LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Io non ci credo»

No, io non ci credo. Non ci credo, e non nascondo la molta fatica a convincermene – lo giuro moltissima, eh –, quando dallo pseudo modello organizzativo che abbiamo utilizzato per le prime vaccinazioni, che a dir la verità una sua funzione e utilità l’aveva attraverso la piattaforma su cui era possibile prenotarsi e sapere in anticipo e modo ordinato quando sarebbe arrivato il proprio turno, abbiamo adottato l’open day permanente nutrendo l’ammasso di gente sin dalle 7 del mattino.

No, io non ci credo. Non ci credo, e non nascondo la molta fatica a convincermene – lo giuro moltissima, eh –, quando dallo pseudo modello organizzativo che abbiamo utilizzato per le prime vaccinazioni, che a dir la verità una sua funzione e utilità l’aveva attraverso la piattaforma su cui era possibile prenotarsi e sapere in anticipo e modo ordinato quando sarebbe arrivato il proprio turno, abbiamo adottato l’open day permanente nutrendo l’ammasso di gente sin dalle 7 del mattino

Lì, in fila, a dare e aspettare i numeri con l’unico scopo di inseguire quel rotolo che quasi ogni giorno, dal lunedì al sabato, sarà destinato lentamente ma puntualmente a finire tra le 10.30 e le 11 e per chi non fosse stato in grado di conquistarsi la serie numerica, per concessione di “Sua Maestà confusione” che ha la pretesa di spacciarsi per modello virtuoso, potrà tranquillamente ritentare e dare [i numeri] anche il giorno dopo.

Non ci credo che in questo momento di diffusione massiccia dell’ultima ma non ultima variante, qualcuno ha preferito rinunciare alla pianificazione degli accessi rimpiazzandola con le code entusiaste tipo quelle fuori i negozi per assicurarsi il nuovo I-Phone in periodo di saldi, chiedendo invece ai pochi medici e volontari di dedicarsi fino allo stremo delle forze a chi volesse impossessarsi in qualche caso della prima, della seconda o terza dose di vaccino in nome di un fumoso dovere civico in favore della collettività. Non ci credo che siamo riusciti a spendere male quel po’ di credibilità e andare ancora più giù nella scaletta del caos, neppure di fronte alla lunga fila di auto (lunedì mattina, ieri, erano circa duecento) in coda dal parcheggio del Capitello a Lacco Ameno fino all’ospedale Rizzoli, per accedere a quest’ultimo e fare un tampone. Io non ci credo che molte persone dai prossimi giorni non potranno viaggiare da Ischia verso Napoli, per le quali si sacrificherà il diritto alla continuità territoriale e perciò non ci credo che un individuo in terraferma avrà più possibilità di spostarsi, ergo più diritti, che non un cittadino dell’isola d’Ischia. No, non ci credo che siano tuttora in molti a ripetere nelle interviste l’auspicio, come ha fatto il sindaco di Casamicciola, ma non è il solo e non sarà l’unico, che «è necessario fare squadra, con soluzioni condivise dalle varie comunità a livello locale» e che intanto nessuno si dia una mossa per trasformare l’augurio in fatto concreto decretando d’imperio una riunione urgente, pubblica, tra i Sindaci per iniziare a valutare strumenti operativi come il Patto per lo Sviluppo dell’Isola d’Ischia o quelli indicati nel Testo Unico degli Enti Locali, come l’Unione dei Servizi e la Società di Trasformazione Urbana (su cui da anni si sta battendo il decano dei giornalisti isolani Giuseppe Mazzella).

No, non ci credo che siano tuttora in molti a ripetere nelle interviste l’auspicio, come ha fatto il sindaco di Casamicciola, ma non è il solo e non sarà l’unico, che «è necessario fare squadra, con soluzioni condivise dalle varie comunità a livello locale» e che intanto nessuno si dia una mossa per trasformare l’augurio in fatto concreto decretando d’imperio una riunione urgente, pubblica, tra i Sindaci per iniziare a valutare strumenti operativi come il Patto per lo Sviluppo dell’Isola d’Ischia

Ads

Perché va bene tutto, va bene che ognuno dia pubblicamente la sua versione sulla capacità di intercettare fondi per il proprio Comune, va bene che si facciano tavoli tecnici in ogni amministrazione della cui utilità val la pena dubitare proprio per la frammentazione che le caratterizza per risolvere il problema del traffico e della viabilità per esempio,

Ads

va bene il tempo che pare già scorrere in attesa della prossima stagione “turistica” nella speranza che sia migliore della precedente e senza elaborare un modo per affrontare il nodo condiviso della destagionalizzazione, va bene la politica distratta dalle emergenze sociali (ad esempio per fare una TAC si può sperare “solo” nel privato) ed economiche più impegnata ad occuparsi della gestione del potere sul proprio territorio, va bene pure che la politica di casa nostra abbia perso “smalto” per dare più spazio al “rossetto regionale” o a qualche punturina per favorire l’estetica [della politica], va bene accusare gli altri di esser filosofi – non plus ultra è rivolgere l’accusa a chi filosofo lo è davvero – perché magari c’è chi si sente costretto oltre le proprie capacità a pensare o peggio a riflettere, va bene la “rissa polemica” sui social perché Alberto Angela nel suo programma sulla Rai ha parlato [più] di Ischia e non di Forio o delle altre “bellezze” isolane, va bene tutto, quel che è vero e ciò che molti diranno non corrispondervi neanche

Perché va bene tutto, va bene che ognuno dia pubblicamente la sua versione sulla capacità di intercettare fondi per il proprio Comune, va bene che si facciano tavoli tecnici in ogni amministrazione della cui utilità val la pena dubitare proprio per la frammentazione che le caratterizza per risolvere il problema del traffico e della viabilità per esempio, va bene il tempo che pare già scorrere in attesa della prossima stagione “turistica” nella speranza che sia migliore della precedente e senza elaborare un modo per affrontare il nodo condiviso della destagionalizzazione, va bene la politica distratta dalle emergenze sociali (ad esempio per fare una TAC si può sperare “solo” nel privato) ed economiche più impegnata ad occuparsi della gestione del potere sul proprio territorio, va bene pure che la politica di casa nostra abbia perso “smalto” per dare più spazio al “rossetto regionale” o a qualche punturina per favorire l’estetica [della politica]

lontanamente, ma che la politica isolana di fronte a tutto ciò e nel frastuono sregolato di questo nuovo anno faccia prevalere ancora una volta il silenzio armonioso delle Istituzioni locali, quello dei Sindaci e di quella compagine amministrativa che guarda gli eventi spesso scorrere nell’incapacità di capire cosa fare e come muoversi, sarebbe l’ennesimo inizio di quella lunga tragica lista di eventi che conosciamo e ci trasciniamo dietro da anni.

Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex