CRONACA

Altro che funghi, nei boschi è “andar per monnezza”

I boschi dell’isola sono invasi dall’immondizia, anche nelle zone che conoscono solo gli ischitani, segno che certa genre non ha alcun rispetto per il proprio territorio

Altro che funghi. Le oasi di vegetazione che pure hanno resistito all’incedere della cementificazione selvaggia sembrano quasi essere in sciopero. Di funghi gli appassionati come Raffaele Iacono, ne trovano sempre meno, in compenso tanta immondizia e di recente deposito. I turisti napoletani indisciplinati c’entrano poco. Questa è immondizia lasciata da chi conosce bene i boschi, con buona probabilità ischitani che vivono nel paradosso di voler passare del tempo libero nei nel verde ma che al tempo stesso deturpano abbandonando sacchetti dell’immondizia lì dove non dovrebbero.“Oggi sono salito in montagna per cercare i funghi – racconta l’amante delle escursioni alla ricerca delle prelibatezze del bosco – Di funghi non ne ho trovati in cambio ho trovato tanti rifiuti, tra l’altro durante la salita ho incontrato tantissimi turisti che scendevano da Serrara Fontana. I veri mao mao non sono i napoletani che vengono in vacanza a Ischia i peggiori mao mao vivono qui e sono alcuni isolani a cui manca l’educazione civica”.

L’immondizia è dappertutto: tra i rovi, sui rami, nella boscaglia e sotto gli alberi, proprio lì dove di solito i funghi crescono rigogliosi. E chissà che le bontà del bosco nel crescere non assimilino anche sostanze tossiche lasciate dalla scelleratezza di chi lascia l’immondizia alla mercé di animali e alla vista dei turisti. Nello specifico, in questo caso all’Epomeo, ma in realtà il problema è molto diffuso dappertutto, anche negli altri boschi dell’isola.

In escursione un cestino per i funghi e un sacchetto per l’immondizia

L’appello sembra una provocazione, ma ormai è necessario ragionare in questo modo se ci teniamo davvero alla bellezza del nostro territorio. Inutile continuare a lamentarsi, inutile pensare che l’amministrazione possa essere onnipresente. Non abbiamo risorse infinite. Chiedere agli operatori ecologici di inerpicarsi in zone impervie come il monte Epomeo con una certa regolarità significherebbe rinunciare a qualcosa nelle zone più popolose. E allora è necessario iniziare ad agire come fanno i pescatori. Quando gettano le reti in mare assieme ai pesci non di rado riportano all’aria tanta immondizia. Rifiuti che da qualche tempo non rigettano in mare, ma custodiscono sulla barca per poi smaltire in maniera adeguata. Anche gli escursionisti che tengono davvero alla propria terra devono iniziare a mettere nel proprio zaino dei sacchetti per raccogliere quanto i nostri concittadini più scellerati hanno lasciato nelle zone più belle dell’isola. Rimane così una delle offese più gravi che si possa fare al meraviglioso patrimonio arboreo conservato sull’isola ovvero distruggere un panorama immacolato, ricolmo di verde e aria pulita con sacchetti plastica lasciati dappertutto e, cosa ben più grave, con rifiuti speciali lasciati alle intemperie con potenziale grave danno per la salute di chi abita da quelle parti.

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