LE OPINIONI

IL COMMENTO Ischia ombelico d’Italia

DI LUIGI DELLA MONICA

Il Ministro per il Turismo Santanchè ed il SottoSegretario alla Cultura Sgarbi, il Senatore Gianluca Cantalamessa ci confermano che lo Stato centrale ha deciso di posizionare il suo ombelico sull’isola. Le Istituzioni hanno aggiustato il tiro mancino della stampa nazionale e devo dire con sommo dolore anche di quella metropolitana – non isolana – che hanno colpito in pieno petto noi cittadini, mentre direttamente ed indirettamente vivevano la disumana tragedia del 26 novembre 2022. Non è colpa dell’abusivismo: questo è il messaggio coerente e compatto dello Stato Centrale. Il Presidente Mattarella non ha citato specificamente Ischia nel discorso di fine anno, ma ci consente una riflessione sulle morti stradali, evento disgraziato del pari della alluvione, che devono essere con ogni mezzo impedite e per questo mi richiamo agli autovelox “valgono bene una messa”, nel senso di patire una maggiore lentezza nella circolazione se questo è il modo di evitare di mostrare ai nostri figli, oppure ai nostri amici turisti, ospiti, forestieri – invece che le nostre meraviglie paesaggistiche ed architettoniche – i piccoli sacelli, altarini commemorativi delle famiglie dei poveri giovani e non giovani patiti nelle tragedie stradali, oltre che in quelle dei disastri idreogeologici.

Lisa Di Iorio

Tornando alle visite dei su citati uomini\donne delle Istituzioni, è segno che arriveranno finanziamenti e ristori, perché la terraferma ha stabilito che noi siamo “Disneyland”, una terra celio e di leggerezza della vita, destinata al turismo, che muove business, l’ombelico dell’Italia terra a vocazione recettiva. Ma l’isola ha il suo Walt Disney? Il suo genio visionario che trasformò il disegno di un topolino in un impero industriale per piccini e per grandi? Non saprei, ma le voci istituzionali da Roma sono state forti ed inequivocabili: le divisioni locali, ideologiche, culturali non portano da nessuna parte, se non al caos ed alle decisioni imperiose ed acefale dall’alto di chi non conosce le specificità territoriali. Il senatore Gianluca Cantalamessa, già meritevole della memoria storica e politica di aver contribuito efficacemente alla proroga di anni tre della Sede Distaccata del Tribunale di Napoli in Via Michele Mazzella Ischia, dal 2019 al 2021, ha inteso manifestare una sua vicinanza ed impegno ad evitarla nei confronti della anomalia del disegno di riforma della geografia giudiziaria che prevedeva la soppressione degli uffici di Giustizia dal territorio insulare. Egli ha precisato che il progetto di conferma e stabilizzazione deve essere presentato al Parlamento in comunione di intenti con le cugine toscane ed eolie, non solo come un campanilismo ischitano, ma il Sindaco Pascale prima ed il Presidente dell’Ancim dopo, Francesco Del Deo, nel palazzo di Giustizia isolano, alle ore 10.45 del 3 gennaio 2023, insieme al PastPresident e Segretario Francesco Cellammare, delegato anche dal Presidente Giampaolo Buono, ai Consiglieri Alessandra Castellano ed Alberto Morelli ed una rappresentanza degli iscritti all’Assoforense Ischia hanno ricordato che la riforma dell’art. 119 della Costituzione in termini di disagio insulare può travalicare la tanto “amata” spending review e garantire il conseguimento del sogno di un Tribunale stabilizzato. Il Senatore ha conferito anche con la Prima Dirigente di Cancelleria la dott.ssa Annamaria Conte ed il dott. Dario Rizzotto per le attività ausiliarie dei Magistrati, apprendendo che le mura del palazzo di Giustizia sono confortevoli ed idonee allo svolgimento dei servizi ordinari, nonché concesse in comodato dagli Enti pubblici locali. Purtroppo, gli è stato comunicato che la pianta organica dei giudici togati è sottodimensionata, nonostante un Giudice monocratico civile tratti oltre mille processi all’anno e la volontaria giurisdizione debba gestire circa 4.000 invalidi civili, per non dimenticare le febbrili attività della Sezione Penale.

