Di Francesco Ferrandino
ISCHIA. Stagione turistica nuova, problemi e disagi vecchi. Ieri mattina, diversi pendolari sono rimasti bloccati sul porto di Forio, dove la corsa Alilauro delle 9:15 risultava cancellata “causa avverse condizioni meteo marine”. Sì, avete letto bene: proprio ieri, in una giornata di sole e mare praticamente piatto, la Compagnia di navigazione ha usato l’ormai consueta formula per giustificare la cancellazione del servizio. Comprensibile la rabbia degli utenti beffati, sfogata anche sui social network. L’avv. Antonio Iacono scrive su Facebook: «Ma sono impazziti alla Alilauro? Quali sarebbero le avverse condizioni meteo – marine? Ma la Capitaneria di porto non controlla? Questo è lo stato dei trasporti a Ischia!». Sono infatti in molti a puntare il dito contro l’Alilauro, a causa delle frequenti arbitrarie interruzioni dei collegamenti marittimi, che hanno come grave conseguenza i prevedibili disagi provocati dalla mancata assicurazione della continuità territoriale per i cittadini isolani. Secondo alcuni, la Compagnia cancellerebbe le corse per risparmiare carburante e spese di personale quando è prevista scarsa affluenza di clienti. In pratica, come fa notare con amara ironia un’altra utente, Maria, più che di avverse condizioni meteo si sarebbe quindi trattato di «un errore di stampa: avverse condizioni “monetarie”…». Altri ancora si scagliano contro le recenti privatizzazioni che hanno di fatto eliminato gli attori “pubblici” dal mercato del trasporto marittimo, circostanza che favorisce la formazione di “cartelli” che fanno il bello e il cattivo tempo (e, visto il caso di cronaca, non sembra affatto solo un modo di dire). C’è anche chi, proprio nelle stesse ore e proprio affrontando la traversata in aliscafo, è comunque riuscita a raggiungere la terraferma: «Per fugare ogni dubbio sulle condizioni meteo marine odierne, sono appena giunta a Napoli, ho affrontato la traversata con l’aliscafo e il viaggio è stato molto tranquillo poiché il mare era piatto come una tavola», afferma Rosa, sempre su Facebook. Le presunte avverse condizioni di navigazione vengono smentite anche dal prof. Nicola Lamonica, presidente dell’Associazione Utenti del Mare (Autmare), che ieri mattina si è recato tranquillamente a Procida, senza constatare alcuna anomalia: «I comandanti Alilauro devono tornare a frequentare l’Istituto Nautico, compreso l’armatore: un corso di rieducazione nautica farebbe bene anche a lui», attacca Lamonica, tra l’ironico e l’incredulo. «Scherzi a parte, è davvero assurdo. Evidentemente il personale Alilauro aveva altro da fare invece di assicurare il servizio. Il problema è anche la rete delle complicità e connivenze. All’annuncio di avverse condizioni meteo, la Capitaneria avrebbe dovuto segnalare la circostanza alla Regione, che a sua volta avrebbe dovuto inviare gli ispettori in zona per verificare l’effettiva sussistenza di tali condizioni. Evidentemente, nella catena di controllo, c’è qualche serio problema. Ieri sera (giovedì 24, ndr) sono partito con l’aliscafo dal Beverello, ma siamo rimasti bloccati fuori al porto per mezz’ora, per poi rientrare nuovamente a Napoli a causa di un guasto tecnico. Non vorrei che l’avarìa del giorno prima fosse la causa effettiva della cancellazione della corsa da Forio, ma non ho certezze su questo. Tuttavia, ripeto, queste presunte avverse condizioni non ci sono affatto state: posso confermarlo per aver viaggiato nelle stesse ore tra le due isole». Intanto, la stessa Autmare preannuncia una propria iniziativa che si terrà proprio a Procida, di concerto col sindaco Ambrosino e l’assessore Carannante il prossimo 6 aprile alle ore 16 presso la sala consiliare del Municipio: «Discuteremo anche di questi ricorrenti e permanenti disservizi», assicura Lamonica. La Compagnia Alilauro, più volte interpellata durante la giornata di ieri in merito alla vicenda, non ha fornito risposte o spiegazioni sullo stridente contrasto tra la motivazione addotta al momento della cancellazione della corsa e le condizioni che i vari utenti hanno rilevato ed espresso nelle loro molteplici rimostranze.
