CULTURA & SOCIETA'

Le origini di san michele a sant’angelo: dall’antico monte alla chiesa dove si professa il culto per il patrono

Don Vincenzo Fiorentino è parroco della chiesa di S. Michele da oltre 50 anni ed è il terzo parroco dalla trasformazione in parrocchia dopo Don Giuseppe Iacono e Don Luigi Trofa, un grande sacerdote ed educatore che fu parroco a Sant’Angelo dal 1913 fino al 1962

Dal Monte di Sant’Angelo prendono il via la storia e la devozione per San Michele Arcangelo Patrono e protettore dei santangiolesi. Su quell’ antico isolotto da tempo disabitato, i Monaci Benedettini verso l’anno mille eressero un piccolo monastero che abbandonarono nel 1432 ma lasciarono il culto per l’Arcangelo Michele. C’era anche una chiesetta con una torre di avvistamento che andarono distrutte nel bombardamento inglese del 1808. Da allora l’isolotto è abbandonato. Il piccolo villaggio di pescatori cominciò a svilupparsi verso la marina con le case abbarbicate sulla roccia. La tradizione popolare racconta che la piccola statua di San Michele Arcangelo fu portata in una chiesetta al di sopra del villaggio chiamata “S. Maria a Terra” che un sacerdote, Don Giuseppe Iacono, di ricca famiglia di possidenti e commercianti del vino, ampliò anche con donazioni terriere nel 1850 per farne una Parrocchia che ebbe il riconoscimento canonico solo nel 1905. La chiesa sorse proprio vicino al minuscolo cimitero il cui suolo era stato donato dallo stesso Don Giuseppe Iacono . La chiesa ed il cimitero sono separati soltanto dal minuscolo sagrato. Don Vincenzo Fiorentino, l’attuale parroco di San Michele a S. Angelo, che è la più piccola delle 25 parrocchie dell’isola con una comunità di circa 700 anime, conta 84 anni ma non li dimostra. E’ figlio di contadini della vicina frazione di Panza e la longevità è di casa nella sua famiglia, isolana da secoli. Sua madre è morta a 100 anni. Don Vincenzo è parroco di S. Michele da oltre 50 anni ed è il terzo parroco dalla trasformazione in parrocchia dopo Don Giuseppe Iacono e Don Luigi Trofa, un grande sacerdote ed educatore che fu parroco dal 1913 fino al 1962. Nel piccolo cimitero accanto alla chiesa riposa per sua volontà anche un altro grande sacerdote di S. Angelo, Don Pasquale Polito (1907-1994), storico e scrittore dell’isola d’Ischia che nelle sue memorie ricorda l’insegnamento di Don Luigi Trofa. “Qui faccio di tutto. Dal prete al sagrestano e perfino il custode del piccolo cimitero che gli abitanti di S. Angelo tenacemente difendono perché essendo ormai in pieno centro abitato rischia di essere chiuso” dice Don Vincenzo che vive, per sua scelta, nel piccolo appartamento della canonica da dove si vede un panorama mozzafiato sul villaggio e sulla marina dei Maronti”. “Il culto per San Michele si perde nella notte dei tempi, afferma ancora Don Vincenzo, ed è stato probabilmente rafforzato dalla tradizione marinara dei “santangiolesi” che erano pescatori e navigatori trasportando il vino in tutti i porti del Mediterraneo con i loro bastimenti. San Michele si venera anche a Monterone di Forio, a Procida ed a Capri”.

michelelubrano@yahoo.it

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