POLITICAPRIMO PIANO

Consiglio burrascoso a Ischia, che scontro tra Enzo Ferrandino e Gianluca Trani

Non passa la proposta della minoranza che chiedeva la delibera sullo stato di calamità naturale conseguente all’emergenza Covid-19. Ma nel finale tra il sindaco e il leader della minoranza arriva un botta e risposta tutt’altro che “oxfordiano”

Alla fine in pochi (in particolare i consiglieri di minoranza) hanno preferito appellarsi alla tecnologia e rinunciare a presentarsi in municipio. Ma per il resto – contrariamente alle previsioni della vigilia – la seduta del consiglio comunale di Ischia ha visto un po’ tutti gli esponenti del civico consesso timbrare il cartellino direttamente nella sala consiliare. Per quello che era un appuntamento molto atteso dal momento che la classe politica del Comune capofila era chiamata a discutere la proposta della minoranza che chiedeva fosse votata una delibera con cui si stabiliva di chiedere per Ischia lo stato di calamità naturale a seguito della drammatica crisi turistica e dunque economica conseguenza della pandemia da Covid-19. Subito dopo l’appello, con i preliminari che hanno interessato in maniera più unica che rara anche gli operatori dell’informazione, per essere certi che gli stessi si fossero correttamente collegati alla piattaforma per seguire l’evento in streaming.

GIUSTINA MATTERA: CALAMITA’? SI PUO’, ECCO PERCHE’

Ad aprire le danze è stata la consigliera Giustina Mattera, che ha spiegato: “E’ evidente che l’era Covid ci ha catapultato in una crisi sanitaria ed economica che per Ischia purtroppo è un dato complessivo. Nella piena consapevolezza della situazione che stiamo vivendo, non è assolutamente giustificabile aspettare che qualcosa si muova”. E poi la stoccata a sindaco e amministrazione: “Fin qui cosa è stato fatto? Sono state distribuite soltanto mascherine e buoni spesa, per giunta per il solo mese che ci siamo appena messi alle spalle. Sarò sincera, sono rimasta abbastanza perplessa sulle dichiarazioni del sindaco sulla nostra proposta di riconoscimento di calamità naturale per il comparto turistico. E’ stata ritenuta una proposta banale, perché il problema del coronavirus non poteva avere attinenza con la predetta calamità. Eppure ricordo a me stessa che il decreto Cura Italia aveva riconosciuto il Covid 19 equiparandolo proprio alla calamità naturale, tra l’altro si era creato anche un precedente. La crisi del settore aereo era stata ritenuta tale e allora mi chiedo perché lo stesso iter non potrebbe essere seguito anche per il turismo”.

E poi scende nel dettaglio: “Il fatto che non fossimo davanti a una proposta assurda è la conferma della direzione che stanno prendendo tantissimi in Italia. Confesercenti Campania ha chiesto lo stato di crisi per il turismo, lo stesso è accaduto a Palermo, a Firenze il sindaco Nardella ha chiesto l’intervento dell’Unione Europea, sulla stessa falsariga si sono mossi la Regione Toscana, l’assessore regionale al Turismo dell’Abruzzo (che si è appellato al ministro Franceschini) ed anche Basilicata, Valle d’Aosta, Liguria e Piemonte e probabilmente dimentico qualcuno. Eppure qui a Ischia il turismo è un movimento fondante, su cui ruota tutto. Insomma, potremmo farci promotrici di una richiesta che potrebbe andare a beneficio di tutte le isole minori. Potremmo chiedere la collaborazione di tutte le forze politiche: abbiamo sei sindaci, un consigliere regionale, un senatore, un eurodeputato, avremmo le risorse umane con cui fare pressioni”. Il capogruppo di ‘Per Ischia’ ha poi auspicato anche la creazione di “una seconda task force per creare tavoli di idee per la fase di rilancio. In fondo basta analizzare il nostro più recente passato per capire che turisticamente eravamo già fuori linea rispetto al mercato. Ecco perché va adeguata la promozione ad una linea eco compatibile ed al passo coi tempi altrimenti quando ripartiremo ci saremo tagliati fuori da soli dal mercato. Insomma, uniamo le forze, anche per evitare che il Comune finisca in dissesto”.

PIAZZA DEGLI EROI, I BUONI SPESA E IL PRIMO ROUND TRA ENZO E GIANLUCA

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Subito dopo ha preso la parola Gianluca Trani che ha voluto inizialmente fare un “fuori programma” denunciando le stranezze che a suo dire hanno caratterizzato la scelta delle ditte per i lavori a Piazza degli Eroi dove non sarebbe stato rispettato il principio di rotazione. Poi, sui buoni spesa, si è rivolto al sindaco chiedendo quale fosse stato il criterio adottato per l’erogazione degli stessi. Inevitabile a quel punto che prendesse la parola Enzo Ferrandino per rispondere sulle due tematiche sollevate dall’esponente di minoranza. Il primo cittadino ha detto: “Ribadisco la piena correttezza procedurale per quanto riguarda l’iter seguito a Piazza degli Eroi, e lo stesso dicasi per i buoni spesa che sono stati riconosciuti a coloro che vivevano in una situazione di indigenza. Resto stupito dallo stupore (e scusate il gioco di parole) del consigliere Trani, il quale ha ricevuto una risposta dagli uffici competenti dalla quale avrà riscontrato che la procedura seguita è pienamente rispondente ai crismi di legge. Poi trovo molto demagogico, in una fase come quella attuale, parlare di ditte ischitane o napoletane”.

