perché rinunciare alla plastica implica procedure diverse per smaltire il nuovo materiale da utilizzare, commerciale perché il nuovo materiale di solito è più costoso”. Ed ancora: “Già lo scorso inverno avevo deciso questa svolta. Da pionieri abbiamo avuto qualche difficoltà a reperire tutti i prodotti di cui avevamo bisogno, ma sono state solo iniziali. Adesso i nostri fornitori presenti sull’isola di Ischia hanno tutto il materiale biodegradabile”.

Antonio Lomgobardi era il gestore dell’hotel Grazia, uno degli alberghi di Lacco Ameno che non ha più riaperto dopo il sisma del 21 agosto 2017. Adesso con lo chef Nello Patalano ed il maitre Stani Monti, è a “Cava dell’isola” dove ha imposto lo stop all’uso della plastica. “Ancor prima delle ordinanze sindacali – ci spiega – avevo deciso di mettere al bando la plastica. Siamo un’isola che vive di turismo e di mare e credo che ognuno debba fare la sua parte per preservare l’isola. Mi sono sentito maggiormente parte in causa perché Cava dell’isola è uno dei luoghi più naturalistici di Ischia. È mio dovere, così come dovere dei miei ospiti, preservare questo splendore”. Ed il primo passo è proprio quello dell’eliminazione della plastica non biodegradabile.

L’esperienza di Peppe Trani, noto come ‘Peppe Garden’ titolare dell’omonima frutteria nel cuore di Ischia Ponte, è partita già lo scorso anno. Utilizza solo ed unicamente plastiche biodegradabili nel servire ai suoi clienti i prodotti della terra. “La mia cassetta – ha detto  – deve essere a tutta salute. I prodotti sono quelli della terra e sono serviti in una cassetta di legno”. Piatti, bicchieri e posate tutto biodegradabile, ovviamente. “Ho fatto questa scelta – continua – in primis per rispettare i miei prodotti”. E così non solo la frutta e gli ortaggi che serve a tavola sono buoni e sani ma anche gli accessori sono belli e rispettosi dell’ambiente. “Sicuramente il costo di acquisto dei piatti, bicchieri e posate biodegradabili è superiore rispetto a quello dei comuni piatti e bicchieri di plastica. Ma ho scelto di servirmi di materiali biodegradabili per tanti motivi: i miei pomodori e la mia frutta serviti nei piatti biodegradabili sono ancora più belli. Ho eliminato quegli orribili ed inquinanti monouso standard. E poi non ho problemi a fine giornata con i rifiuti. Piatti, bicchieri e posate biodegradabili, infatti, possono essere gettati nel contenitore dell’umido che viene ritirato ogni giorno da Ischia Ambiente. In questo modo non creo rifiuti indifferenziati o plastiche che con il caldo creano solo fastidi”. Peppe Trani, però, non nasconde le difficoltà. “Devo rifornirmi dei materiali che mi occorrono in Emilia Romagna. Qui sull’isola i fornitori non hanno ciò che cerco. I prezzi, poi, non sono gli stessi di piatti, bicchieri e stoviglie in plastica. E purtroppo non tutti capiscono questa differenza”. “Per questo credo – incalza – che ci sia ancora tanto da lavorare. Non so se sull’isola tutti siano pronti alla rivoluzione dell’abolizione della plastica non biodegradabile”. E chiosa: “Personalmente ho fatto questa scelta indipendentemente dall’ordinanza partendo con l’uso di materiali bio già dallo scorso anno. La strada da percorrere per rendere più verde la nostra isola è davvero lunga”.  

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