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«Cerco l’uomo che mi ha salvato la vita a Ischia», appello di una giovane mamma su Fb

Salvata da una sconosciuto in un brutto incidente a mare a Ischia, lo cerca da Facebook e chiede ai suoi “amici social”  di condividere il suo post.

Lei si chiama Maria Ercolani, napoletana, oggi mamma. Il suo “angelo salvatore” è un medico. Il fatto è accaduto 30 anni fa, proprio a Ischia, il giorno della festa di Sant’Anna.

Cerchiamo di aiutare Maria a trovare il medico che gli ha salvato la vita. Ecco l’appello postato su Facebook.

«Cerco un dottore che mi ha salvato la vita il 26 luglio del 1986, il giorno di S.Anna 30 anni fa a Ischia ho avuto un incidente che mi a cambiato la vita,ho imparato a emozionarmi x qualsiasi cosa ad apprezzare ogni singolo giorno e di ogni piccola cosa che mi ha regalato la vita,e questo lo devo anche a due😇uno in celo e l’altro in terra che anno voluto che io ancora oggi dopo 30 anni sono qui a raccontarlo , non passa giorno che io non pensi a lui la persona che mi ha salvato la vita che mi dato un’altra opportunita di vivere di crescere sposarmi e di avere i miei figli. Quel giorno ero in barca con la mia famiglia e mentre percorrevamo il giro dell’isola di ischia decisi di mettermi sulla punta ma all’improvviso le ondo alte fecero spezzare la punta e io caddi in mare passai sotto la barca e il motore mi prese la gamba risalii x fortuna imparai a nuotare e mi trovai in mezzo al mare e non mi sentivo la gamba urlavo” ho perso la gamba” era piegata all’indietro perche era rotta in due punti ,in mezzo al mare nel nulla c’era lui con la sua piccola barca con a bordo due bambini pressapoco la mia eta’ (7). Mi prese x le braccia e mi fece salire sulla sua barca, una scena orribile .Ricordero sempe le sue parole “sono un medico” il mio angelo io in un mare di sangue nella sua piccola barca con quei bambini che piangevano dispererati e io che conbattevo fra la vita e la morte sentivo le forze mancare le voci di tutti disperati compreso il mio angelo medico che continuava a parlarmi mentre prendeva la corda di una ciambella di salvataggio e me la lego’ per farmi fermare il sangue che continuava ad uscire,sono poi stata portata all’ospedale rizzoli di ischia. Le ferite profonde che ancora oggi porto con me e che mi ricordano giorno x giorno quello che e successo.vorrei incontralo e digli grazie per tutto quello che a fatto x me , e che in questo giorno e come negli ultimi 30 anni lo penso sempre grazie grazie grazie»

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