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Assenteismo all’Asl: telecamere e pedinamenti, in 32 furono “osservati speciali”

La genesi delle indagini ma anche i suoi sviluppi: una lunga informativa trasmessa alla Procura della Repubblica evidenzia in maniera chiara come i dipendenti di Villa Romana fossero “monitorati” in ogni loro spostamento

Trentadue indagati, e un’attività della guardia di finanza davvero lunga e minuziosa. Il riferimento è all’indagine sul presunto assenteismo all’Asl di Ischia, negli uffici di Villa Romana, accusa per la quale questo “esercito” di soggetti rischia adesso il rinvio a giudizio. L’informativa di reato, che si compone di oltre seicento pagine – e racchiude anche materiale fotografico e finanche video, relativo agli spostamenti compiuti dai dipendenti all’esterno del luogo di lavoro nell’orario in cui avrebbero dovuto trovarsi in servizio ma anche filmati che mostrano come alcuni lavoratori timbrino il cartellino di colleghi che si erano invece allontanati – racconta minuziosamente come è andata avanti un’attività investigativa che si è snodata in particolare nell’autunno del 2018 ma è ripresa improvvisamente anche nel 2020 evidentemente per accertare la reiterazione di determinate condotte criminose anche a distanza di tempo. L’annotazione di pg firmata dal comandante della tenenza di Ischia, cap. Gerardo Totaro, e indirizzata alla Procura della Repubblica e nello specifico al pubblico ministero Antonello Ardituro, è quanto mai dettagliata e raccoglie dapprima una serie di elementi generici e poi analizza le posizioni di ciascuno dei 32 indagati chiudendo ovviamente con l’individuazione delle responsabilità e la rubricazione dei reati.

LA GENESI DELLE INDAGINI DELLA GDF E I SUOI SVILUPPI

Come già riportato ampiamente nell’edizione di ieri del nostro giornale, ad accendere la “miccia” è l’esposto denuncia presentato da un dipendente Asl che poi, ironia della sorte, si troverà ad essere coinvolto nell’inchiesta. I fatti risalgono al 13 dicembre 2017 e i finanzieri, dopo aver appreso delle presunte assenze dal luogo di lavoro di Ciro Di Sarno e Alberto Grifo, procedono ad una attività di osservazione e pedinamento che si svolge nel mese di marzo 2018, che evidenziava che effettivamente entrambi iniziavano il proprio turno dopo l’orario di servizio previsto e lasciavano l’ufficio prima dell’orario prestabilito per recarsi a casa o per fare altre commissioni personali. Le risultanze dell’attività informativa, come da prassi, venivano indirizzate all’autorità giudiziaria che a quel punto delegava le Fiamme Gialle a opportune indagini ai fini dell’individuazione della truffa, di eventuali ulteriori soggetti coinvolti disponendo l’avvio di indagini tecniche. E’ questo, ovviamente, il primo punto di svolta di una lunga attività investigativa.

A questo punto il lavoro degli uomini guidati dal cap. Totaro si è sviluppato in una serie di step: venivano installate delle telecamere nascoste all’interno degli uffici per poter monitorare le apparecchiature marcatempo (quelle dei badge o cartellini) e altre agli ingressi degli uffici, dove sono rimaste a registrare da ottobre a fine novembre 2018. Ovviamente, questi elementi venivano accompagnati da rilievi fotografici. Contemporaneamente gli investigatori provvedevano ad identificare tutti coloro che operavano nella struttura sanitaria “Villa Romana” individuandone anche incarico e qualifica e a reperire il registro delle presenze in servizio dei dipendenti. Poi si passava all’attività di riscontro, che consisteva in sopralluoghi per individuare residenze, domicili ed altri luoghi, pedinamento delle persone attenzionate e comparazione dei dati rilevati dalle immagini con le risultanze della documentazione amministrativa di rendicontazione delle prestazioni giornaliere di servizio rese dai dipendenti. I quali, ovviamente, venivano tutti identificati con l’intento di rendere più lineare e definito il lavoro, già di suo decisamente arduo. Altro impegno non da poco era quello della raccolta di una mole imponenti di atti relativi al periodo compreso tra l’1 e il 31 marzo 2018 e l’1 e il 30 ottobre 2018, come ad esempio ordini di servizio, tabulati del marcatempo, copie di autorizzazioni o permessi, ordini di uscite dell’autovettura di servizio ma anche (presso la sede centrale dell’ASL NA 2 Nord a Frattamaggiore) di disposizioni relative a rilevamento delle presenze, rimborso spese, buste paga ecc.

L’INDIVIDUAZIONE DELLE RESPONSABILITA’ DEI SINGOLI INDAGATI

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Nei prossimi giorni racconteremo come venivano pedinati a loro insaputa i dipendenti e quali spostamenti effettuavano quando avrebbero invece dovuto trovarsi al lavoro, anche se un’anticipazione la daremo anche in questo servizio. Nel frattempo, nell’informativa redatta dalla tenenza della guardia di finanza di Ischia, c’è anche il capitolo relativo all’individuazione delle responsabilità dei singoli indagati. Gli investigatori non hanno dubbi nel ritenere che le risultanze dell’indagine abbiano consentito di pervenire alla scoperta di quel fenomeno comunemente definito “furbetti del cartellino”, con cui si allude comunemente alla prassi dell’assenteismo sul luogo di lavoro realizzata mediante la falsa timbratura del cartellino marcatempo.

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Non a caso si rammenta come sarebbero stati comprovati casi anche eclatanti, riconducibili a fattispecie delle più disparate con soggetti che, invece di rimanere sul luogo di lavoro, si dedicavano per lo più a occupazioni personali, dalla classica defezione per andare al bar o a fare la spesa all’occuparsi di faccende e commissioni personali, andare a prendere i figli a scuola e – cosa che ha fatto ancor più scalpore – recarsi ogni giorno in Chiesa per una preghiera, circostanza sulla quale approfondiremo a breve. Tutto questo scambiandosi il favore di timbrare il cartellino del collega che nel frattempo si è assentato, una violazione questa che come abbiamo già raccontato era una costante ormai conclamata a tutti gli effetti.

VIA DALL’UFFICIO PER ANDARE A PREGARE, ECCO I RISCONTRI

Il pm Antonello Ardituro

Come si ricorderà, il caso più eclatante, sin da subito, era parso quello di un dipendente che si allontanava dal posto di lavoro per andare… a pregare. L’episodio in questione, per il quale esiste anche una ripresa video, risale al 19 novembre 2018 quando pochi minuti dopo il suo ingresso il lavoratore esce dall’ufficio a piedi e percorre via Antonio Sogliuzzo in direzione Ischia Ponte. Dopo circa sei minuti entra nella Chiesa dello Spirito Santo dove si trattiene per sette minuti, poi una volta fuori percorre via San Giovan Giuseppe, gira per via Boccaccio e subito dopo per via Giovanni da Procida. Di lì a poco per non farsi mancare nulla entra anche in un bar prima di far ritorno al lavoro. E questa è davvero la punta dell’iceberg.

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