CULTURA & SOCIETA'

Le Pulcinelle Donne nei quadri di Pina Candileno tra storia, cultura e modernità

La mostra “Il filo delle Pulcinelle”, inaugurata nei giorni scorsi presso i Giardini Ravino, intende dare una nuova chiave di lettura a un personaggio molto amato dai napoletani, e non solo

Continuano le iniziative culturali dei Giardini Ravino che, dopo l’inaugurazione della mostra “Hippoi” di Felice Meo, raddoppiano con un’altra esposizione, questa volta di pittura: “Il filo delle Pulcinelle” di Pina Candileno. La mostra, fortemente voluta dai fratelli Chris e Luca D’ambra e curata dalla Dott.ssa Mariangela Catuogno, propone al visitatore vari dipinti tutti incentrati sulla maschera di Pulcinella, una delle più iconiche nel panorama mondiale. La chiave di lettura di queste opere, però, è più complessa perché passiamo dal semplice Pulcinella alle Pulcinelle che per l’artista sono una sorta di provocazione.

Nei suoi quadri, infatti, vediamo delle donne con gli attributi del celebre personaggio partenopeo, ovvero la maschera nera con il naso curvo e adunco e il vestito bianco. Tuttavia alcune di loro vengono raffigurate con la carnagione scura o a seno scoperto. Si tratta di donne sensuali e provocanti che invitano lo spettatore ad andare oltre il visibile per approdare a una lettura a tutto tondo dell’universo femminile. Pina Candileno, originaria di Acerra dove si dice che sia nata la maschera di Pulcinella più di quattro secoli fa, si è detta entusiasta della partecipazione del pubblico e dell’accoglienza ricevuta: «Essere qui è un sogno perché Ischia è un luogo fantastico e i Giardini Ravino con il loro fascino esotico rappresentano un posto davvero unico. Ci tengo a ringraziare la Dott.ssa Mariangela Catuogno per la competenza con cui mi ha seguito nei giorni dell’allestimento e i fratelli D’Ambra per la possibilità che mi hanno dato». L’artista ha poi proseguito parlando dei suoi quadri: «Io sono di Acerra e la maschera di Pulcinella, inevitabilmente, fa parte del mio bagaglio culturale. Pulcinella racchiude in sé tutta una serie di sfaccettature del genere umano ed è così che ho deciso di declinare questa maschera iconica al femminile e ampliare il raggio d’azione del mio estro creativo. Avendo molto a cuore il tema della violenza sulle donne, ho voluto stravolgere l’iconografia classica del celebre personaggio napoletano e parlare di temi di stretta attualità e dal forte valore sociale.

Sono nate così le mie amate Pulcinelle che sono donne sottoposte a violenze, angherie e soprusi da parte di una società profondamente violenta. Si tratta di donne combattive, agguerrite che non accettano le ingiustizie e, così come il Pulcinella tradizionale, sono ribelli per natura e sempre pronte a combattere. Spero che il visitatore osservando i miei lavori possa comprendere la profondità del messaggio che intendo lanciare fatto di storia, tradizione e denuncia sociale». Abbiamo parlato anche con la Dott.ssa Mariangela Catuogno, curatrice della mostra: «Pulcinella, come si sa, rappresenta la napoletanità nel mondo ed è un personaggio straordinario perché grazie alla sua furbizia e alle sue capacità riesce ad andare avanti nella vita nonostante le difficoltà di ogni giorno. Pina Candileno, originaria di Acerra, è un artista molto particolare perché nei suoi quadri ha ribaltato stereotipi e luoghi comuni. Partendo da una figura dell’immaginario collettivo, ha deciso di trasferire alcuni aspetti di Pulcinella ‘maschio’ nelle donne andando così ad indagare l’universo femminile. Abbiamo in questo modo le Pulcinelle, ovvero donne forti, combattive, ribelli, ma allo stesso tempo anche fragili e vittime di soprusi.

Non a caso l’arte di Pina Candileno parla di tematiche legate alla violenza di genere. La maschera delle sue eroine diventa così il bisogno di protezione, ma anche il desiderio di andare oltre la realtà che ci circonda sognando una società più giusta». Alla presentazione della mostra “Il filo delle Pulcinelle” erano presenti alcune esponenti del Cav Centro Antiviolenza “Non Da Sola” dell’isola d’Ischia. In particolare la Dott.ssa Irene Orsino, Coordinatore dell’ambito N13 ha voluto rimarcare la bontà dell’evento: «Nelle opere dell’artista Pina Candileno si avverte immediatamente la voglia di riscatto delle donne. Sono figure fragili, ma allo stesso tempo combattive e noi del Cav siamo qui per lanciare il messaggio che nessuna donna deve sentirsi sola. Noi, in particolare, offriamo ascolto, accoglienza, assistenza psicologica e legale». Le ha fatto eco la Dott.ssa Miriam De Luca, anche lei del Cav: «Nel nostro centro ci sono figure professionali come assistenti sociali, una psicologa e varie operatrici di sportello che saranno pronte ad aiutare le donne che chiederanno aiuto. È possibile contattare il nostro centro ad ogni ora avendo una reperibilità h24, mentre gli orari di apertura della nostra sede presso il Polifunzionale di Ischia sono dalle 9 alle 13 dal lunedì al venerdì.

Per maggiori informazioni è possibile consultare le nostre pagine sui social network, in particolare Facebook e Instagram». All’evento c’era anche la Dott.ssa Cristina Rontino, responsabile dello sportello antiviolenza Punto D (Difesa dei Diritti delle DONNE): «Essere stata invitata all’inaugurazione della mostra per me è un grande onore perché guardando le opere dell’artista Pina Candileno si intuisce subito la profondità del messaggio che si vuole trasmettere attraverso l’arte. Inoltre, la locandina ricorda moltissimo il logo del nostro centro che è nato grazie alla volontà dell’attuale Vice Sindaco di Forio Angela Albano. Già nel 2018, a dire il vero, il progetto dello sportello ascolto vedeva come promotrici l’Avv. Nunzia Piro e la stessa Albano. L’Equipe multidisciplinare, ad oggi, è composta da psicologhe, educatrici e da una sociologa. In particolare mi sento di ringraziare la Dott.ssa Sara Minicucci, la Dott.ssa Federica Mastropasqua, la Dott.ssa Angela Nunzia Albano e la Dott.ssa Lucia Lombardi. Collaborano con noi il criminologo Alessio Romeo e altri professionisti del settore. Il nostro è uno spazio di incontro e di confronto, in cui le donne che subiscono violenza possono rivolgersi per chiedere aiuto. Cerchiamo di tutelare ogni donna, accompagnandola in un percorso di consapevolezza del problema e di reinserimento nella società. Inoltre, facciamo anche prevenzione collaborando con le scuole in modo da sensibilizzare gli studenti e le studentesse al tema della violenza di genere». La mostra “Il filo delle Pulcinelle” resterà aperta fino al 3 settembre, rispettando gli orari di apertura dei Giardini Ravino.

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