LE OPINIONI

Calcio, calo del rendimento atletico

L'allenamento, non solo non può far migliorare all'infinito, ma può addirittura far peggiorare la nostra prestazione

Assistendo a preparazione di squadre di calcio ho spesso visto far compiere esercitazioni claunesche da parte dei preparatori atletici. Sembrano in gara a chi adotta le esercitazioni più varie e pittoresche. Forse per timore di infortuni. A giustificazione di tali scelte si sostiene che tutti le fanno.

Verificare il livello di preparazione dei calciatori è semplice, basta testarli nelle – ripartenze, nella resistenza all’accelerazione, negli spostamenti laterali, nella velocità sui 15 – 20 metri o con cambio di direzione, nell’elevazione tutte attività supportate dalla potenza. Dato che, spesso, la forza non è allenata, non si raggiungeranno i minimi negli esercizi base e risulterà chiaro alla dirigenza che il preparatore non mette in atto con competenza i mezzi allenanti. Corsette, ostacolini, scattini, allunghi, saltellini, giocando li fanno anche i bambini.

Spesso alla metà del secondo tempo ci si ritrova sotto di uno o due goal, e solo chi è ben preparato può risolvere l’empasse negli ultimi minuti decisivi. Muoversi da un punto all’altro del campo dominando l’avversario, mostrando una prestanza atletica superiore, perché si è lavorato bene, mette in sudditanza psicologica gli avversari che non sanno come contrastare azioni lucide e precise, applicate in modo rapido e consequenziali, proprio come le si erano programmate nell’allenamento tecnico.

E’ basilare essere efficienti fino alla fine della partita

Nel calcio, costruire il tipo di forza che dura dall’inizio fino alla fine della partita, è basilare. La squadra è vincente, quando tutti i calciatori esprimendosi al massimo, padroneggiano tutte le capacità atletiche fino al fischio finale. I preparatori sono consapevoli dell’importanza della durata, dato che la ricercano, è il come che va sottolineato. E si vede la maggior parte di essi, considerare la durata da un solo punto di vista, generalmente una combinazione di fondo e sprint, come se si dovesse preparare una gara di mezzofondo. Perché? Perché da sempre la corsa, in qualche modo o forma, fa parte dell’allenamento per quasi ogni sport. Gli atleti devono correre per aumentare la durata. Questo è il credo dei preparatori nel calcio e negli sport di squadra, e lo è da tempo immemorabile. I giocatori devono correre, nella stagione agonistica, nelle pause e durante la fase estiva. Secondo me si tratta in gran parte di uno spreco di energia. Per un calciatore a che serve un volume di lavoro complessivo per seduta di 5-8 km per 3-4 volte a settimana? Sarebbe molto meglio che il preparatore diminuisse la corsa e usasse tutta quella energia per migliorare la forza complessiva allenandosi con – pesi, kettlebells, esercizi funzionali – Per quelli a digiuno di potenziamento, iniziare nel periodo estivo solo con i pesi, di più facile apprendimento, migliorando così la forza di base, specialmente delle anche e delle gambe e ricercando nel primo mese un aumento del 40-50% . Questo incremento metterà in grado i calciatori di effettuare brucianti accelerazioni nelle ripartente e correre più velocemente. Non voglio pensare che molti masticando poco di pesistica, evitino queste esercitazioni, nascondendosi dietro i classici luoghi comuni – la forza e la massa rallentano il gesto atletico, naturalmente sbagliando.

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Molti credono che i pesi imballano e rallentano il gesto atletico

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In realtà, qualsiasi atleta trarrà benefici per la durata incrementando la propria potenza. Gli sprint non mi dispiacciono perché, aiutano l’atleta per la velocità, ed esauriscono meno le energie dei calciatori rispetto alle esercitazioni sulle lunghe distanze. E poi mi chiedo – quante volte un calciatore corre per più di 30 metri in un’azione di gioco? Raramente. In effetti, molti calciatori non corrono quasi mai per 30 m. neanche durante l’intera partita. E non credo che ci sia un preparatore che pensi che il calcio sia un gioco continuo, date le varie interruzioni. E in una partita che dura poco più di 90’, solo un terzo del tempo corrisponde al gioco effettivo.

Il fondo serve al calciatore?

