CRONACAPRIMO PIANO

Al Tar si discute la chiusura del New Valentino

Questa mattina il merito dinanzi ai giudici amministrativi dopo che ad agosto l’avvocato Alessandro Barbieri aveva ottenuto la sospensiva consentendo così al locale gestito da Marcello Bondavalli di poter continuare ad esercitare l’attività

Non è soltanto un contenzioso giudiziario, quello che si celebrerà questa mattina dinanzi ai giudici del Tribunale Amministrativo della Campania. E’ senza dubbio un qualcosa che va oltre, per quanto la giustizia resta un qualcosa che è chiamata a interpretare le leggi e basta. Eppure non c’è dubbio che il merito legato alla chiusura della discoteca New Valentino di Ischia – decisa dal questore di Napoli e poi sospesa proprio da un provvedimento ad hoc del Tar che accolse il ricorso presentato dall’avvocato Alessandro Barbieri per conto di Marcello Bondavalli – rivesta anche una valenza di natura “ideologica” e rivesta un significato che, come si dice in gergo, va oltre. Il copione sarà più o meno lo stesso di un mese fa e quel “più o meno” fa però tutta la differenza del mondo. Perché se chi si difende probabilmente non sposterà più di tanto il tiro, rimarcando che le contestazioni indirizzate ai gestori della discoteca isolana sono datate e soprattutto non giustificando in alcun modo un provvedimento repressivo così drastico e pesante, dall’altra c’è chi ha nuova “frecce” al proprio arco per sottolineare come invece si fosse visto giusto nel voler tenere con le serrande abbassate il New Valentino nel periodo più “bollente” di questa stagione estiva che sta fatalmente (e finalmente, sotto certi punti di vista) andando in archivio.

In commissariato sono stati raccolti ulteriori elementi che proverebbero una serie di condotte irregolari e reiterate da parte del responsabile della struttura, ma la memoria difensiva del legale del titolare ribadisce che alcuni fatti di cronaca non hanno attinenza alcuna con la discoteca

Nel voluminoso dossier redatto dal dirigente del commissariato di polizia di Ischia, il vicequestore Ciro Re, secondo quanto si apprende sono stati allegati documenti relativi a nuovi fatti di cronaca accaduti nel periodo a cavallo del Ferragosto. Tra questi il caso di un accoltellamento verificatosi all’esterno del locale di intrattenimento (ma con gli animi che pare si fossero surriscaldati all’interno) e la presenza di buttafuori non autorizzati all’esercizio della professione e in taluni casi anche gravati da precedenti penali. Nuovi tasselli da insertare all’interno di un mosaico attraverso i quali chi “accusa” intenderebbe provare e dimostrare la reiterazione di certi fenomeni che rendevano di fatto la discoteca non proprio un’oasi di tranquillità, per usare un eufemismo.

L’avvocato Alessandro Barbieri

Nella sua lunga ed articolata memoria difensiva l’avvocato Alessandro Barbieri, già artefice del “miracolo” che ha consentito a Bondavalli di rimanere aperto ad agosto, non a caso punta a rintuzzare anche le accuse indirizzate al gestore del New Valentino e relative a fatti abbastanza recenti. In particolare, il noto legale scrive: “Con riferimento all’allegato 08: all. 7, il Commissariato di P.S. di Ischia ha relazionato in merito ai fatti verificatisi in data 17 agosto 2022 fuori dal locale New Valentino e, precisamente, tra la via E. Gianturco e C.so Vittorio Colonna. Ebbene, dall’esame della predetta documentazione – e dai verbali di sommarie informazioni versati in atti – è emerso incontestabilmente che la lite di che trattasi: è avvenuta per provocazioni reciproche fuori dal locale in esame e lontano dallo stesso; è avvenuta tra soggetti avventori del locale – accompagnati alla ‘porta’ dal servizio di sicurezza in ragione del loro evidente stato di alterazione – e soggetti (verosimilmente) minorenni e non avventori del locale che affollano le strade ove A fronte di quanto verbalizzato dal Commissariato di P.S. – liti in una zona ove insistono vari locali notturni tra cui anche il New Valentino – non sfuggirà all’attenzione dell’Ecc.mo Collegio adito che non è tanto il locale in questione a minacciare l’ordine e la sicurezza pubblica (nessuna delle liti si è verificata all’interno dello stesso) quanto piuttosto il mancato approntamento di idonee misure di sicurezza da parte delle Forze di Polizia in una zona nevralgica della vita notturna. Al riguardo, infatti, si è formulata specifica istanza di accesso agli atti al fine di verificare se il Commissariato di P.S. abbia o meno approntato un efficace piano di sicurezza – intensificando il relativo pattugliamento – onde evitare il verificarsi di tali episodi (cfr. allegati). Peraltro, sebbene suggestive, risultano forvianti ed ininfluenti le considerazioni articolate dal Comando di P.S. in merito alle circostanze per cui gli addetti alla sicurezza dapprima non avrebbero fatto entrare ‘gli aggrediti’ per farli, poi, entrare solo successivamente all’accoltellamento”. Barbieri poi aggiunge: “Per converso, le più elementare regole di sicurezza imponevano al servizio di sicurezza di non far entrare nessuno tra gli attori della lite al fine di preservare l’incolumità degli avventori ancora all’interno del locale. Sarebbe infatti contro ogni logica, delocalizzare all’interno di un locale pubblico una rissa verificatasi all’esterno”. Da qui le conclusioni del legale: “Alla luce di tanto, dunque, è evidente la fragilità della difesa erariale e della documentazione versata in atti a sostengo della stessa che provano, per converso, che all’interno del locale in questione, e per tutto il periodo di apertura, non si sono verificati fatti pregiudizievoli per la tutela e l’incolumità pubblica. Si insiste, dunque, per l’accoglimento del ricorso atteso l’evidente difetto di motivazione e di istruttoria (se non anche di un palese sviamento) che incrinano il provvedimento gravato”.

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