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workshop Lacco Ameno, Ferdinando Caredda: «Lottate in Parlamento per ridare dignità agli stagionali»

LACCO AMENO –

«Ho lavorato in varie strutture dell’isola, in modo particolare tra Forio e Lacco Ameno. Oggi lavoro ai giardini termali Poseidon, fiore all’occhiello della nostra isola. Voglio porre all’attenzione dei nostri parlamentari come questa categoria sia discriminata e poco tenuta in considerazione. Ischia ha sempre vissuto e vive tutt’ora di turismo e quindi i nostri impegni professionali sono concentrati in questo ambito: camerieri, portieri, bagnini, massaggiatori, estetiste, cuochi e tutto ciò che comprende questo mondo. Oggi il turismo italiano produce gran parte del pil italiano, quindi il lavoratore stagionale è il motore dell’economia del paese, ed è per questo che deve essere valorizzato e non discriminato. Partendo dalle aziende, molte volte costrette a chiudere o a licenziare per la troppa pressione fiscale, finendo al lavoratore che con il suo lavoro contribuisce a portare avanti questa realtà meravigliosa che è il turismo. Ma ahimè molte volte, anzi quasi sempre, il loro operato non viene premiato ma discriminato. Lavoriamo per un periodo di tempo limitato, nella maggior parte delle volte sei mesi, ricevendo stipendi miseri non equivalenti alle buste paga, che ormai con piccoli giochetti sono diventate una copertura per regolamentare i loschi contratti fatti a parola, senza ferie, tfr, giornata di riposo, orari disumani. A tutto ciò si aggiunge lo Stato, che invece di difendere questa categoria con l’introduzione della Naspi, la calpesta, dimezzandoci il sussidio di disoccupazione e creando un ammanco di reddito in una famiglia di seimila euro annui. L’articolo 36 della costituzione dice che il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi. quindi noi rivogliamo il nostro sussidio. Mi appello a voi portavoce: gli ischitani sono un popolo che si rimbocca le maniche e lavora, quindi lottate in Parlamento per ridarci la dignità».

 

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