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Beckenbauer e quella partita di calcio a Forio

DI FRANCO IACONO

Di Franz Beckenbauer è stato detto tanto, un grande, tanto più se si pensa che era un difensore. Io dirò solo che l’ho visto, gli ho parlato: un grande privilegio. Dal 1966 con un altro grande giocatore, Josè Altafini, organizzavo una partita a Forio fra i giocatori di serie A che venivano in vacanza sull’Isola, ed una rappresentativa di giocatori isolani. Ne vennero tanti, che con la grande disponibilità partecipavano sul nostro campo ad una partita amichevole: Barison, Vastola, Martinadonna, Cordova, Rambone, Massa, Sormani, Franco Janich, Ghio, Improta, Panzanato, Zurlini, Canè, Lucescu, centravanti della nazionale rumena. Solo per elencare. Nel 1974 la Germania aveva vinto il campionato del mondo battendo l’Olanda. Il proprietario dei giardini Poseidon, Ludwig Kuttner aveva invitato sia il Kaiser, capitano e condottiero di quella nazionale che l’allenatore Schön, a trascorre le vacanze, suoi ospiti a Forio. Pensai che sarebbe stato un gran dono per gli sportivi isolani, ma anche per numerosi turisti tedeschi, far vedere da vicino quel grande campione. Ne parlai con Gianni Calise, allora potente e fidato direttore dei giardini Poseidon, e Gianni, auspice il signor Kuttner, riuscì nell’ impresa:

Franz Beckenbauer e l’allenatore della Germania, Schön, arrivarono sul campo sportivo di Forio fra l’entusiasmo degli sportivi che affollavano il nostro campo. E c’erano i giocatori di serie A con i ragazzi bravi dell’Isola ed il Kaiser diede il calcio di inizio a quella memorabile partita. La fotografia ne è testimonianza. Oltre agli amici della nostra società, il Forio, con gli indimenticabili Ciro Giugliano e Mario Bottiglieri, si vede Franco Janich, allora libero del Napoli e capitano della squadra dei giocatori di serie A. Avevo il privilegio, con il mio inglese “arrangiato” di parlare con Franz, che vidi felice, cordiale, disponibile e gentile. Era il Luglio del 1974. Ora che è scomparso tutti ne hanno decantato le eccelse qualità calcistiche, ma anche la sua umanità. Altri tempi, altro calcio, altri uomini. Indimenticabili e noi, fortunati ne abbiamo goduto.

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