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Poi qualche altra punzecchiatura: “Il consigliere Giustina Mattera chiedeva un atteggiamento costruttivo rispetto alla crisi ma la verità è che l’atteggiamento della minoranza è sempre dicotomica. A questo devo aggiungere le solite notizie infamanti diffuse da qualche organo di informazione e mi dispiace che qualche consigliere si sia fatto strumentalizzare. Sull’erogazione dei buoni spesa, lo voglio precisare ancora una volta, non veniva dettata alcuna regola specifica, gli unici criteri erano quelli dell’indigenza e di dare priorità ai nuclei familiari che risultavano privi di ogni altra forma di sostegno prevista dallo Stato. Non è un caso che ad alcuni sia stata riconosciuta una forma di contribuzione piena mentre ad altri decisamente più basso e inferiore. E poi, per dimostrare che non abbiamo nulla da temere, voglio precisare che abbiamo inoltrato l’elenco di tutte le pratiche alla guardia di finanza. Insomma, non c’è nessuna zona d’ombra…”.

ENZO CAUSTICO: LA MINORANZA? HA COPIATO LA PROPOSTA DI SALEMI…

Ha ripreso la parola poi Giustina Mattera prima che il sindaco Enzo Ferrandino partisse con un lunghissimo monologo, durato oltre quarantacinque minuti. Un intervento nel quale il sindaco ha ricordato come l’Italia tutta abbia dovuto gestire un’emergenza che nessuno avrebbe osato mettere in preventivo. Ha poi voluto ringraziare i vigili urbani per gli oltre tremila controlli del territorio, ricordando anche le 20 sanzioni elevate a carico di cittadini che non hanno rispettato le norme contenute nei DPCM e nelle ordinanze regionali e locali. Poi ancora i dodici interventi di sanificazione su strade e punti di maggiore frequentazione. “Insomma – ha detto – non ci siamo limitati all’ordinaria amministrazione, chi lo dice evidentemente non si informa”. Poi ha proseguito: “Oggi dichiarare dissesto sarebbe una vera e propria iattura, significherebbe lanciare le aliquote al massimo, fare lo stesso con i canoni per la gestione delle strutture sportive e tante altre implicazioni negative, insieme agli altri Comuni cerchiamo di portare avanti sostegno all’economia reale e nel contempo conservare un minimo di bilancio in grado di garantire la sussistenza degli stessi enti. A Ischia, poi, col dissesto ci siamo passati e ci sono voluti interi lustri per toglierci il fardello di dosso”. E poi il moto d’orgoglio: Ribadisco in maniera orgogliosa che questa amministrazione non è stata immobile ma ferma nella determinazione di affrontare nella migliore maniera possibile questa emergenza di cui nessuno, e sfido chiunque a dimostrare il contrario, possiede la ricetta”.

Poi scende nel dettaglio della proposta dei consiglieri di minoranza: “Lo stato di calamità? Normale che lo chiedano albergatori, commercianti, categorie produttive, gli agricoltori che hanno procedure ben specifiche per attingere a un fondo di solidarietà. E voi, invece, che fate? Mettete sul tavolo una proposta scopiazzata dal Comune di Salemi, in provincia di Trapani, che però è diventata zona rossa a causa dei contagi. Eppure con le professionalità che ci sono non bisognerebbe ridursi a tanto. Io, personalmente, ho cominciato a studiare con un team di esperti quali atti potrebbero essere redatti per un paese come Ischia: credo che avere la presunzione di voler far nascere delle norme specifiche per il nostro paese non è un atteggiamento responsabile”.

IL VELENO NELLA CODA: CHE LITE TRA ENZO E GIANLUCA

Ma il “veleno” è arrivato proprio quando erano imminenti i titoli di coda. Ha preso la parola il consigliere Trani che è andato giù come un treno col freno alzato: “Mi sento offeso dalle parole del sindaco – ha dichiarato – perché non ha fatto altro che fare un eleneco di cose come i buoni spesa, la consegna delle mascherine, la sanificazione, come se ci volesse chissà quale amministratore pubblico per fare tutto questo. Io credo che sia fuori dalla realtà, qui c’è chi gli consegna disperato le chiavi della propria attività e lui gli risponde di attendere. Forse Enzo Ferrandino non ha compreso che Ischia di immobilismo muore. Stasera abbiamo assistito a 45 minuti di nulla, bastava un commissario prefettizio per consegnare qualche mascherina e lavare le strade”. Apriti cielo! Immediata è partita la “contraerea” del sindaco, che ne ha approfittato anche per rispondere a qualche precedente battuta dell’esponente dell’opposizione: “In questa fase il sottoscritto non è mancato un solo giorno dalla casa comunale e con gli altri amministratori ha girato quotidianamente sul territorio per verificare quello che succedeva, anche nel pieno della crisi ed esponendosi a rischi. Certo, mi condanna la mole, ma la verità, Gianluca, è che sei banale: hai detto che ero immobile nel 2016 e hai perso le elezioni, hai detto che questa maggioranza non avrebbe combinato nulla e i fatti ti smentiscono. Siamo agili da un punto di vista politico e vedrai che quando sarà il momento faremo i conti. Hai stufato con questa cosa dell’immobilismo, perderò qualche chilo per farti contento. Ma smettila di voler fare il Salvini della situazione, magari mettendoti sui tacchi…”. Insomma, la situazione è inevitabilmente degenerata. A proposito, in tutto questo tran tran quasi ce ne dimenticavamo: la proposta di delibera della minoranza, ovviamente, è stata respinta.

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