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Acquisiti i file dei computer di Stanziola

ISCHIA – Un nuovo interessante capitolo di un’inchiesta che ha davvero molto da raccontare ancora, al di là dei recenti sviluppi giudiziari (su tutti l’obbligo di dimora confermato al consigliere regionale Maria Grazia Di Scala e la misura più tenue degli arresti domiciliari concessi al tenente della polizia municipale di Barano Antonio Stanziola). L’inchiesta denominata Free Market, che ha letteralmente sconquassato Barano, si è arricchita ieri mattina di un nuovo interessante capitolo, che ha avuto come location la stazione dei carabinieri di Barano. Dove su ordine della Procura della Repubblica di Napoli, e nello specifico del pubblico ministero, sono stati di fatto aperti i computer che furono posti sotto sequestro nella mattinata del 9 ottobre, quando i militari dell’Arma di fatto si riversarono in massa presso il Comune collinare per eseguire le misure cautelari disposte dall’autorità giudiziaria e consistenti oltre che nell’arresto di Stanziola anche in due obblighi di dimora e due obblighi di presentazione alla p.g. Si tratta di due supporti informatici che furono prelevati dagli uffici del Comune di Barano alle prime luci dell’alba e che erano entrambi, secondo gli inquirenti, nella disponibilità di quello che è il personaggio principale attorno al quale ruota questa complessa  attività investigativa, e cioè proprio lo Stanziola.

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