CULTURA & SOCIETA'

Al Teatro del Gusto di Ischia sbarcano i The Farmers, in scena i parallelismi tra vino e caffè

Gli ambassador del caffè responsabile sull'isola per rivoluzionare la proposta di hotel e ristoranti. Domenica 10 dicembre il workshop La vigna del caffè

DI GUIDO INVERNIZZI

Al Teatro del Gusto di Ischia Ponte, che si svolgerà dall’8 al 10 dicembre, insieme a 40 cantine da tutta Italia saranno protagonisti i The farmers Coffee Revolution People, un “movimento” culturale del caffè che sta attuando un vero e proprio cambiamento per rimettere al centro la storia delle persone che lo lavorano in modo etico, buono e socialmente responsabile. Il progetto è espressione di B.farm, l’azienda dei fratelli Samuele e Sandro Bonacchi che si occupa di seguire tutta la filiera del caffé, dal seme alla tazza. Tra i 26 eventi della kermesse enogastronomica (degustazioni, laboratori, conferenze, produzioni artigianali) domenica 10 dicembre dalle 17 sarà possibile partecipare al workshop La vigna del caffè, condotto dall’ambassador Sandro Bonacchi e dal vinesperto Roberto Moradei. L’appuntamento consentirà ai partecipanti di scoprire nei dettagli il parallelismo fra i due mondi agricoli del vino e del caffè attraverso il racconto della botanica, dei territori, delle tecniche di coltivazione e raccolta dei frutti, dei processi di lavorazione e trasformazione fino alla ricerca del flavore perfetto. Chi non vorrebbe sapere cosa sta bevendo o mangiando quando consuma un determinato prodotto? Esiste un target significativo di amanti del caffè che desidera ascoltare i retroscena e gli aneddoti dietro le miscele che sta degustando: il Paese, la regione, il produttore, la varietà, l’altitudine, il metodo di lavorazione. Tra caffè e vino le fasi della degustazione in fondo sono simili: esame visivo, olfattivo e gustativo.

Ma nonostante le sue tante sfumature aromatiche e le possibili varianti in estrazione, corposità, temperatura, maggiore o minore acidità, dolcezza o amarezza, a tutt’oggi esiste ancora una scarsa coscienza gustativa del caffè. Sono ancora pochi i ristoranti o gli hotel che presentano carte dei caffè. Quanto sarebbe bello avere il barista della nostra caffetteria del cuore che ci parla del carattere del caffè che stiamo bevendo? L’Aromateller è un vero e proprio sommelier del caffè, una figura nata per colmare le enormi lacune del mercato del caffè e rendere tutti più consapevoli sull’importanza della filiera. E nell’introdurre parole come terroir, bouquet aromatico o cru non si crea un collegamento al mondo del vino? Per entrambe le realtà si può parlare di vitigno o varietà (nel caso del caffè), a cui si aggiunge il lavoro di trasformazione fatto dall’uomo: la vinificazione o la tostatura. Il processo di lavorazione resta una parte determinante del risultato in tazzina proprio come lo è per il calice del vino. Ma i caffè di The Farmers non si limitano all’espresso, proveniente da oltre 10 terroir. L’ambassador Leonardo Maggiori è pronto a mostrare come il filtro, per la sua estrema versatilità e per le sue caratteristiche organolettiche, può essere una grande opportunità per locali e ristoranti: un basso contenuto di amaro, delicatezza ed eleganza, una forte piacevolezza e persistenza nonché aromi che variano con la temperatura. Il caffè filtro può essere estratto a caldo ma anche a freddo, essere servito in un bicchiere piuttosto che in un calice ed essere preparato al banco o addirittura davanti al cliente creando un momento di forte empatia e teatralità in sala. È un’ottima base per la miscelazione o per un aperitivo e può essere una bevanda che si apre al pairing con il cibo.

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