LE OPINIONI

IL COMMENTO Ma si doveva arrivare a dopo ferragosto?

Abbiamo più volte visto le file interminabili di giovani fuori ai locali ischitani, in attesa di poter entrare. E più volte ci siamo chiesti, ma quanta capienza ha un locale del genere? Li fanno entrare a più non posso o aspettano il turno per una ballata? Se la Campania ha permesso alle discoteche e ai locali notturni di stare aperti, sicuramente avrà dato delle disposizioni in quanto all’orario di chiusura e al numero delle persone che potevano starci. Ma non è stato rispettato nulla di ciò, eppure i lunghi tre mesi a casa li abbiamo fatti tutti e a noi isolani è toccato la parte migliore. Viviamo in paradiso e nel bene e nel male è stato meno traumatico di chi vive in città a guardare il grigiore dei muri. Pensavamo a torto che sarebbe stata un estate a perdere sotto tutti i punti di vista, e invece ecco il “boom”, ma nel vero senso della parola, Ischia registra il pienone e che si vogliono lamentare per la qualità della gente, mi sento di dire che ho visto e si vede soprattutto una gioventù bellissima come non si vedeva da anni. E il perché sta nel fatto che hanno rinunciato al viaggio all’estero e hanno preferito il mare italiano. E noi che facciamo invece di rendere più appetibile soprattutto con la sicurezza il loro soggiorno li stipiamo a più non posso. E l’assembramento inizia ancora prima di entrare, quando i ragazzi sono costretti ad aspettare lungo il marciapiede uno addosso all’altro e non per poco tempo. Entrano magari con la mascherina, giusto il tempo di scendere le scale e poi si può togliere, tanto nessuno dice nulla.

Ma non era meglio forse far rispettare il numero delle presenze diciamo per evitare gli assembramenti? Ma in tutta Italia la storia è la stessa, eppure se i nostri ragazzi si lasciano andare al divertimento come è giusto che sia, in un momento storico come questo, non è giusto che ritornino a casa asintomatici per poi infettare tutta la famiglia. Non possiamo correre il rischio di nuovi lockdown, il paese intero deve ripartire ed in piena sicurezza, i ragazzi devono ritornare a scuola normalmente, non è piaciuta a nessuno la didattica a distanza, è servita solo a complicarci la vita, e ad isolare ancora di più i nostri figli con i computer e tablet. Forse questa decisione doveva arrivare prima visto il numero dei contagiati in continuo aumento, si sapeva che sarebbe stata un’estate diversa e poi improvvisamente è diventata un’estate come tutte le altre almeno nella nostra isola. Forse ci si doveva organizzare con delle aree all’aperto per favorire il distanziamento ed evitare la proliferazione del virus in un luogo chiuso. Ci siamo illusi un po’ tutti che con il calore il Covid si sarebbe attenuato, ma purtroppo non è stato così e non possiamo rischiare di ritornare ai numeri drammatici della scorsa primavera.

Siamo diventati il paese modello per il rispetto delle regole agli occhi del mondo intero, dovevamo avere per i ragazzi delle alternative valide per evitare che purtroppo con un’ordinanza nazionale si chiudessero tutte le discoteche, e con tutte le conseguenze che negativamente andranno a colpire il settore già provato per la chiusura durante il lockdown. Speriamo in una chiusura breve e che in questo lasso di tempo si possano studiare a tavolino delle misure di sicurezza tali da non comportare rischi per la nostra salute, e far divertire nello stesso tempo i nostri ragazzi. Sono convita che con un buon lavoro di squadra si può trovare una soluzione che può andare bene per tutti, una volta ricordo che le discoteche funzionavano anche a fascia d’età, si facevano due turni, e anche questa potrebbe essere un’idea, in attesa che tutto questo possa essere un lontano ricordo.

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