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Assediati dai “cacciatori” di candidati, gli ischitani scappano

Il fenomeno è esteso e, quel che è peggio, si sta allargando a macchia d’olio man mano che passano le giornate. Si susseguono le telefonate, le richieste di appuntamento, incontro o di quattro chiacchiere per bere un caffè, addirittura qualche volta si alzano i toni ricordando all’interlocutore di turno questo o quel favore ricevuto in un passato più o meno recente. E fa niente se magari il povero cristo che sta dall’altra parte della barricata quella cortesia l’aveva chiesta ma mai ricevuta, come si dice in casi del genere… è il pensiero che conta. Ad Ischia, nelle ultime settimane – ma con particolare virulenza e ferocia negli ultimi giorni – c’è una categoria che sta letteralmente turbando i sonni dei cittadini, trasformandoli in incubi che purtroppo per loro non sono soltanto notturni. Parliamo dei cosiddetti “cacciatori di candidati”, che sono in azione in ogni angolo del territorio comunale, per giunta ventiquattro ore su ventiquattro e quel che è peggio anche sabato, domenica e festivi. Non pensate di potervela cavare, siete già condannati in partenza: anche a voi, verranno a chiedere di candidarvi. La macchina che hanno messo in moto le coalizioni che fanno capo ai candidati a sindaco Enzo Ferrandino e Gianluca Trani è di quelle micidiali, sembrano quasi preparate da un generale che muoveva le sue truppe per una battaglia campale.

Ma a rendere il clima ancora più pesante rispetto al passato contribuisce anche un altro aspetto. Guardate con attenzione i protagonisti impegnati direttamente o che gravitano attorno a questa campagna elettorale. Non ci sono soltanto gli ischitani. Ferrandino, ad esempio, riceve supporto da Dionigi Gaudioso e dal suo “team” di Piazza San Rocco a Barano d’Ischia, il senatore lacchese Domenico De Siano è con Gianluca supportato a sua volta anche dall’assessore casamicciolese Ignazio Barbieri. E se si pensa che si parla pure di candidatura di un avvocato foriano, già impegnato in politica all’ombra del Torrione, capirete come la pressione sui cittadini salga e cresca esponenzialmente. Perché, in questo contesto e con tali chiari di luna, troverete sempre qualcuno che vi ricorderà che in passato anche nel Comune limitrofo avete ricevuto qualche cortesia diretta o indiretta e che è arrivata l’ora di ricambiare. Insomma, un casino di quelli dai quali non se ne esce. Ecco perché siamo arrivati davvero all’assurdo, con i candidati che cercano anche di nascondere gli incontri allargati che intrattengono con gruppi di cittadini in bar o altri luoghi di ritrovo: parola d’ordine, scattare il minor numero possibile di fotografie, non voglia mai che l’avversario possa identificare volti e generalità: il rischio che possa andare a “fregare” la “pappa” all’avversario è un rischio che non ci si può permettere assolutamente di correre. Nel frattempo, però, tirata per la giacchetta da destra e da sinistra, la gente non sa più che pesci prendere e come “svicolarsi” senza correre il rischio di essere poco garbata. Qualcuno sta seriamente pensando di andarsene in vacanza, di allontanarsi dall’isola o (sempre chi se lo può permettere, naturalmente, per gli altri non c’è scampo) di rimanere trincerato all’interno delle mura domestiche. Una situazione che rischia di peggiorare sempre più fino al 10 maggio, quando le liste dovranno essere ufficialmente consegnate. Potrebbero essere circa trecento gli aspiranti consiglieri comunali, se così fosse ci piacerebbe capire quanti di loro hanno raccolto la sfida di propria volontà e con l’entusiasmo che serve. Se i presupposti sono questi, povera Ischia. Davvero.

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