CRONACAPRIMO PIANO

Picchia moglie e figlio col bastone, finisce a Poggioreale

I carabinieri hanno sorpreso in flagranza di reato un cittadino romeno, ma residente a Forio, mentre colpiva con inaudita violenza i due congiunti: inevitabile l’arresto e la traduzione in carcere

Una triste storia di violenza, consumata ancora una volta tra le mura domestiche, e con una donna vittima dell’inaudita ferocia del compagno. Una di quelle storie che non vorremmo mai raccontare e che invece stanno diventando sempre più frequenti anche sulla nostra isola. Nella notte tra martedì ed ieri i carabinieri della Stazione di Forio ed i colleghi del Nucleo Operativo Radiomobile, guidati dal cap. Angelo Pio Mitrione, hanno tratto in arresto un quarantunenne incensurato di origine romena ma residente a Forio. L’uomo è ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia perché, grazie a una telefonata ricevuta sul numero d’emergenza 112, i carabinieri lo hanno sorpreso nell’abitazione di famiglia mentre aggrediva a bastonate la moglie e il figlio di undici anni che provava a proteggere la madre facendo da scudo. Ovviamente il soggetto è stato bloccato e arrestato. Le vittime, invece, hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno e dopo essere stati visitati e medicati sono state entrambe dimesse con una prognosi di cinque giorni.

I carabinieri hanno poi raccolto di lì a poco la denuncia della donna, che alle forze dell’ordine ha raccontato che le violenze andavano avanti da diversi mesi, esattamente da marzo per motivi di gelosia. Lei, però, non se l’era sentita di denunciare il coniuge fino a quando la misura non è stata evidentemente colma. Dell’accaduto è stato informato il sostituto procuratore di turno, per il romeno è scattata la traduzione presso il carcere di Poggioreale. L’arresto, in attesa di convalida, è giustificato anche dalla flagranza di reato in cui l’uomo è stato coinvolto. Per la cronaca, si tratta del primo arresto effettuato sulla nostra isola dall’entrata in vigore del cosiddetto “codice rosso”, che prevede una procedura molto più rapida per le violenze di genere e quelle perpetrate nell’ambito familiare.

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