Il fondo serve ai calciatori? No. Una ripartenza è più una questione di forza nelle anche e nelle gambe che di fitness cardiovascolare. Costruire una base solida di forza nella parte inferiore del corpo farà migliorare anche il fitness cardiovascolare, a patto di sapere come farlo. Consiglio, almeno nella sosta estiva, di allenarsi con i pesi 2-3 volte a settimana. Di mattino lavoro tecnico e pomeriggio potenziamento e corsa. Alterneremo – scatti dai 15 ai 40 m, corsa al traino e spinte della slitta, jump squat, salite su un rialzo di cm 30-40 con giubbotto zavorrato o un bilanciere sulle spalle e pliometria – Una base di solida forza aiuta a correre meglio e più a lungo. Per il potenziamento ci serviremo dei tre grandi più un paio di complementari: slancio con incastro, squat completo, distensione su panca, e come complementari pullover a braccia tese e sollevamenti sulle punte. Chi volesse intraprendere questo programma e non si destreggia con i pesi, si può rivolgere a un istruttore di sollevamento pesi qualificato. Evitando gli allenatori di body building senza esperienza diretta di sollevamento pesi. Molti atleti che ho allenato, si sono impadroniti della tecnica necessaria per questi esercizi in poche settimane. I più dotati vedranno migliorare la loro forza complessiva del 30-40% in poco più di un mese, rimanendo meravigliati della velocità della progressione. Spesso dopo questi allenamenti quando si inizia di nuovo ad inserire la corsa si nota una facilità e una scioltezza impensabili prima. All’inizio bisogna solo non esagerare con la distanza, 2.3 – 3 km di lavoro complessivo per seduta sono sufficienti.

La forza è un principio così semplice, eppure è trascurata quasi sempre, quando è proprio la forza a fare la differenza. La cosa strana è che qualunque tecnico sa che ogni movimento si basa sulla forza. Basta osservare un bambino che compie i primi passi. Rafforza prima le gambe e le anche sufficientemente perché possano sostenere il corpo in movimento. E chi ha subito un intervento chirurgico alla parte inferiore del corpo per ricominciare a camminare rafforza prima i gruppi muscolari coinvolti nel movimento.

Si corre già molto con le varie esercitazioni tecno-tattiche.

Convincere di questo metodo un qualsiasi allenatore di sport di squadra è un’impresa pressocchè impossibile. Non so quante volte ho lottato con i tecnici perché la corsa fosse inserita nel programma di preparazione atletica, limitandosi all’allenamento consigliato per il dopo pesi, solo quando i calciatori avessero conseguito una base solida di forza nella anche e nelle gambe. In pratica chiedevo che i calciatori mantenessero al minimo la corsa effettuata nel periodo pre-campionato, dedicandosi alla costruzione della forza. I pochi che hanno acconsentito non sono andati oltre le 3-6 settimane, dopo di che gli allenamenti di corsa invariabilmente sottraggono energia ai pesi. Il preparatore che adottasse questo programma avrà molto più successo rispetto ai colleghi. Mantenendo la corsa al minimo e dedicandosi ai pesi fino a raggiungere i carichi individuali stabiliti, la forza complessiva dei calciatori sarebbe di gran lunga maggiore. Non si perderà nulla in velocità. Molti tecnici non considerano che i calciatori corrono comunque molto esercitando le loro capacità sul campo nei vari lavori tecnici. Quando anche e gambe sono diventate più forti, le esercitazioni di corsa diventano facili e le qualità atletiche proprie del calcio, aumentano considerevolmente.

In presenza di un calo della prestazione

Se la preoccupazione può essere logica, non deve essere mai disgiunta dalla consapevolezza che l’allenamento, non solo non può far migliorare all’infinito, ma può addirittura far peggiorare la nostra prestazione.

Consideriamo un atleta che si allena proficuamente e che per un certo periodo resta sui livelli per lui molto buoni.

In genere l’errore che si commette è quello di insistere con lo stesso tipo di allenamento. Se è una squadra che pratica attività sportiva da poco tempo o in modo non intenso, probabilmente continuerà a migliorare,

ma se è invece una squadra molto vicino al suo top a un certo punto inizierà a peggiorare.

  • Tecnico Fidal – Preparatore Atletico

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