Francesco Cellammare ha fatto appello al Senatore, ospitato nell’aula penale per un breve colloquio con gli intervenuti, perché i ristori possano essere coerenti e congrui con le attività produttive falcidiate dalla alluvione del 26 novembre 2022, includendovi ove possibile, anche se questa ipotesi non deve essere incidentale ma tendente alla realtà concreta, i professionisti, di qualsiasi ordine e specialità: alcuni, come ha ricordato amaramente lo stesso Senatore intervistato dai media locali, non hanno trascorso il Natale neppure in casa e non vi possono fare ritorno dal giorno dell’alluvione; Cellammare ha anche segnalato che vi sono molti avvocati, ma senza dare priorità alla classe forense, perché tutte le altre categorie sono state colpite, che hanno paralizzato totalmente la loro vita professionale, non potendo accedere fisicamente ai propri studi. Certamente questi soggetti non potranno ricevere il “contentino” delle 600 euro o dei 1000 euro una tantum, ma un congruo sussidio, tenuto conto della pandemia che ha pure stangato la vita nazionale nell’ultimo triennio. L’Avvocatura si è distinta per chiarezza e compattezza di idee da presentare ai referenti istituzionali, ora tocca alle altre realtà associative sindacali e non, per il proprio settore di riferimento.

La conferenza del Palazzo Reale svolta dal Commissario Legnini qualche giorno fa ci ha dimostrato che in mancanza di coerenza nella macchina organizzativa propagandistica locale lo Stato mal tollera la partecipazione disomogenea e mette alla porta i cittadini, soprattutto nello stato emergenziale. Una nota merita anche l’ANMI – Associazione Nazionale Marinai d’Italia – Sezione “Attilio Messina” isola d’Ischia che ha portato al Senatore Cantalamessa il suo contributo, manifestando pieno consenso ed appoggio alla stabilizzazione del Tribunale isolano ed ha ricordato, essendo la propria sede inserita nel corpo di fabbrica della Reggia Borbonica, che il sito è dotato di spaziose strutture abitative per alloggiare i Magistrati ed il personale ausiliario che vorranno svolgere ad Ischia il proprio lavoro.

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Ancora, doverosamente, ANMI ha ringraziato il rappresentante delle Istituzioni, per avere difeso l’immagine in Parlamento di Ischia, per avere spiegato alla Nazione intera che i dodici fiori recisi quel maledetto mattino del 26 nov. 2022 non erano rei di abusivismo. La mia umile presenza ha voluto poi ricordare al Senatore che il Filosofo Prof. Raffaele Mirelli, editorialista di questa testata, aveva inviato una nota di replica e protesta all’Ordine Nazionale dei Giornalisti per dolersi di tutto il fango mediatico che ha travolto più violentemente del fango dei detriti franosi omicidiari la dignità ed il decoro degli abitanti isolani.

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Il 3 gennaio 2023 è stato un momento raccolto e denso di risultati, che ha visto il referente delle Istituzioni nazionali proiettato in un’armoniosa cornice di saluto, di doveroso rispetto dei ruoli e di confronto con i bisogni reali della popolazione.

Al Senatore Cantalamessa sono stati prospettate idee chiare e coerenti, da parte dei rappresentanti delle forze amministrative e produttive locali, che lo metteranno in condizione oggettiva di proclamare a chiare lettere a Roma le soluzioni progettuali di rilancio e di ripresa dell’isola. Questi sono gli esempi da seguire nel rapporto isola-terraferma e non le frasi preconfezionate e stilizzate: “ci deve pensare lo Stato”; se si vuole aiuto si devono avere idee chiare come chiederlo.

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